[autismo-biologia] Fwd: Fwd: autismo e disfagia

angsaravenna a gmail.com angsaravenna a gmail.com
Ven 28 Maggio 2021 22:18:39 CEST


Gentili,

ringrazio il Prof. Barale per l'enfasi con cui ha sottolineato quanto 
questo argomento sia prioritario per noi famigliari  e ritengo che , 
alla luce delle considerazioni qui esposte , siano maturi i tempi per 
ribadire alcuni concetti.

Già da qualche anno non perdo occasione per sottolineare quanto sarebbe 
opportuno che, in occasione della prima prescrizione di un farmaco 
aventi gli effetti collaterali che qui esaminiamo, sia le famiglie, sia 
i Servizi che hanno in carico le persone con autismo vengano informate 
degli effetti collaterali e, soprattutto, di quali eventuali segnali 
possano precocemente richiamare l'attenzione ad una stretta sorveglianza.

Permettetemi di esporre il mio privato narrando che io stessa, come 
madre e tutore, non sono stata informata, nè ho potuto quindi 
trasmettere le informazioni agli Educatori con cui mio figlio passa 
molte ore, che l'antipsicotico prescrittogli avrebbe potuto avere 
conseguenze nefaste. Così è stato, purtroppo, e solo grazie alla mia 
sempre strettissima attenzione ho constatato le difficoltà alla 
deglutizione di mio figlio, mai manifestate nei sui 27 anni all'epoca (  
neppure nella prima infanzia, sia per la dieta lattea, sia nello 
svezzamento ). L'allarme provocato da questa constatazione ci portò ad 
interrompere l'aripripazolo, allora già in scalaggio e arrivato alla 
dose di 2,5ml/dì. Dose minima, se si pensa a coloro che ne assumono 15ml 
e, nella schizofrenia, anche di più. Con la differenza che la persona  
affetta da schizofrenia nella maggioranza dei casi riferisce il disagio, 
_i nostri generalmente no _. Nel caso specifico, l'interruzione di una 
pur minima dose scatenò una tragedia ( discinesie tardive che 
compromisero il funzionamento del ragazzo al punto da renderlo 
irriconoscibile rispetto all'antecedente ).  Dopo 5 anni, scalando con  
prudenza maniacale il farmaco, che nel frattempo era stato reintrodotto 
( come un metadone per il tossicodipendente ) , da tutto ciò stiamo 
uscendo, ma  non senza qualche residuo, che temo sarà permanente.

Anche il dare un nome a ciò che stava accadendo è stato un percorso 
faticoso e umiliante. Umiliante, perchè il già opportunamente citato _" 
pacchetto autismo" _trovava presa suggestiva in alcuni, che facilmente 
davano agli spasmi muscolari ( insorti 4 giorni dopo la sospensione e 
mai manifestati prima ) e a tutto il corredo di sintomi , l'etichetta di 
"comportamento autistico ".

Devo ammettere che, dopo la diagnosi tardiva, dopo le accuse di essere 
una madre inadeguata, la solitudine che ho provato a quel tempo nel 
peregrinare da uno Specialista all'altro, testardamente ribadendo 
quanto  ciò che stava accadendo non avesse a che fare con l'autismo di 
mio figlio, sia stata la cosa più difficile da superare._Tuteliamo figli 
che non si autorappresentano e siamo responsabili di ciò che essi, nella 
loro insuperabile ingenuità, accettano da noi. _Per questo non possiamo 
mancare di perseverare nella salvaguardia della loro salute, 
pretendendo  una maggiore prudenza e competenza  prescrittiva, e nel 
caso sia necessaria, _mai disgiunta dal dare informazioni dettagliate e 
precise._

Non solo, il personale di ogni centro diurno, residenziale, ed ogni 
figura professionale che si rapporta con persone che fanno uso di questa 
categoria di farmaci, dovrebbe essere addestrato a manovre salvavita , 
come dice giustamente la D.ssa Cerati, ma prima ancora _indotto a 
rilevare, monitorando con annotazioni scritte consultabili dai colleghi, 
eventuali sintomi sospetti._ Anche in questo modo si potranno salvare 
vite e costerebbe veramente poco adottare un format comune a tutti i 
Servizi. Nella formazione  fatta agli Operatori dei centri e 
residenziali  recentemente,  è emerso nei loro commenti alla mia 
relazione che tali informazioni nella maggioranza dei casi non vengono 
loro date.

E' assodato quanto la carenza di interventi psicoeducativi nell'infanzia 
abbia negato alle persone adulte con autismo  la possibilità di 
migliorare la loro condizione, ma  occorre  anche avere l'onestà di 
dichiarare che ancor oggi mancano Servizi , dopo la Scuola, in grado di 
offrire un progetto di presa in carico complessivo competente. Abbiamo 
tanto lottato perchè nascessero ambulatori per gli adulti,  ma se 
esistono, operano in modo poco diffuso e disomogeneo sul territorio 
nazionale , spesso limitandosi, quando va bene, ad un'accurata diagnosi, 
piu spesso a  prescrizioni  farmacologiche, senza svolgere una regìa 
sanitaria ed un monitoraggio sugli interventi sociali, che vengono 
delegati ai Comuni, Istituzioni  prive di figure professionali adeguate 
a stendere un piano abilitativo.

