[autismo-biologia] ancora sugli antipsicotici

Tiziana Grilli tizianagrilli57 a gmail.com
Gio 7 Set 2023 18:18:11 CEST


Gent.mi
Sono una psichiatra del Servizio Pubblico,  Dipartimento Salute Mentale,
accolgo questo dibattito da medico e da madre di un giovane uomo con DI. È
vero , prescritta una terapia farmacogica con psicofarmaci è più face che
se ne aggiunga , durante un acting o peggioramento in generale , che non si
proceda ad una deprescrizione, per usare il termine della discussione. Non
vogliamo giustificazioni e credo che molto si possa e si debba studiare ,
che vada conosciuta meglio la più attuale letteratura in materia.....ma
permettete di fare anche una considerazione , sapete quanti psichiatri
mancano nei servizi? Sapete quanti vengono dedicati alle persone con
disabilità? Sappiamo che l'accesso alla Facoltà di medicina è ancora
tramite un test che tutto valuta fuorché l'attitudine e il desiderio di
un/a giovane studente/ssa, sappiamo che il test per entrare in Specialità
di Psichiatria è altrettanto,  è nazionale e a quasi trentanni non sai
ancora dove ti manderanno, ammesso che lo si superi. So bene che i genitori
devono risolvere ora e subito i problemi che vedono nei loro figli, ma
vorrei stimolare questa riflessione. Noi non abbiamo medici, non abbiamo
Psichiatri e non abbiamo formazione nelle Università.
Grazie.
Tiziana Grilli

Il Mer 6 Set 2023, 11:10 daniela <daniela a autismo33.it> ha scritto:

