[autismo-biologia] [autismo-scuola] Come la musica puo' aiutare i bambini con autismo

ANGSA RAVENNA angsaravenna a gmail.com
Dom 5 Nov 2017 11:24:36 CET


Grazie a Betti, per avere avuto il coraggio di scrivere ciò  che da anni
predichiamo, rischiando a volte di essere " sgradite" proprio alle famiglie
che vogliamo aiutare. Ognuno di noi, nel proprio territorio,offre anche
qualche attività ludica per venire incontro ai desideri e dare, come dici
tu,un'occasione in più di socializzazione. Tuttavia, se il ragazzo non ha
potuto sviluppare i prerequisiti essenziali le esperienze restano isolate
dal percorso di vita, non vengono generalizzate  e raramente aiutano .
Autonomie, e tutto il lavoro che giustamente citi, queste sono le priorità
a cui a mio avviso siamo chiamati affinché  non si ripeta lo scempio del
mancato intervento abilitativo agito sui nostri figli adulti. Grazie
dell'attenzione.
Noemi Cornacchia


Il 05/Nov/2017 03:08, "benedetta demartis" <demartisbenedetta a gmail.com> ha
scritto:

> A me questi studi fanno sempre un po' paura. Il mio timore è che facciano
> perdere di vista l'obbiettivo principale che a mio parere tutti noi
> dovremmo avere, e cioè rendere davvero autonomi i bambini e i ragazzi con
> autismo.
> La mia paura è che si possano confondere i genitori con offerte
> terapeutiche che non vanno al nocciolo del problema ma che continuano a
> girargli intorno.
> Sono certa che la musica faccia bene. Così come altri stimoli. Tutto serve
> ad aprire canali di comunicazione. Penso anche all'acquaticità, agli
> animali, allo sport, ecc...Di fatto le proviamo tutte, ma proprio tutte con
> i nostri figli! Mi ricordo che anni fa, al parco, quando mettevo mia figlia
> sull'altalena, mentre la spingevo sempre più forte e sempre più in alto,
> finalmente mi guardava! Lei che non guardava mai. Avrei continuato a
> spingerla all'infinito pur di farmi guardare negli occhi!
> E allora? Facciamo uno studio sull'altalena? Ci inventiamo
> l'altalenaterapia? Specializziamo gli operatori a spingere le altalene per
> catturare sguardi che apriranno finalmente alla comunicazione? Per trovare
> canali affettivi che ci permettano di entrare nel mondo dei nostri figli?
> Va bene. È quanto costerà? 35-40€ all'ora? Perché questi sono i costi della
> musicoterapia.
> Ce la facciamo finanziare dalla Sanità?
> Prima però vorrei ci venissero offerti trattamenti *educativi* *intensivi*
> e *precoci*. Per insegnare ai nostri figli a stare seduti 5 minuti, per
> insegnargli a chiedere le cose senza comportamenti inaccettabili. Per
> insegnargli a vestirsi da soli, a lavarsi, a stare in classe, a scrivere, a
> parlare, a giocare, ecc...ecc....
> E credetemi, tutto questo oggi è possibile. In questo modo si aprirebbero
> tantissimi canali! Perché un bambino più gestibile, più educato, si integra
> meglio a casa, a scuola, al parco, con i parenti e gli amici. Si può
> insegnare tutto questo attraverso il gioco. Lo vedo fare dagli educatori
> del Centro per l'autismo a Novara. Vedo bambini che in pochi mesi
> raggiungono risultati impensabili rispetto a 10 anni fa. Peccato che ancora
> non venga offerto dalle nostre Asl.
> Peccato che anni fa mia figlia abbia potuto fare solo psicomotricità,
> ippoterapia e musicoterapia, restando una disabile grave per sempre.
> Ecco, cari studiosi neuropsichiatri e psicologi. Non giriamoci intorno.
> Tutto aiuta, ma aiutiamo le famiglie a capire davvero cosa è essenziale e
> cosa non lo è. Mi spiacerebbe vederli spendere quel poco che hanno in
> lezioni di musicoterapia invece di cercare un buon educatore esperto in ABA.
>
> Benedetta Demartis
> ANGSA (associazione nazionale genitori soggetti autistici)
>
> ---------- Messaggio inoltrato ----------
> Da: Press-IN <info a letturagevolata.it>
> Date: 3 novembre 2017 22:32
> Oggetto: [2838] Come la musica puo' aiutare i bambini con autismo
> A: Iscritti a Press-IN <info a letturagevolata.it>
>
>
> *Press-IN anno IX / n. 2838*
>
> Superando.it del 03-11-2017
>
> *Come la musica puo' aiutare i bambini con autismo *
>
> L’obiettivo della musicoterapia non è far “guarire” dall’autismo, ma
> aprire nuove forme di comunicazione e la musica ha questo potere, come
> hanno ben dimostrato i risultati del progetto di ricerca internazionale
> “TIME-A”, dei quali si parlerà il 4 novembre a Calambrone (Pisa), presso
> l’IRCCS Fondazione Stella Maris, Centro che ha coordinato per l’Italia
> l’iniziativa. Quel che è emerso in sostanza è che la musicoterapia – e in
> particolare l’improvvisazione musicale – può costituire una delle chiavi
> per entrare nel mondo delle persone con autismo e per comunicare con loro.
>
> CALAMBRONE. I bambini con disturbo autistico possono trovare nella
> musicoterapia e soprattutto nell’improvvisazione musicale, un aiuto per
> esprimersi e per comunicare con gli altri: è quanto verrà ribadito nel
> convegno in programma per il 4 novembre all’IRCCS Fondazione Stella Maris
