Il discorso sull'uso delle nuove tecnologie è “disperso” in tutto il libro: difficilmente comprensibili (e, mi sembra, artificiosi) i collegamenti con i diversi assi.
Condivisibile l'introduzione (pag. 97), ma si potrebbe avviare la ricerca su strategie visive di istruzione ai diversi compiti proposti dal computer (per evitare atteggiamenti ed usi stereotipati dello strumento e incoraggiare un utilizzo condiviso con i compagni: ad es. giochi con il rispetto dei turni...).
I software proposti per l'area linguistica e neuropsicologica sono commerciali (e di una sola casa produttrice!) e piuttosto vecchi: esiste molto buon software free, il problema è la personalizzazione secondo le caratteristiche dell'alunno e l'utilizzo finalizzato e integrato nella classe (vedi strategie di utilizzo del computer).
Il software CLICKER, inserito tra le proposte dell'area sensoriale-percettiva, è utile soprattutto come “comunicatore” in strategie di CAA, e naturalmente per le attività linguistiche e curricolari.
Non riservato solo agli addetti ai lavori o a chi ha competenza specifica, efficace da un punto di vista comunicativo per far circolare non solo informazioni, ma buone prassi, per diffondere la cultura dell’integrazione.
Questo libro può essere utilizzato, oltre che per gli spunti didattici che offre, anche come strumento funzionale di comunicazione e integrazione fra colleghi, con le famiglie, con tutti gli attori del processo formativo della persona.
Mi è piaciuta l’impostazione complessiva( suddivisione in parte generale ed operativa) la grafica accattivante, l’operatività delle proposte.
Le informazioni, anche quelle relative alla parte generale e più teorica, sono sintetiche corredate da schematizzazioni, illustrazioni e disegni che aiutano la comprensione e attivano l’attenzione; oltre ai riferimenti teorici sono sempre presenti esempi che si riferiscono a comportamenti o esperienze concrete, molteplici sono le voci che le narrano.
La parte relativa all’approccio T.E.A.C.C.H e all’utilizzo dei linguaggi augmentativi (PECS) è corredata da disegni ed indicazioni operative funzionali sia all’attuazione che come strumento didattico. Questa parte potrebbe essere un ottimo facilitatore per comunicare funzioni e allestimento di un laboratorio T.E.A.C.C.H ,anche a non addetti ai lavori ( penso ad esempio ai colleghi , ai genitori di alunni che frequentano una scuola, ai bambini stessi con opportuni accorgimenti).
A proposito di operatività, ho trovato particolarmente interessante la scheda riportata a pag. 47 sull’ autocontrollo del P.E.I., molto spesso questo documento se riporta obiettivi fumosi rischia di essere un mero e sterile atto burocratico, mentre proprio come indica il suo nome dovrebbe essere produttore di cambiamento. Va bene poi essere un po’ gelosi del proprio lavoro, ma l’ermetismo specie quando si lavora in team e il progetto deve essere tagliato su misura è meglio lasciarlo ai poeti. Questo fa parte delle buone prassi, così la scheda sull’operatività degli obiettivi (discretamente lasciata come un appunto) ci aiuta ancora nel nostro lavoro.
La suddivisione della parte didattica (SCHEDE DI LAVORO) secondo gli assi riportati dal P.D.F. rende concreto e attuabile la comunicazione,specie con gli operatori A.S.L e le famiglie: anche qui molto arrosto e poco fumo!
Le schede poste alla fine degli assi offrono indicazioni aggiornate sui programmi utilizzabili al computer: le ho trovate interessanti, forse perché in questo mare non sono navigatrice esperta, segno comunque questo che il testo può offrire livelli differenti di lettura e competenza. Fra le proposte presentate mi ha colpito IL SISTEMA AUTORE CLICKER per la sue possibilità creativa e di individualizzazione.
La parte relativa all’integrazione nel contesto classe , in particolare per ciò che concerne i momenti ricreativi offre proposte interessanti : IL GIOCO DEI DADI E QUELLO DEL DOMINO sono attuabili (il passaggio di scatole per indicare il turno può essere utilizzato per altri giochi per esempio il tris). Le indicazioni fornite per la lettura e la comprensione delle emozioni potrebbero essere collegate ad un lavoro attuabile anche sul piano corporeo oltre che simbolico, da attuarsi allo specchio o collegandolo anche ad attività di ascolto di ritmi musicali, a tal proposito si veda anche l’asse percettivo sensoriale.
