[autismo-biologia] Dalla ricerca alla pratica clinica: l'esperienza di Bologna

daniela daniela a autismo33.it
Lun 11 Ott 2021 17:25:24 CEST


Anni fa ad un corso per animatori di formazione aziendale un docente ci 
disse ”L’esperienza è spesso la reiterazione all’infinito degli stessi 
errori”
Quest’affermazione è stata, ed è tuttora,  profondamente vera nel campo 
dell’autismo.

Nelle Università e nei Servizi si tramandava la brutta favola della 
mamma frigorifero e ci si comportava di conseguenza: psicoterapia ai 
genitori, incontri individuali con il bambino di cui nulla
dovevano sapere i genitori.
Unico incontro tra questi e il terapeuta, nel privato, la riscossione 
del compenso.

L’approccio all’autismo degli ultimi decenni, recepito dalla linea guida 
italiana del 2011, ha subito una vera rivoluzione: trattamento 
individualizzato del bambino secondo i principi
dell’analisi del comportamento applicata e massimo coinvolgimento dei 
genitori.

La forza d’inerzia si fa sentire ovunque, tanto più nei Servizi 
pubblici, molti dei quali hanno proseguito sulla vecchia strada, 
incuranti della rivoluzione copernicana avvenuta nel campo
dell’autismo.

Non così all’ASL di Bologna. dove l’approccio all’autismo è radicalmente 
cambiato e dove si è fatto uno sforzo notevolissimo per tradurre nella 
pratica clinica le evidenze che venivano dalla
ricerca.
Il passaggio dalla ricerca alla pratica quotidiana impone sempre degli 
aggiustamenti, in quanto il mondo reale è  lontano dal mondo asettico 
della ricerca.
L’importante è che della ricerca si assimilino i principi essenziali da 
cui trarre una organizzazione e una formazione degli operatori 
conseguenti.
L’attività del Centro Autismo di Bologna si è quindi focalizzata: sulla 
diagnosi precoce, su un trattamento rivolto a tutte le aree dello 
sviluppo con particolare riguardo alla comunicazione,
sulla consulenza di esperti esterni con la qualifica di BCBA (analisti 
del comportamento certificati) e, cosa fondamentale, sulla cooperazione 
dei genitori, che venivano informati e formati
sulla gestione dei propri figli in modo da impostare loro stessi il 
miglior comportamento da tenere nei loro confronti e da condividere le 
informazioni ricevute con tutto il loro intorno sociale.
Il profilo dei bambini trattati, di età dai 24 ai 48 mesi, è stato 
valutato mediante test validati a livello internazionale prima e dopo il 
trattamento, durato 24 mesi.
Dalla valutazione compiuta prima e dopo si notano i miglioramenti, molto 
diversi nei singoli bambini e nei diversi gruppi nei quali i bambini 
erano stati raggruppati al tempo zero.
Nulla di trionfale, come ci si deve aspettare quando si trattano casi 
molto severi, ma miglioramenti sostanziali documentati dai test.
Molto lodevole il fatto che tutto il lavoro compiuto è stato pubblicato 
nell’articolo

“Valutazione degli effetti di un intervento ABA Center- Based e relative 
implicazioni nella pratica clinica nel Centro Autismo Casa del 
Giardiniere dell’AUSL di Bologna
Marco Negrini, Lucia D’Amato, Valeria Vittorini, Maria Cristina Cutrone, 
Anna Di Santantonio, Niccolò Varrucciu, Rita Di Sarro
Giornale Italiano dei Disturbi del Neurosviluppo
Volume 6 Numero 2 - Agosto 2021,   89 – 102”

La pubblicazione rende possibile la replicazione e, sperabilmente, il 
miglioramento dell’esperienza.

      Daniela Mariani Cerati






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