[autismo-biologia] relazione del Prof Persico alla Fondazione Sospiro
daniela
daniela a autismo33.it
Sab 8 Ott 2022 20:55:44 CEST
Al recente convegno della Fondazione Sospiro al Professor Antonio
Persico è stato assegnato il tema
“I farmaci: comprendere come possono aiutare gli interventi integrati
Gli antiepilettici e gli antidepressivi”
Il tema degli psicofarmaci ai minori con disturbi dello spettro
autistico è stato trattato da Persico e colleghi nell’articolo
Persico AM, Ricciardello A, Lamberti M, Turriziani L, Cucinotta F,
Brogna C, Vitiello B, Arango C. The pediatric psychopharmacology of
autism spectrum disorder: A systematic review - Part I: The past and the
present. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2021 Aug
30;110:110326. doi: 10.1016/j.pnpbp.2021.110326. Epub 2021 Apr 20. PMID:
33857522.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33857522/
In questo articolo si parla del passato e del presente, ma sarà molto
interessante leggere gli articoli in corso di pubblicazione: uno sul
futuro e uno sul tema “translating knowledge into clinical practice”
Quest’ultimo tema è molto caldo perché in questi ultimi anni vi è stata
una sproporzione tra i tanti lavori di ricerca biologica di base e le
scarse o nulle applicazioni delle nuove conoscenze alla clinica.
Sarà pertanto interessante sentire come gli autori ritengono che le
nuove conoscenze si possano tradurre in pratica clinica.
Il tema affidato a Persico è molto difficile perché le basi della
terapia dovrebbero essere le sperimentazioni randomizzate controllate,
che sono pochissime e dai risultati contrastanti.
Viene ricordata a questo punto l’importanza anche dei case report e
delle ricerche retrospettive o comunque delle ricerche longitudinali in
aperto, che hanno il vantaggio di essere prolungate nel tempo, cosa
importantissima in una condizione cronica che inizia nell’infanzia e
dura tutta la vita.
Tra le tante cose interessanti che Persico ha detto ha messo in guardia
contro un uso eccessivo e improprio del valproato (Depakin). Questo
farmaco è vecchio ed è stato a lungo utilizzato per l’epilessia anche
nei minori. Per questo i clinici lo prescrivono con meno preoccupazione
rispetto ai farmaci più nuovi anche al di fuori dell’epilessia.
Uno dei presupposti alla base della prescrizione di valproato è il fatto
che si ritiene, dal 2003, che nell’autismo vi sia un aumentato rapporto
eccitazione/inibizione in sistemi neurali strategici.
Il punto di partenza di questa ipotesi si trova nell’articolo
“Rubenstein JL, Merzenich MM. Model of autism: increased ratio of
excitation/inhibition in key neural systems. Genes Brain Behav. 2003
Oct;2(5):255-67. doi: 10.1034/j.1601-183x.2003.00037.x. PMID: 14606691;
PMCID: PMC674864”
Con questa premessa si riteneva che fosse razionale diminuire
l’eccitazione mediante la somministrazione del valproato.
Si è visto invece che in molti casi di autismo esiste una ridotta
connettività eccitatoria a cui i sistemi inibitori reagiscono
provocando uno squilibrio al ribasso. Col valproato si aumenta lo
squilibrio con il risultato, tra le altre cose, di un aumento del
deficit di sensorialità già presente
Molto interessante il caso riportato di un bambino portatore di
mutazione dello Shank 3 nel quale sembrava del tutto razionale dare il
valproato, che invece ha prodotto un peggioramento generale.
Credo che questi riferimenti alla ricerca di base e la raccomandazione a
non abusare del valproato siano molto opportuni in quanto il valproato
viene utilizzato moltissimo e, quando iniziato, come succede per molti
altri psicofarmaci, viene continuato a tempo indefinito.
Molto interessante la puntualizzazione sul meccanismo d’azione della
melatonina che serve per l’addormentamento, ma non per i risvegli
notturni, per i quali puo’ essere utile il triptofano idrossilato dato
all’ora di cena, perché agisca nel cuore della notte in quanto stimola
la sintesi di melatonina.
Le raccomandazioni finali, in armonia con quanto detto dagli altri
relatori, sono state le seguenti
1) Aver chiaro il sintomo target e dirlo ai genitori
2) Definire la dose minima efficace o la dose massima tollerata
iniziando con 1 quarto del dosaggio iniziale raccomandato per un pari
età con sviluppo tipico o con altro disturbo psichiatrico
3) Preferire la formulazione in gocce, ma attenzione alla
ipersensorialità rispetto all’odore e al gusto delle gocce stesse
4) Ricordare che l’efficacia del farmaco è limitata
5) Il farmaco deve essere inserito in un progetto multidisciplinare
personalizzato
6) Valutare co morbilità organiche e psichiatriche
7) Monitorare gli effetti nel tempo
8) Riconsiderare la propria prescrizione in base alla risposta
9) Prendere in considerazione l’eventuale presenza di sovraccarico
riabilitativo con affaticamento
Daniela MC
Maggiori informazioni sulla lista
autismo-biologia