Ho trovato particolarmente interessante l’attività CREARE UNA CONVERSAZIONE poiché attraverso l’individuazione di parole sporgenti permette non solo di attivare conversazioni in piccolo gruppo, di partecipare ad un brain storming, ma offre collegamenti con attività curricolari per esempio di scrittura creativa. Anni fa vidi una tabella simile a quella riportata a pag.105 utilizzata da conferenzieri un po’ malandrini, era possibile comporre frasi dal tono altisonante che non avevano specifico contenuto comunicativo.
Molto curate le attività da svolgersi per così dire “a tavolino”. Le attività dal titolo le OMBRE O LA MACCHIA potrebbero aprire uno spazio operatorio penso ad esempio ad esperienze di impronte o ombre cinesi. Anche le proposte riguardanti la percezione potrebbero essere arricchite attraverso proposte che comportino anche la costruzione e l’utilizzo di strumenti. A riguardo ho trovato spunti sul testo Dallari M., Francucci C., L’esperienza pedagogica dell’arte, La Nuova Italia, 1998, in particolare le esperienze dei capitoli VII “ Lo spazio” e VIII “Impronte”. Numerose sono le impronte che possiamo percepire: impronte di oggetti, del nostro corpo, delle nostre labbra mentre esprimono emozioni. Queste possono essere rilevate attraverso varie tecniche (collegamento con attività curricolare in anbito artistico). Anche il collegamento fra produzione di suoni o ritmi a cui muovere parti del corpo può offrirci un collegamento con l’ambito affettivo e comunicativo.
Nella pratica del mio lavoro ho, inoltre trovato particolarmente funzionale utilizzare una fotocamera digitale sia per fissare alcune attività operatorie significative per l’alunno su cui poter poi lavorare per costruire sequenze ( in questo modo si può così lavorare in vari assi: autonomia, organizzazione temporale), sia agevolare l’osservazione ( in questo caso le immagini possono essere scattate dallo stesso alunno) che attraverso l’obiettivo focalizzerà l’attenzione.
Oltre alle attività proposte nel testo ho trovato stimolanti i percorsi proposti nel testo di Zagatti F., La danza educativa, Mousikè 2004 perché suggeriscono esperienze che sollecitano l’acquisizione del linguaggio corporeo.
Oltre alle attività di classificazione proposte in ambito percettivo ho trovato utile tradurre alcuni esperimenti di scienze come ad esempio quello sul galleggiamento queste proposte hanno come obiettivo un collegamento con le attività curricolari svolte dalla classe. L’accoppiamento figura oggetto può essere operato anche con fotografie scattate direttamente dall’alunno.
Gli obiettivi proposti nelle attività GIOCO FUNZIONALE e SEGUIRE LE ISTRUZIONI sono propedeutiche a molti apprendimenti curricolari che riguardano l’intera classe. Ho trovato comunque utile, nella mia esperienza lavorativa, adattare materiali ed attività che si effettuavano per l’intera classe all’alunno, per creare continuità a volte è sufficiente utilizzare strumenti comuni (stessi materiali). Più spesso sono state utilizzate strategie utilizzate per alunni in situazioni di handicap per apprendimenti curricolari rivolte all’intera classe. Ecco perché a mio parere un area del laboratorio TEACCH andrebbe destinata ad attività riservate ad apprendimenti da svolgersi in piccolo gruppo e proprio nello spirito che contraddistingue tale approccio che a mio parere si e rilevato
Le schede operative si offrono come strumento guida efficace all'azione formativa ed alla verifica in itinere degli step raggiunti.
I punti di forza, a mio parere, consistono nel fatto che il libro:
Quindi si presta ad essere un alleato prezioso per chi opera nel delicato e difficile compito di insegnare e di educare.
Risulta particolarmente interessante la chiarezza con cui vengono sfatati tanti luoghi comuni sull'autismo, quindi come vengono sottolineati errori "commessi" anche se involontariamente a causa delle scarse informazioni sulla patologia in questione.
Scrivo questo allo scopo di perfezionare un testo che è già molto PREZIOSO!
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