Un flacone di aripiprazolo in sciroppo costa €138,66 . Non è poco, ma di 
certo conviene gestionalmente ed economicamente, rispetto all'intervento 
di un team di Psichiatra/ Psicologo/Educatore ? Credo di sì , del resto 
ciò accade anche per altre diagnosi all'interno della Salute mentale, e 
non è un caso che le associazioni dei malati psichiatrici 
tradizionalmente in carico alle Psichiatrie siano in sommossa sull'abuso 
di prescrizioni .  Ovviamente non mi riferisco ai casi di autismo con 
epilessia o altre malattie concomitanti che necessitino di interventi 
farmacologici pertinenti, e non off label,  ed evito di ritornare sul 
tema prescrizioni farmacologiche nell'infanzia, che è stato qui 
egregiamente dibattuto da altri.

In sintesi, ritengo che se facessimo un'indagine approfondita, avremmo 
ulteriori numerose testimonianze sui danni arrecati da queste terapie,  
e penso che ormai l'argomento richieda una profonda  riflessione e 
l'impegno della Politica e degli Amministratori ( dapprima a livello 
centrale, poi nelle declinazioni organizzative regionali ) ad adottare  
scelte eticamente più coerenti con quanto si dichiara e si pubblica, 
affinchè la chimica resti l'ultimo appiglio cui rivolgersi, solo dopo 
aver sperimentato  tutti gli  interventi abilitativi e di contenimento 
dei comportamenti disadattivi che la letteratura internazionale 
suggerisce .  Ove non esistano ancora  percorsi in grado di offrire 
l'intervento psicopedagogico, ebbene occorrerà prevedere interventi ad 
personam, per evitare quanto più possibile di ricorrere alla soluzione 
"facile" del farmaco.

Confidiamo che lo stimolo dato dal nostro lavoro  possa a breve ottenere 
nelle "sale decisionali" l'attenzione che l'argomento merita . Grazie 
dell'attenzione

Noemi Cornacchia

Presidente angsa Emilia Romagna



--- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: 	Re: [autismo-biologia] autismo e disfagia
Data: 	Fri, 28 May 2021 14:23:57 +0200
Mittente: 	Francesco Barale <francesco.barale a unipv.it>
Rispondi-a: 	Autismo Biologia <autismo-biologia a autismo33.it>
A: 	Autismo Biologia <autismo-biologia a autismo33.it>



Buongiorno. Mi permetto di intervenire sommessamente su questo 
importante argomento solo per ricordare che la disfagia da neurolettici 
è fenomeno ben conosciuto e descritto illo tempore in psichiatria. Esso 
è solo uno degli innumerevoli risvolti negativi e nocivi dell' uso dei 
neurolettici (di qualunque generazione) nelle disabilità autistiche e 
cognitive. Pratica invece diffusa e spesso clinicamente indifferenziata, 
che, come ho già avuto modo di dire, non solo non è supportata da alcuna 
seria evidenza scientifica (neppure nei cosiddetti "comportamenti 
problema"), ma ha di fatto solo uno  scopo sedativo (questo è tuttora l' 
unico razionale), in molti casi  addirittura "preventivo" (!) e ritarda 
la riflessione su come mettere in atto contesti e strategie diverse di 
gestione delle situazioni critiche, meno rozzi e incivili di quelli 
attuali. Certo, così è sicuramente più "economico". La tentazione del 
manicomio, in sostanza, è sempre presente tra noi.
Un mio personale plauso alle associazioni dei famigliari che in tutto il 
mondo si stanno sempre più mobilitando contro questa barbarie.
Francesco Barale

Professore emerito di Psichiatria
Università di Pavia


Il Ven 28 Mag 2021, 13:19 Liana Baroni <baroniliana a gmail.com 
<mailto:baroniliana a gmail.com>> ha scritto:

    Condivido in tutto la mail di Daniela. Io stessa , avevo inviato al
    centro diurno frequentato da mio figlio,ormai 2 anni fa, il 24 sett.
    2019,  la  mail che copio qui sotto, con la mia esperienza di madre.
    Grazie  per l'attenzione
    Liana Baroni