> Faccio alcune considerazioni su quanto ha scritto Angela Ottaviani in
> merito alla deprescrizione di antipsicotici.
> Nel caso di Paola la deprescrizione è stata portata a termine senza
> peggioramento dei comportamenti dirompenti e con il miglioramento della
> disfagia.
> La deprescrizione è iniziata in quanto si era presentato un sintomo
> gravissimo, potenzialmente mortale, in quanto la disfagia è causa di
> aspirazione di materiale alimentare nelle vie aeree con conseguente
> polmonite “ab ingestis”.
> La deprescrizione di antipsicotici dovrebbe essere presa in
> considerazione di routine e non solo per la presenza di gravi sintomi
> imputabili, almeno parzialmente, ai farmaci.
> Bisogna contrastare la forza d’inerzia in base alla quale la
> prescrizione di un farmaco viene rinnovata automaticamente per anni e
> decenni.
>
> Il tema è molto attuale in quanto ci si sta accorgendo a livello
> mondiale che le persone con disturbi del neurosviluppo ricevono farmaci
> la cui efficacia è dubbia, mentre gli effetti indesiderati sono sicuri.
> Tra i tanti lavori usciti recentemente su questo tema cito l’articolo
>
>   de Kuijper G, de Haan J, Deb S, Shankar R. Withdrawing Antipsychotics
> for Challenging Behaviours in Adults with Intellectual Disabilities:
> Experiences and Views of Experts by Experience. Int J Environ Res Public
> Health. 2022 Nov 24;19(23):15637. doi: 10.3390/ijerph192315637. PMID:
> 36497711; PMCID: PMC9736624.
>
> che inizia così “People with intellectual disabilities (PwID) are
> frequently prescribed long-term antipsychotics for behaviours that
> challenge (BtC) despite the lack of proven effectiveness and the
> increased risks for side effects of these medications in this
> population. National and international good clinical practice guidelines
> recommend deprescribing antipsychotics for BtC, which is often not
> successful due to environmental and other factors”
>
>      Daniela Mariani Cerati
>
>
>
>
>
> Il 2023-09-02 12:40 Angela Ottaviani ha scritto:
> > Buongiorno.
> >
> > Il 23 Agosto 2020 la Dottoressa Mariani Cerati ricordava il dibattito
> > sul problema dell’assunzione a
> > lunghissimo termine, spesso a vita, dei farmaci antipsicotici, detti
> > anche neurolettici, e della strategia proposta dallo psichiatra
> > francese
> > René Tuffreau volta alla sospensione di detti farmaci.
> >
> > Ricordava la discussione del 2 marzo precedente e riportava il caso di
> >
> > Paola, una cinquantenne con autismo, che aveva iniziato ad assumere
> > neurolettici all'età di 7
> > anni, prima Neuleptil associato al Depakin, fino all'età di 19-20
> > anni, quando passò al Serenase, associato al Depakin e,
> > nel 2005 aveva iniziato terapia con Zyprexa (sempre assieme al
> > Depakin).
> >
> > Nel 2019 Paola aveva iniziato a presentare disturbi della
> > deglutizione. La Dottoressa Mariani Cerati aveva avanzato l’ipotesi
> > che un fattore favorente potesse essere lo Zyprexa. Il medico della
> > residenza di cui Paola è ospite prese in
> > considerazione questa ipotesi e in modo lento e graduale iniziò a
> > diminuire il dosaggio.
> >
> > In questi anni, durante la diminuzione, Paola non ha avuto variazioni
> > nel comportamento, ed è rimasta tranquilla e allerta,
> > serena e sorridente. La deglutizione è migliorata fin dalle prime
> > riduzioni.
> >
> > Si può ritrovare il messaggio in rete al link:
> >
> >
> > http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2020-August/003891.html
> >
> > La buona notizia di oggi è che lo Ziprex è stato eliminato
> > completamente. Paola ha fatto una diminuzione dello Ziprex
> > estremamente graduale,
> > restando calma e vigile allo stesso tempo e in grado di adattarsi
> > anche agli aggiustamenti grandi e piccoli nella sua vita portati dalla
> > pandemia.
> >
> > A Luglio 2023 il dosaggio era arrivato a un livello talmente minimo
> > che il personale medico e paramedico ha ritenuto cosa buona e giusta
> > eliminare lo Ziprex completamente. Lei è serena e contenta, partecipa
> > alle attività giornaliere e la deglutizione va ancora meglio, tanto
> > che è tornata a mangiare cibo sminuzzato grossolanamente e non troppo
> > finemente.
> >
> > Il suo era stato un passato di iperattività e qualche comportamento
> > aggressivo da bambina, tra cui mordere. Forti crisi di autolesionismo
> > e aggressività nell'adolescenza e tarda adolescenza (con attacchi ai
> > genitori, in particolare la madre, e alla sorella) e da giovane adulta
> > (sui 40 anni) aveva, per un periodo, avuto episodi di autolesionismo
> > consistenti nello sbattere la testa contro il muro, mobili e corpi
> > appuntiti. Ora è una donna serena che, pur nella sua condizione di
> > autismo grave, ha una buona qualità della vita e ama in particolare
> > farsi truccare, fare collane di perle e accudire gli animali della
> > fattoria di cui è provvisto il proprio centro residenziale.
> >
> > Per concludere ricordiamo le parole della Dott.ssa Mariani Cerati:
> > "Uno dei principi basali della Medicina: “Primum
> > non nocere”.  Prima di iniziare trattamenti nuovi, cerchiamo di
> > rivedere i trattamenti in atto
> > e chiediamoci se non sia il caso di diminuire o sospendere, con le
> > modalità raccomandate, ciò che può essere non solo
> > inutile, ma  anche dannoso".
> >
> > Principio recepito con professionalità egregia dalla struttura di
> > Paola che, come espresso dal personale stesso,
> > prima di tutto passa al vaglio approcci e strategie educative e
> > riabilitative e passa in esame l'intorno dei ragazzi
> > al fine di verificare che gli interventi siano efficaci a promuovere
> > una buona qualità di vita.
> > Cordiali Saluti
> > Angela
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