> di Calambrone (Pisa), appuntamento medico-scientifico nel corso del quale
> gli specialisti faranno il punto sulla relazione tra musica e linguaggio,
> presentando i risultati di TIME-A, progetto di ricerca internazionale che
> ha indagato appunto gli effetti della musicoterapia sull’autismo, e che per
> l’Italia è stato coordinato da Filippo Muratori, direttore dell’Unità di
> Psichiatria dello Sviluppo della Stella Maris e da Ferdinando Suvini,
> musicoterapeuta.
>
> I primi dati pubblicati nell’agosto scorso dall’autorevole rivista
> scientifica «JAMA» («Journal of the American Medical Association») e alla
> cui elaborazione aveva partecipato Enzo Grossi dell’Istituto Santa Maria di
> Milano, potevano apparire scoraggianti: la musicoterapia, infatti, non
> sembrava avere effetti sulla gravità dei sintomi di autismo. «Ma non è
> questa la direzione in cui vanno letti i risultati della ricerca e non
> potrebbe nemmeno essere altrimenti – afferma Christian Gold dell’Università
> di Bergen in Norvegia, da dove ha diretto questo progetto di ricerca -,
> infatti, i 400 bambini tra i 4 e i 7 anni che hanno aderito allo studio
> hanno partecipato in media ad appena diciannove sedute di musicoterapia».
> Quel che dunque appare molto interessante si trova nei “risultati
> collaterali” del progetto: l’entusiasmo nella partecipazione dei bambini e
> delle famiglie sono infatti elementi importanti per migliorare il loro
> benessere, se è vero che il coinvolgimento del bambino con autismo in
> un’attività sociale per lui piacevole costituisce un passo importantissimo.
> In tal senso, la motivazione sociale dei piccoli partecipanti a TIME-A è
> aumentata, mentre sono diminuiti i classici manierismi autistici, i
> movimenti stereotipati e ripetitivi di questi bambini. «Ed è migliorata –
> aggiunge Filippo Muratori – anche la regolazione emotiva, che è una
> premessa per lo sviluppo delle abilità di interazione sociale. L’effetto è
> stato più evidente nei casi in cui è stato possibile “improvvisare”, da
> parte dell’adulto e del bambino, brevi brani musicali che sono indice di
> una migliore sintonizzazione affettiva».
>
> Continuare a lavorare in questo àmbito è poi importante perché spesso le
> persone con autismo hanno una sensibilità e una predisposizione particolare
> alla musica. Come per altri interventi, per altro, anche la musicoterapia
> va modulata in base alla specificità di ciascun paziente: a fronte infatti
> di bambini che non parlano, ma comunicano, ce ne sono altri che parlano, ma
> hanno evidenti deficit comunicativi. Il percorso va quindi personalizzato,
> evitando ogni aspettativa “magica” o prodigiosa. L’esperienza musicale può
> però costituire una delle chiavi per entrare nel mondo delle persone con
> autismo e comunicare con loro.
>
> Da dire infine che anche una recente revisione degli studi su questo tema
> svolta da Cochrane Collaboration, noto e accreditato ente di ricerca
> indipendente, ha dimostrato come il suono e la musica possano aiutare i
> bambini autistici, migliorando la comunicazione, anche verbale, favorendo
> un contatto emotivo, incrementando le capacità di adattamento sociale e
> facilitando la relazione con i genitori. Tutto questo a patto che il
> musicoterapeuta abbia seguito un’opportuna formazione, sia musicale che
> clinica, e lavori all’interno di un team specialistico, come è avvenuto in
> TIME-A. L’obiettivo della musicoterapia, infatti, non è far “guarire”
> dall’autismo, ma aprire nuove forme di comunicazione. E la musica ha questo
> potere. (R.R. e S.B.)
>
> Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa IRCCS
> Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa) (Roberta Rezoalli),
> r.rezoalli a gmail.com.
>
>
> Argomenti correlati: Disabilità psico-cognitiva
> <http://www.pressin.it/elenco.php?idcategoria=4>  - Disabilità e società
> <http://www.pressin.it/elenco.php?idcategoria=5>
>
> Se vuoi leggere l'articolo originale clicca qui:
> http://www.pressin.it/leggi.php?idarticolo=54139
>
> ---------------------------------------------------
> *Press-IN* è un servizio offerto dall'associazione *Lettura Agevolata*
> Onlus
>
> Per non ricevere più questi messaggi vai alla pagina:
> http://www.pressin.it/
>
> Per informazioni e segnalazioni: info a letturagevolata.it
> ---------------------------------------------------
>
>
>
> --
> Prof. Carlo Hanau
> già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e
> sanitari
> Università di Modena e Reggio Emilia e Università degli Studi di Bologna
>
> _______________________________________________
> Lista di discussione autismo-scuola
> autismo-scuola a autismo33.it
> ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
> Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore Onlus.
> Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
> valerio.mezzogori a autismo33.it
>
>
>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/attachments/20171105/a1701706/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia