[autismo-biologia] mutazione del gene KMT2C
daniela
daniela a autismo33.it
Sab 24 Set 2022 11:40:51 CEST
Nel settembre 2021 abbiamo parlato della mutazione del gene KMT2C,
condizione monogenica responsabile di una disregolazione epigenetica.
Il NPI Alessandro Ghezzo scriveva “Chiedo ai componenti
della lista se sono a conoscenza di altri bambini con alterazioni a
livello
di questo gene, per poter raggruppare un numero congruo di soggetti e
soprattutto per definire un profilo clinico-biologico per poi porre le
basi
per ulteriori interventi mirati di tipo terapeutico”
http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2021-September/004283.html
Siano M. A e colleghi dell’Università di Salerno hanno pubblicato un
case report e una rassegna della letteratura
Siano MA, De Maggio I, Petillo R, Cocciadiferro D, Agolini E, Majolo M,
Novelli A, Della Monica M, Piscopo C. De Novo Mutation in KMT2C
Manifesting as Kleefstra Syndrome 2:
Case Report and Literature Review. Pediatr Rep. 2022 Mar
11;14(1):131-139. doi: 10.3390/pediatric14010019. PMID: 35324822; PMCID:
PMC8954887.
La caratteristiche cliniche e genetiche del loro caso e di quelli
descritti nella letteratura da loro consultata si trovano alla tabella 1
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8954887/table/pediatrrep-14-00019-t001/
Le caratteristiche cliniche sono le seguenti:
la disabilità intellettiva da lieve (QI 81) a severa è presente in tutti
gli 11 casi, l’autismo è presente in 5 casi e in uno è presente Disturbo
pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato,
in tutti sono presenti ritardo del linguaggio e dello sviluppo motorio,
in tre casi aggressività, in due iperattività e in tre ipotonia
L’articolo Wu D, Li R. Case Report: Long-Term Treatment and Follow-Up of
Kleefstra Syndrome-2. Front Pediatr. 2022 May 24;10:881838. doi:
10.3389/fped.2022.881838. PMID: 35685914; PMCID: PMC9172761.
pur essendo esso pure il resoconto di un solo caso, è molto interessante
perché riporta un’osservazione longitudinale prolungata per 10 anni.
Gli autori descrivono come il profilo clinico è mutato nel tempo e
come il paziente ha risposto alle diverse terapie.
Il profilo clinico in questo caso consiste in ritardo globale dello
sviluppo, difficoltà nell’alimentazione, deficit dell’attenzione e
iperattività (ADHD)
Lo sviluppo, globalmente ritardato nei primi anni di vita, in seguito
ha subito un’accelerazione, tanto che a tre anni lo sviluppo fisico era
giunto ad un livello normale,
mentre lo sviluppo intellettivo restava ritardato
Gli autori dicono però che il quoziente intellettivo poteva essere
sottostimato a causa del deficit di attenzione.
In questo caso l’intelligenza ha nel tempo raggiunto il livello dei pari
età, il chè fa pensare che i pazienti con sindrome di Kleefstra 2
possono non presentare più disabilità intellettiva
se seguiti per tempi lunghi.
I gravi sintomi dell’ADHD influenzavano in modo significativo la sua
socialità e interferivano pesantemente con il rendimento scolastico.
I tre farmaci prescritti nel corso degli anni (metilfenidato,
atomoxetina e aripiprazolo) non hanno influenzato i sintomi di ADHD in
modo significativo, mentre hanno indotto gravi sintomi avversi,
come irascibilità, perdita dell’appetito e fluttuazione del peso
corporeo.
I comportamenti impulsivi e il deficit attentivo, in questo caso, erano
migliorati significativamente a 5 anni con gli interventi
comportamentali praticati dai genitori, adeguatamente formati,
ma sono poi peggiorati dopo l’interruzione degli stessi.
Gli autori ritengono pertanto che gli interventi comportamentali
dovrebbero essere dati continuativamente, almeno per tutto il periodo
della crescita.
Una cosa interessante e non scontata di questo resoconto è il fatto che,
in presenza di sintomi disturbanti come l’ADHD, l’agitazione, la scarsa
motivazione e le ossessioni,
i test d’intelligenza possano sottostimare le reali abilità della
persona e pertanto una diagnosi di disabilità intellettiva fatta in un
determinato momento non deve essere ritenuta irreversibile,
come dimostra questo caso nel quale “the intelligence of this case
gradually returned to normal with aging, suggesting that patients with
KLEFS2 may be exempted from intellectual disability after
a long term”
Questo è il resoconto del caso di un bambino portatore di una mutazione
genetica rara, ma è simile a tanti altri casi per i quali i farmaci
danno molti e gravi effetti indesiderati senza dare
gli effetti desiderati per i quali sono prescritti.
Pare invece da questo resoconto che la terapia comportamentale agisca
anche quando è presente un documentato difetto genetico
Daniela Mariani Cerati
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