[autismo-biologia] uso degli psicofarmaci negli adulti con autismo in Emilia Romagna
daniela
daniela a autismo33.it
Mar 24 Gen 2023 16:54:09 CET
In questa lista si è parlato più volte dell’uso e abuso di psicofarmaci,
in particolare di antipsicotici
http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2022-October/004740.html
e, cosa ancor più problematica, della polifarmacoterapia
http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2022-October/004738.html
Questo sulla base di osservazioni personali e/o di dati della
letteratura provenienti da paesi diversi dall’Italia
https://mail.yahoo.com/d/search/keyword=from%253Adaniela%2540autismo33.it%2520to%253Aautismo-biologia%2540autismo33.it%2520antipsicotici/messages/119005
Ma in Italia come sta la situazione del consumo di psicofarmaci da parte
delle persone con autismo, in particolare degli adulti con autismo
associato o meno a disabilità intellettiva?
A questa domanda hanno risposto Rita di Sarro e colleghi che, con una
pazienza davvero certosina, hanno esaminato tutte le cartelle
elettroniche dei centri di salute mentale dell’Emilia-Romagna
identificando 486 adulti con diagnosi di disturbo dello spettro
autistico (ASD).
E’ interessante notare che in questo campione di adulti c’è una quota di
ASD senza Disabilità Intellettiva (DI) pari al 64,8%. Questo in quanto
molti di loro sono stati riclassificati da adulti e dunque il campione è
rappresentativo di ASD con e senza DI.
La ricerca ha mostrato che il 56% degli adulti con ASD assumono almeno
uno psicofarmaco, mentre solo il 15,2% ha una diagnosi psichiatrica in
comorbilità che ne giustifica l’uso.
Il 63% di coloro che assumono psicofarmaci ne assume più di uno,
arrivando fino a 10 farmaci, con un 37% che ne assume 3 o più.
245 partecipanti (50,4%) assumono antipsicotici di prima o seconda
generazione, a dispetto del fatto che solo 22 (9%) hanno una diagnosi di
disturbo dello spettro psicotico.
Anche in questa, come in altre ricerche analoghe, è stato rilevato un
consumo di antiepilettici in persone senza epilessia, ma indubbiamente
il dato più macroscopico riguarda gli antipsicotici, che vengono
somministrati principalmente per i comportamenti problema.
Nella discussione gli autori parlano in modo approfondito dei
comportamenti problema, che devono essere affrontati da un gruppo di
professionisti multidisciplinare per farne un’analisi funzionale che
esamini i tanti fattori favorenti, che vanno dalle malattie organiche
alla richiesta di attenzione alla comorbilità psichiatrica, situazione
nella quale un uso prudente e competente di psicofarmaci è giustificato.
La situazione descritta non è peggiore di quella rilevata in altri
paesi, ma non si puo’ dire “Mal comune mezzo gaudio”
Si deve dire “Affrontiamo il problema e cerchiamo di migliorare la
situazione”.
Il primo passo per migliorare la situazione è fare emergere ciò che è
sommerso e contrastare la forza d’inerzia in base alla quale troppo
spesso si fa così solo perché si è sempre fatto così.
E’ quello che stanno facendo lodevolmente la Di Sarro e colleghi con la
ricerca di cui sopra, pubblicata nell’articolo
Rita Di Sarro, Niccolò Varrucciu, Anna Di Santantonio, Francesca Natali,
Shaniko Kaleci, Annamaria Bianco, Michela Cappai, F. Lucchi & Marco O.
Bertelli (2023) Appropriateness of psychopharmacological therapies to
psychiatric diagnoses in persons with autism spectrum disorder with or
without intellectual disabilities: a cross-sectional analytic study,
Expert Opinion on Drug Safety, DOI: 10.1080/14740338.2023.2172396
Daniela Mariani Cerati
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