L'esperienza di mia figlia è stata piuttosto faticosa, credo di poter interpretare, per lei, una sofferenza per la mancanza di "amici" da parte delle classi che ha incontrato nei vari ordini di scuola.
Una laurea in Pedagogia speciale mi rende la comprensione e la struttura del libro molto semplici e fattibili.
Utili e graficamente accattivanti le pagine del testo.
Forse alcune schede avrebbero potuto essere in bianco/nero per facilitarne e renderne più economica la eventuale fotocopiatura.
Le schede che avete inserito nel testo sono molto interessanti perché offrono finalmente materiale operativo.
Penso sarebbe necessario incrementare la formazione dei docenti che operano in questo delicato campo. Potete farvi promotori di iniziative di questo genere?
Ho apprezzato molto questo testo soprattutto per la presentazione chiara dei vari argomenti.
Credo che siano molto utili gli inserti in cui si riportano brani tratti da libri scritti dai genitori.
Penso che ci sia un grande bisogno di formazione e che questa debba essere estesa non solo alle persone che lavorano direttamente col soggetto allievo autistico/DPS.
Se vogliamo aiutare il bambino a uscire dal proprio guscio, dobbiamo in qualche modo entrare nei suoi schemi, capire che ha bisogno d'aiuto ma non sa come chiederlo, e per fare tutto ciò è necessario prima di tutto conoscere il problema.
Nella parte introduttiva (fino alla pag. con descrizione degli assi) il testo risulta confusivo, mistificante, contraddittorio (pag.2: "l'autismo è una sindrome causata da fattori organici"... pag.3: "non si può neppure fare riferimento alle cause, che sono nella maggior parte dei casi ignote").
Il problema sembra essere affrontato con un atteggiamento ideologico. Ad esempio pag.60: "le emozioni, i sentimenti... non hanno bisogno di essere insegnate". I sentimenti non sono "innati", ma vengono trasmessi all'interno delle relazioni-interazioni e ciò che rende questa operazione possibile è l'attitudine, la predisposizione ad interagire con l'altro. Laddove questa predisposizione è compromessa, il bambino può essere aiutato sperimentandosi nell'esperienza relazionale.
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