[autismo-biologia] Quale spazio per gli psicofarmaci nell'autismo oggi?

Dott. Garavini garavini.cooperativa a gmail.com
Gio 25 Ott 2018 09:49:23 CEST


grazie mille

Il giorno mer 24 ott 2018 alle ore 09:44 <daniela a autismo33.it> ha scritto:

> Marialba Corona, presidente di ANGSA Bologna, ha ritenuto utile
> organizzare un corso per genitori di ampio respiro: da gennaio a dicembre
> 2018.
>
> http://www.autismo33.it/autismo_edu/genitorialita_2018/genitorialita.pdf
>
> Lo ha affidato alla neuropsichiatra Paola Visconti, molto stimata e amata
> dai genitori.
>
> Non é facile parlare in modo equilibrato dello spazio che gli psicofarmaci
> hanno nell’autismo al momento presente. I genitori navigano su Internet e
> trovano di tutto, per cui possono giungere allo specialista con pregiudizi
> di segno opposto: dalla demonizzazione dei farmaci alla attribuzione ai
> farmaci di una efficacia che in realtá non hanno.
>
> Il corso sta avendo un grandissimo successo. Nonostante le difficoltá che
> una coppia di genitori puo’ avere  a stare fuori casa dalle 20 alle 23, la
> partecipazione é sempre altissima e in prima fila c’é sempre l’insegnante
> Simona Cascetti che prende appunti e scrive un resoconto della lezione
> che viene poi sottoposta alla revisione della Dottoressa.
>
> Ecco la relazione del 24 settembre scorso
>
> Farmaci e integratori
>
> Il 24 settembre 2018 la Dottoressa Paola Visconti ha incontrato genitori,
> educatori e
> insegnanti dopo la pausa estiva. L’appuntamento, nell’ambito del ciclo
> sull’autismo organizzato da ANGSA Bologna, era al ristorante “La Fattoria
> di Masaniello”; il
> tema della lezione, molto atteso e difficile da affrontare, concerneva i
> farmaci.
> Fino a qualche anno fa il loro utilizzo procurava maggior perplessità;
> c’erano meno studi in letteratura e verosimilmente meno pratica d’uso.
> Oggi, pur con molte cautele , vengono maggiormente prescritti dai
> Neuropsichiatri Infantili,
> soprattutto di fronte a gravi comportamenti problema quando le strategie
> psicoeducative di controllo delle variabili ambientali sono state messe in
> atto senza successo.
> I farmaci aiutano a diminuire intensità e frequenza dei comportamenti
> problema, che non sono nella totalità sintomi biologici dell’autismo, ma
> che sempre costituiscono ostacolo all’apprendimento, all’integrazione
> sociale e alla qualità di vita; in maggioranza, tali comportamenti sono
> mantenuti da variabili contestuali: sono cioè stati appresi al fine di
> comunicare, ottenere o evitare qualcosa. È quindi necessario individuarne
> la funzione attraverso un’attenta analisi, senza pensare di sopprimerli.
> Aumentano con l’età e si manifestano in particolare nei giovani
> adolescenti ed adulti, connettendosi in particolare a un basso quoziente
> intellettivo, alla compresenza di ulteriori disabilità, all’eccesso o al
> difetto di stimoli e alla precoce istituzionalizzazione in contesti
> restrittivi.
> Riportando stime dalla letteratura, una percentuale che va dal 20 al 45
> per cento degli
> individui con disabilità intellettiva assume farmaci psicotropi e il 14-30
> per cento di queste persone aggiunge un farmaco per la cura dei
> comportamenti problema, come aggressività etero- o auto-diretta in assenza
> di un disturbo psichiatrico diagnosticato (Clarke et al., 1990).
> E allora, quali medicine sono efficaci per ridurre crisi, irritabilità e
> agitazione? Gli specialisti autori della Linea Guida 21 dell’Istituto
> Superiore di Sanità (pubblicata nel 2011) citano due antipsicotici e uno
> stimolante del sistema nervoso centrale: risperidone, aripiprazolo e
> metilfenidato, che hanno superato gli studi randomizzati, con placebo e in
> doppio cieco. Si possono citare alcuni effetti collaterali che se pur
> raramente presenti debbono essere riconosciuti e tenuti in seria
