[autismo-biologia] Omega-3 PUFAs and vitamin D co-supplementation as a safe-effective therapeutic approach for core symptoms of autism spectrum disorder: case report and literature review

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Sab 15 Dic 2018 14:38:40 CET


> Grazie, molto interessante. Sono, personalmente, convinta, che l'autismo
> sia nel corpo. Pertanto, spesso i medicinali sono un rimedio più pratico
> ma
> meno naturale.
>

Il problema non é se usare medicinali o rimedi naturali. Il vero problema
é  capire quando é il caso di fare esami per evidenziare eventuali
disfunzioni biologiche correggibili.

Nel caso oggetto della pubblicazione numerosi psichiatri  avevano visto il
giovane e nessuno aveva sentito il bisogno di fare degli esami o di
chiedere una consulenza endocrinologica. Avevano verosimilmente ipotizzato
un bipolarismo e  prescritto tout court il pregabalin o  la carbamazepina
come stabilizzanti del tono dell’umore, con risultati disastrosi.

L’  ipotesi della disfunzione metabolica  é stata non di un medico, ma del
padre del ragazzo, che, dopo molte ricerche, é stato preso in
considerazione dal Professor Andrea Fabbri, il quale ha rilevato due
disfunzioni metaboliche, entrambe correggibili: una deficienza di vitamina
D e un alterato rapporto omega6/omega3.

Correggere un difetto metabolico fa parte della pratica clinica corrente,
non della ricerca. Ció che fa parte della ricerca é  verificare se la
correzione del doppio squilibrio metabolico porti o no a miglioramenti nel
comportamento e, nel nostro caso, alla scomparsa delle crisi cicliche.

La vitamina D é nota per il suo ruolo sulla funzione ossea, e questa é
medicina corrente, mentre il suo ruolo per le funzioni psichiche, e in
particolare per una correlazione tra correzione di carenze e miglioramento
di sintomi psichici é, allo stato attuale, una promettente ipotesi di
ricerca.

http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2018-October/003202.html

L’equilibrio nel rapporto tra acidi grassi omega-6 e omega-3 è necessario
per la normale crescita e lo sviluppo, la prevenzione e il trattamento
dell’obesità e le sue patologie concomitanti, tra cui il diabete, le
malattie cardiovascolari e il cancro.
E’ pertanto doveroso correggere questi squilibri con terapie sostitutive
per prevenire le malattie di cui sopra.

Non era invece scontato che la correzione degli squilibri metabolici
portasse a miglioramenti in ambito comportamentale. Questa é la bella
notizia e il motivo per il quale é bene che il caso sia stato pubblicato,
nella speranza che esso sia il punto di partenza per future
sperimentazioni su vasta scala.
      Daniela Mariani Cerati






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