[autismo-biologia] [autismo-scuola] Come la musica puo' aiutare i bambini con autismo

Fabio a clodomiro72 a gmail.com
Dom 5 Nov 2017 09:24:31 CET


Sono perfettamente d'accordo con te. Nel Lazio i centri convenzionati con
il SSN (per l'autismo esiste l'ex. Art 26) offrono soltanto logopedia e
psicomotricità, magari alternate con un' ora di terapia cognitivo
comportamentale. Non viene nemmeno proposta il trattamento ABA, perché
troppo duro, oppure perché" non serve per il suo bambino". Però poi ti
propongo musicoterapia o ippoterapia a pagamento...
E nn hai scelta, e ti affidi al privato. Magari tardi.
È questo lo scandalo. I nostri bambini sono le vere vittime.
Fabio genitore di un bambino con disturbo dello spettro autistico

Il 05 nov 2017 09:03, "benedetta demartis" <demartisbenedetta a gmail.com> ha
scritto:

> A me questi studi fanno sempre un po' paura. Il mio timore è che facciano
> perdere di vista l'obbiettivo principale che a mio parere tutti noi
> dovremmo avere, e cioè rendere davvero autonomi i bambini e i ragazzi con
> autismo.
> La mia paura è che si possano confondere i genitori con offerte
> terapeutiche che non vanno al nocciolo del problema ma che continuano a
> girargli intorno.
> Sono certa che la musica faccia bene. Così come altri stimoli. Tutto serve
> ad aprire canali di comunicazione. Penso anche all'acquaticità, agli
> animali, allo sport, ecc...Di fatto le proviamo tutte, ma proprio tutte con
> i nostri figli! Mi ricordo che anni fa, al parco, quando mettevo mia figlia
> sull'altalena, mentre la spingevo sempre più forte e sempre più in alto,
> finalmente mi guardava! Lei che non guardava mai. Avrei continuato a
> spingerla all'infinito pur di farmi guardare negli occhi!
> E allora? Facciamo uno studio sull'altalena? Ci inventiamo
> l'altalenaterapia? Specializziamo gli operatori a spingere le altalene per
> catturare sguardi che apriranno finalmente alla comunicazione? Per trovare
> canali affettivi che ci permettano di entrare nel mondo dei nostri figli?
> Va bene. È quanto costerà? 35-40€ all'ora? Perché questi sono i costi della
> musicoterapia.
> Ce la facciamo finanziare dalla Sanità?
> Prima però vorrei ci venissero offerti trattamenti *educativi* *intensivi*
> e *precoci*. Per insegnare ai nostri figli a stare seduti 5 minuti, per
> insegnargli a chiedere le cose senza comportamenti inaccettabili. Per
> insegnargli a vestirsi da soli, a lavarsi, a stare in classe, a scrivere, a
> parlare, a giocare, ecc...ecc....
> E credetemi, tutto questo oggi è possibile. In questo modo si aprirebbero
> tantissimi canali! Perché un bambino più gestibile, più educato, si integra
> meglio a casa, a scuola, al parco, con i parenti e gli amici. Si può
> insegnare tutto questo attraverso il gioco. Lo vedo fare dagli educatori
> del Centro per l'autismo a Novara. Vedo bambini che in pochi mesi
> raggiungono risultati impensabili rispetto a 10 anni fa. Peccato che ancora
> non venga offerto dalle nostre Asl.
> Peccato che anni fa mia figlia abbia potuto fare solo psicomotricità,
> ippoterapia e musicoterapia, restando una disabile grave per sempre.
> Ecco, cari studiosi neuropsichiatri e psicologi. Non giriamoci intorno.
> Tutto aiuta, ma aiutiamo le famiglie a capire davvero cosa è essenziale e
> cosa non lo è. Mi spiacerebbe vederli spendere quel poco che hanno in
> lezioni di musicoterapia invece di cercare un buon educatore esperto in ABA.
>
> Benedetta Demartis
> ANGSA (associazione nazionale genitori soggetti autistici)
>
> ---------- Messaggio inoltrato ----------
> Da: Press-IN <info a letturagevolata.it>
> Date: 3 novembre 2017 22:32
> Oggetto: [2838] Come la musica puo' aiutare i bambini con autismo
> A: Iscritti a Press-IN <info a letturagevolata.it>
>
>
> *Press-IN anno IX / n. 2838*
>
> Superando.it del 03-11-2017
>
> *Come la musica puo' aiutare i bambini con autismo *
>
> L’obiettivo della musicoterapia non è far “guarire” dall’autismo, ma
> aprire nuove forme di comunicazione e la musica ha questo potere, come
> hanno ben dimostrato i risultati del progetto di ricerca internazionale
> “TIME-A”, dei quali si parlerà il 4 novembre a Calambrone (Pisa), presso
> l’IRCCS Fondazione Stella Maris, Centro che ha coordinato per l’Italia
> l’iniziativa. Quel che è emerso in sostanza è che la musicoterapia – e in