> considerazione al punto da pensare alla riduzione e/o sospensione del
> farmaco. Gli effetti collaterali di questi psicofarmaci (neurolettici)
> sono essenzialmente di tipo cardiologico ed extrapiramidale e comprendono
> parkinsonismo, distonia, discinesia, acatisia (ovvero tutti sintomi che si
> vedono sul versante motorio); ed inoltre aumento di peso (di frequente
> riscontro), sedazione, depressione, annebbiamento cognitivo e più
> saltuariamente interruzione delle mestruazioni. Ecco perché è importante
> che l’eventuale terapia sia preceduta da valutazioni ematiche, misurazione
> del livello di
> prolattina, elettrocardiogramma ed elettroencefalogramma; e che sia
> aggiornata ogni sei-otto mesi, rivalutata in modo responsabile e
> coscienzioso per escludere cause organiche alla base dei disagi (reflusso,
> disturbi del sonno, sinusite, otite, crisi epilettiche).Nella Linea Guida
> non vengono raccomandati( e quindi non sono da usare ) farmaci come SSRI(
> inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina , sono i nuovi
> antidepressivi, un esempio ne è il Prozac), secretina, naltrexone,
> levetiracetam; la chelazione è ritenuta una pratica rischiosa. Integratori
> e diete sono sconsigliati, visto che non portano miglioramento negli
> outcome primari di comunicazione e socializzazione, anche se viene
> segnalato che sembrano agire su irritabilità e agitazione. Va però
> ricordato che affrontare una dieta restrittiva per glutine e caseina può
> ingenerare ulteriori difficoltà in bambini che hanno già un’alimentazione
> selettiva, laddove i benefici non sono dimostrati.
> La melatonina, infine, è giudicata un trattamento efficace laddove i
> disturbi del sonno persistano anche dopo interventi comportamentali
> protratti nel tempo e può comunque essere associata alle pratiche
> educative.
> In sintesi, riguardo ai farmaci e al loro utilizzo nei bambini o
> adolescenti con Disturbi dello
> Spettro autistico siamo ancora molto indietro. Non esistono al momento
> farmaci che
> agiscono sul nucleo patologico socio –comunicativo dell’Autismo , ma solo
> farmaci che agiscono sui sintomi, ovvero i comportamenti problema.
> L’iniziale entusiasmo per l’ossitocina (come sostanza ad azione stimolo
> sulla socialità) si è in gran parte spento e un recentissimo articolo (
> Goel et al., 2018) scrive di risultati inconsistenti anche per altre nuove
> sostanze (ad azione su sistema gabaergico o glutammatergico) per cui vi
> era stato un forte interesse, ipotizzando una loro azione su meccanismi di
> base coinvolti nella patogenesi dei Disturbi dello Spettro Autistico ( si
> veda il recente articolo di Luo et al., 2018)
> A chiusura della lezione Visconti menziona le chiare raccomandazioni
> dell’Associazione
> Autismo Italia: esistono farmaci che possono agire positivamente su alcuni
> sintomi e
> completare e aumentare l’efficacia di un trattamento multidisciplinare.
> È utile prenderli in considerazione: valutare quindi la loro validità caso
> per caso, seguire la
> posologia e la modalità di somministrazione, informare i tutori e gli
> operatori sui rischi e i
> benefici.
> Soprattutto, è necessario porre in primo piano la reale necessità del
> bambino di
> assunzione dei farmaci ed in primis pensare a cosa non funziona nella
> pratica educativa
> che si sta portando avanti, aiutati anche da una specifica analisi
> funzionale dei
> comportamenti problema.
>
> Il prossimo 29 ottobre, presso la a Casa della Solidarietà di Casalecchio
> di Reno, la
> Dottoressa Visconti entrerà nel merito di un argomento molto sentito dal
> pubblico: i comportamenti problema e le stereotipie.
>
> Simona Cascetti
> Docente presso l'IC9 di Bologna
> Scuola Secondaria di Primo Grado
> "Il Guercino'
>
>
>
>
>
> _______________________________________________
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