[autismo-biologia] Cerebellar Contributions to Social Cognition in ASD

Piero Crispiani pierocrispiani a gmail.com
Mer 23 Feb 2022 18:10:53 CET


Credo interessante segnalare che il coinvolgimento del cervelletto sulla 
funzionalità generale del comportamento, che oggi ricomprendiamo nei 
disturbi del neurosviluppo, sono stati chiariti da 50 anni dal Nobel 
Gerd Edelman, neurobiologo americano sottolinenado che il cerebellum 
regola la fondamentale funzione biologica della "successione", che 
chiama anche "sintassi fisiologica" e che  corrisponde alla 
sequenzialità, o funzione di sequenzializzazione.
Gli inglesi preferiscono il termine procedurale/proceduralità.
Ciò riguarda l'organizzazione dell'agiure a tutti i livelli, dal 
corporeo al formale.
La "Teoria cerebellare" in proposito è invocata anche in riferimento 
alla dislessia (A. Fawcett, R. Nicholson, et al.) ed alla disprassia e 
che conferma la piattaforma prassico-motoria.

Prof. Piero Crispiani
Università di Macerata
Link Campus university


Il 23/02/2022 12:19, daniela ha scritto:
> Nel maggio 1988 Eric Courchesne e colleghi pubblicarono l’articolo 
> “Hypoplasia of cerebellar vermal lobules VI and VII in autism. N Engl 
> J Med. 1988 May 26;318(21):1349-54.
> doi: 10.1056/NEJM198805263182102. PMID: 3367935.
>
> https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3367935/I
>
> Questo reperto  fu una sorpresa per molti in quanto il cervelletto era 
> noto soprattutto per la sua funzione sul movimento, mentre le anomalie 
> strutturali del cervelletto nell’autismo
> richiamavano la comunità scientifica sul suo ruolo nelle funzioni 
> cognitive e relazionali.
>
> Ricordo che il  Professor Gilbert Lelord disse ad un incontro a cui 
> partecipai che bisognava attendere conferma del ruolo del cervelletto 
> da altri studi indipendenti.
>
> Nei decenni che seguirono  molte conferme sono arrivate circa il ruolo 
> del cervelletto nelle funzioni cognitive e relazionali.
> Su questa lista già abbiamo parlato di questo tema in diversi messaggi 
> tra cui
>
> http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2019-May/003533.html
>
> http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2018-April/002862.html
>
> Ora è uscita una review che fa il punto della situazione sui 
> contributi del cervelletto alla cognizione sociale nello spettro 
> autistico
>
>  Frosch IR, Mittal VA and D’Mello AM (2022) Cerebellar Contributions 
> to Social Cognition in ASD: A Predictive Processing Framework. Front. 
> Integr. Neurosci. 16:810425.
> doi: 10.3389/fnint.2022.810425
>
> Anomalie funzionali, strutturali e citoarchitettoniche del cervelletto 
> nell’autismo sono state riportate da molti autori .
> Questo ha stimolato la ricerca sul ruolo del cervelletto in ambito 
> socio cognitivo.
> La ricerca clinica, i contributi della neuroimmagine e gli studi sui 
> modelli animali hanno evidenziato un ruolo del cervelletto nella 
> cognizione sociale
> e nelle aspettative e previsioni che si adattano rapidamente a stimoli 
> o situazioni mutevoli, ovvero alla predizione adattiva nel dominio 
> motorio e non motorio.
>
> La cosa che maggiormente interessa è il fatto che la neuromodulazione 
> del cervelletto in modelli murini di autismo ha migliorato i sintomi 
> sociali,
> quindi lo studio del ruolo extra motorio del  cervelletto nella 
> fisiologia e nella patologia non ha solo un interesse cognitivo, ma 
> potrebbe avere anche importanti risvolti terapeutici.
>
> Il cervelletto invia e riceve connessioni a e da diverse aree della 
> corteccia cerebrale, per cui alcune aree ipoplasiche della corteccia 
> potrebbero essere tali come conseguenza
> di una scarsa connettività tra alcune aree strategiche del cervelletto 
> e queste aree per il fenomeno della diaschisi.
>
> I dati più consistenti dello studio della  neuroimmagine indicano una 
> riduzione dei volumi del Crus I e II
>
>
> https://www.researchgate.net/figure/Cerebellar-anatomy-showing-major-fissures-lobes-and-lobules-The-cerebellum-is_fig2_283979191 
>
>
> il cui ruolo nelle abilità sociali è attualmente  oggetto di ricerca 
> https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7851889/
>
> Queste regioni si pensa che siano particolarmente implicate 
> nell’autismo date le loro connessioni con le aree cerebrali 
> controlaterali sociolinguistiche così come con i network
> del default mode e frontoparietali.
>
> Gli studi post mortem di individui con autismo hanno evidenziato che 
> la riduzione delle cellule di Purkinge è maggiore in Crus I/II e la 
> modulazione di queste regioni in modelli animali
> di autismo puo’ sia causare che fare regredire i deficit della 
> socialità così come altri comportamenti caratteristici dell’autismo.
>
> Uno studio ha riportato una ridotta connettività tra la giunzione 
> temporo-parietale e Crus I/II del cervelletto in individui autistici.
>
> Gli autori così concludono
>
> “Future research should take a whole-brain approach and strive to 
> interpret cerebellar results within the context of the existing 
> literature when possible”
>
>     Daniela Mariani Cerati
>
>
> _______________________________________________
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