[autismo-biologia] Risvegli notturni: da reflusso gastro esofageo?
daniela
daniela a autismo33.it
Mar 12 Ott 2021 16:05:55 CEST
Il 2021-10-11 11:24 monicaperotti a virgilio.it ha scritto:
> Scusate se mi intrometto sono un medico
> premetto che mi occupo di intestino negli adulti e non nei bambini. La
> mia esperienza sull'autismo quindi è solo derivata dallo scambio di
> materiali e Feedback con colleghi/e che invece si occupano
> specificatamente dell'intestino di bambini autistici (tra cui Cristina
> Panisi).
> Mi limiterò quindi a descrivere ciò che accade negli adulti e di come
> procediamo a trattare il reflusso gastroesofageo. La maggior parte
> delle volte questo è determinato o correlato ad una disbiosi
> intestinale, grossa produzione di gas che comporta alterazione della
> funzione anche a valle, con frequenti reflussi gastroesofagei.
> Trattare il semplice reflusso gastroesofageo in maniera sintomatica
> equivale a trattare l’insonnia con la benzodiazepina, cioè ci muoviamo
> ancora sul sintomo.
> I pazienti adulti con reflusso hanno frequentemente S.I.B.O. ed LGS
> (leaky gut syndrome) quindi è necessario intervenire pesantemente
> sull’intestino con alimentazione specifica ed integratori ad hoc che
> riequilibrano non solo la flora microbica ma riducano anche la
> permeabilità intestinale. Limitarsi quindi al sintomo reflusso rimane
> ancora un approccio parziale.
> Ricordo peraltro che la flora batterica intestinale ha un ruolo
> importantissimo nella gestione dei neurotrasmettitori tra cui ultimo e
> non da ultimo la serotonina (prodotta per il 95% nell’intestino e da
> cui deriva la melatonina), GABA, Dopamina…
> Dai colleghi che si occupano dei bambini autistici deriva sempre
> l'esperienza positiva di un approccio dietologico ed integrativo
> mirato primariamente su tutto l’intestino. Buona giornata a tutti
>
Mi pare che in questo messaggio si diano per acquisite delle teorie che
ad oggi sono delle interessanti ipotesi di ricerca, ma che non fanno
ancora parte delle conoscenze basate sull’evidenza
delle prove.
Ho parlato del problema della genesi e della terapia del reflusso
gastroesofageo con il gastroenterologo Dottor Luigi Solmi di cui riporto
il parere
“il rapporto tra l'intestino ( il microbiota ) e patologie svariate è
sicuramente uno dei campi di maggiore interesse per la ricerca di base
ed è possibile che in futuro si debbano rivedere
modalità di approccio diagnostico e/o terapeutico rispetto a quanto ora
in uso.
Va però sottolineato che , a parte alcune condizioni particolari quali
in gastroenterologia le infezioni intestinali recidive da Clostridio
dove ci sono dati abbastanza precisi , per il resto
siamo ancora in una iniziale fase di ricerca senza che i dati si possano
per ora ( e chissà fino a quando ) riversare nella pratica clinica.
Alcuni Colleghi effettuano una corsa in avanti per adesione a teorie
mediche alternative, che non sono però validate dalla scienza ufficiale,
che magari sbaglia ma per ora è l'unica a cui
si possa fare affidamento basandoci su dati oggettivi.
Quindi, come dice la Collega, nel reflusso gastro/esofageo ci dobbiamo
limitare a trattare il sintomo e gli eventuali danni con farmaci ed
indicazioni alimentari senza trattare la causa
(che peraltro è principalmente meccanica, legata ad una ipotonia dello
sfintere esofageo inferiore); anche con queste limitazioni otteniamo
però buoni risultati in una alta percentuale di casi.
Quello che sarà il futuro nessuno lo può prevedere ma, senza alcun
intento polemico, personalmente credo che dovendo agire nel presente sia
meglio seguire indicazioni standardizzate e dimostrate
valide sulla base delle esperienza scientifiche disponibili”
Daniela MC
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