[autismo-biologia] Il benessere organizzativo e il benessere degli operatori
daniela
daniela a autismo33.it
Dom 18 Set 2022 17:50:22 CEST
Il 27 novembre scorso abbiamo parlato di residenze per disabili partendo
dal libro di Ruggerini e colleghi
“La passione del possibile.
Trent’anni del Charitas di Modena (1990-2020). Un impegno in evoluzione”
http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2021-November/004372.html
Concludevo il messaggio dicendo
“Il libro descrive come queste soluzioni alternative debbano essere
soluzioni di qualità, lontanissime dalle tetre Istituzioni descritte nei
libri prima menzionati,
in continuo confronto con le famiglie degli ospiti, col territorio e,
soprattutto, con l’Università, che porta cultura, innovazione, idealità
e contrasta la comprensibile
tendenza alla demotivazione e all’usura del personale”
Per contrastare la comprensibile tendenza alla demotivazione e all’usura
del personale è bene indagare lo stato di benessere psicologico degli
operatori applicando anche ad essi
i principi dell’ABA, in particolare il rinforzo positivo per i
comportamenti buoni.
Questo principio, apparentemente semplice, viene raramente applicato.
La tendenza è quella di rimproverare gli operatori quando non si
comportano in modo ottimale e a dare per scontato che i comportamenti
virtuosi vengano regolarmente emessi e
pertanto non vadano rinforzati.
Il benessere psicologico e organizzativo di un’Istituzione, in
particolare di una residenza per disabili, si ripercuote sul benessere
degli utenti e pertanto ben vengano le ricerche,
come quella presentata da Silvia Mangione al recente convegno della
Fondazione Sospiro, compiuta in un Centro di Riabilitazione piemontese,
individuando punti di forza e criticità,
nell’intento di stabilire obiettivi e priorità di lavoro.
La ricerca-azione presentata al Convegno è stata oggetto di un articolo
pubblicato sul Giornale Italiano dei Disturbi del Neurosviluppo, Volume
6 Numero 3 Dicembre 2021,
dal titolo
“Il benessere organizzativo e il benessere degli operatori
Silvia Magnone , Davide Carnevali”
da cui copio la conclusione finale “Investire sul benessere degli
operatori equivale a ottenere vantaggi in termini di Qualità della Vita
delle persone con disabilità.
È quindi fondamentale che un’organizzazione abbia conoscenza del proprio
stato di benessere, delle condizioni di malessere e delle aree di
possibile miglioramento;
in sintesi, che sia in grado di guardarsi allo specchio e di promuovere
il cambiamento”
Daniela Mariani Cerati
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