> particolare l’improvvisazione musicale – può costituire una delle chiavi
> per entrare nel mondo delle persone con autismo e per comunicare con loro.
>
> CALAMBRONE. I bambini con disturbo autistico possono trovare nella
> musicoterapia e soprattutto nell’improvvisazione musicale, un aiuto per
> esprimersi e per comunicare con gli altri: è quanto verrà ribadito nel
> convegno in programma per il 4 novembre all’IRCCS Fondazione Stella Maris
> di Calambrone (Pisa), appuntamento medico-scientifico nel corso del quale
> gli specialisti faranno il punto sulla relazione tra musica e linguaggio,
> presentando i risultati di TIME-A, progetto di ricerca internazionale che
> ha indagato appunto gli effetti della musicoterapia sull’autismo, e che per
> l’Italia è stato coordinato da Filippo Muratori, direttore dell’Unità di
> Psichiatria dello Sviluppo della Stella Maris e da Ferdinando Suvini,
> musicoterapeuta.
>
> I primi dati pubblicati nell’agosto scorso dall’autorevole rivista
> scientifica «JAMA» («Journal of the American Medical Association») e alla
> cui elaborazione aveva partecipato Enzo Grossi dell’Istituto Santa Maria di
> Milano, potevano apparire scoraggianti: la musicoterapia, infatti, non
> sembrava avere effetti sulla gravità dei sintomi di autismo. «Ma non è
> questa la direzione in cui vanno letti i risultati della ricerca e non
> potrebbe nemmeno essere altrimenti – afferma Christian Gold dell’Università
> di Bergen in Norvegia, da dove ha diretto questo progetto di ricerca -,
> infatti, i 400 bambini tra i 4 e i 7 anni che hanno aderito allo studio
> hanno partecipato in media ad appena diciannove sedute di musicoterapia».
> Quel che dunque appare molto interessante si trova nei “risultati
> collaterali” del progetto: l’entusiasmo nella partecipazione dei bambini e
> delle famiglie sono infatti elementi importanti per migliorare il loro
> benessere, se è vero che il coinvolgimento del bambino con autismo in
> un’attività sociale per lui piacevole costituisce un passo importantissimo.
> In tal senso, la motivazione sociale dei piccoli partecipanti a TIME-A è
> aumentata, mentre sono diminuiti i classici manierismi autistici, i
> movimenti stereotipati e ripetitivi di questi bambini. «Ed è migliorata –
> aggiunge Filippo Muratori – anche la regolazione emotiva, che è una
> premessa per lo sviluppo delle abilità di interazione sociale. L’effetto è
> stato più evidente nei casi in cui è stato possibile “improvvisare”, da
> parte dell’adulto e del bambino, brevi brani musicali che sono indice di
> una migliore sintonizzazione affettiva».
>
> Continuare a lavorare in questo àmbito è poi importante perché spesso le
> persone con autismo hanno una sensibilità e una predisposizione particolare
> alla musica. Come per altri interventi, per altro, anche la musicoterapia
> va modulata in base alla specificità di ciascun paziente: a fronte infatti
> di bambini che non parlano, ma comunicano, ce ne sono altri che parlano, ma
> hanno evidenti deficit comunicativi. Il percorso va quindi personalizzato,
> evitando ogni aspettativa “magica” o prodigiosa. L’esperienza musicale può
> però costituire una delle chiavi per entrare nel mondo delle persone con
> autismo e comunicare con loro.
>
> Da dire infine che anche una recente revisione degli studi su questo tema
> svolta da Cochrane Collaboration, noto e accreditato ente di ricerca
> indipendente, ha dimostrato come il suono e la musica possano aiutare i
> bambini autistici, migliorando la comunicazione, anche verbale, favorendo
> un contatto emotivo, incrementando le capacità di adattamento sociale e
> facilitando la relazione con i genitori. Tutto questo a patto che il
> musicoterapeuta abbia seguito un’opportuna formazione, sia musicale che
> clinica, e lavori all’interno di un team specialistico, come è avvenuto in
> TIME-A. L’obiettivo della musicoterapia, infatti, non è far “guarire”
> dall’autismo, ma aprire nuove forme di comunicazione. E la musica ha questo
> potere. (R.R. e S.B.)
>
> Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa IRCCS
> Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa) (Roberta Rezoalli),
> r.rezoalli a gmail.com.
>
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> Prof. Carlo Hanau
> già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e
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