    /Vorrei condividere con voi e con gli educatori alcune mie
    osservazioni su un problema che invece di diminuire con l' età  dei
    nostri ragazzi, diventa sempre più  preoccupante, e credo sia sempre
    meglio cercare di prevenire , piuttosto che intervenire dopo./
    /Mi riferisco alla tendenza di tanti dei nostri ragazzi ad ingoiare
    il cibo, senza masticare. /
    /Io non sono un medico e lancio solo spunti di riflessione./
    /
    /
    /Nel giro di pochi anni ho visto 4 ragazzi, giovani adulti in
    perfetta salute, in questo caso ospiti di strutture, morire perché
    soffocati dal cibo. Pur nella mia ignoranza di medicina posso
    additare due cause:/
    /
    /
    /I ragazzi con disabilita' specie se autistici, ma anche con diverse
    altre disabilita' soprattutto intellettive, hanno spessissimo
    tendenza a mangiare ingoiando i bocconi senza masticare. Un esempio
    mio figlio che mangia con la velocità della luce, perché ingoia
    senza masticare. Profittando dei giorni di Agosto abbiamo pensato
    noi familiari, di fargli  in casa una specie di "corso per
    masticare", ma lui ci ha preso bellamente per i fondelli tutto il
    mese essendo molto più  furbo di noi. Infatti mentre metteva in
    bocca il maccherone, lo ingoiava intero, poi con espressione
    angelica e collaborativa, scuoteva le mascelle come se masticasse,
    così  si godeva tutti i "Bravo!" di noi che pensavamo stesse
    realmente masticando il maccherone./
    /

    *Altro motivo sono i farmaci. Quasi tutti i ragazzi con disabilita'
    cognitiva o comportamentale assumono farmaci, purtroppo quasi sempre
    senza monitoraggio, verifiche , tentativi di sospensione o
    aggiustamento delle dosi e prescritti quasi sempre da psichiatri
    inesperti di disabilita'. Uno degli tanti effetti collaterali dei
    farmaci è  la secchezza delle fauci. Chiaramente il boccone ingoiato
    senza essere frantumato, se va di traverso, diventa un pezzo di
    cemento che porta in pochi istanti al soffocamento.* A quel punto
    diventano inutili le manovre anti soffocamento , a testa in giù o
    simili,  perché  non c'è  la saliva che facilita lo scorrimento.

    /
    /Ciò porta a gravi rischi, che in certi casi possono divenire
    drammatici. /
    /A rendere più  grave questi fatti é che non sono di dominio
    pubblico, perché  nei casi di cui sono venuta a conoscenza, nei
    certificati di morte c'è  scritto insufficienza respiratoria o
    cardiaca o qualcosa di compatibile  con la patologia così  nessuno
    ne parla nello specifico e  non aumenta  la informazione e la
    conseguente formazione di operatori e caregivers./
    /

    Per noi famiglie questo è preoccupante particolarmente  in vista di
    un eventuale ricovero in struttura, anche se nulla posso
    rimproverare agli educatori delle strutture dei casi citati,
    velocissimi nell' accorgersi del rischio e nel chiamare il 118 con
    la massima urgenza.

    /
    /*Come al solito però  rimane a noi genitori, alle famiglie cercare
    di portare il problema alla comunità,  creare sensibilizzazione e
    formazione,  denunciare se ci sono mancanze e sollecitare azioni di
    tutela dei ragazzi che noi rappresentiamo.*/
    /
    /
    /Con questa mail voglio comunque sollecitare la vostra attenzione al
    problema e condividere assieme  a tutti voi, le strategie che avere
    ideato o appreso per  evitare o minimizzare questi rischi o prendere
    iniziative opportune. Mi fa piacere se risponderete a questa mail,
    con vostre impressioni o suggerimenti. /

        /Un abbraccio a tutti /
        /Liana, /

    mamma di Andrea


    Il giorno ven 28 mag 2021 alle ore 11:19 daniela
    <daniela a autismo33.it <mailto:daniela a autismo33.it>> ha scritto:

        Il 21 maggio scorso è stato pubblicato l’articolo

        UN PEZZETTO DI FORMAGGIO BASTA A UCCIDERE UN GIGANTE BUONO DAL
        CERVELLO
        RIBELLE

        http://www.pernoiautistici.com/2021/05/un-pezzetto-di-formaggio-basta-a-uccidere-un-gigante-buono-cervello-ribelle/
        <http://www.pernoiautistici.com/2021/05/un-pezzetto-di-formaggio-basta-a-uccidere-un-gigante-buono-cervello-ribelle/>

        La notizia mi ha fatto venire alla mente altre morti avvenute nello
        stesso modo sia di giovani con autismo che di giovani con
        schizofrenia.

        Del giovane oggetto dell’articolo recente non so nulla, mentre
        degli
        altri casi so che erano in cura con farmaci antipsicotici. Questi
        farmaci vengono prescritti in larga misura, spesso a tempo
        indeterminato
        e, non raramente, al posto di un programma  abilitativo
        personalizzato.

        Nei fogli illustrativi degli antipsicotici viene menzionata
        l’inalazione
        di cibo  come possibile effetto collaterale.

        Per il capostipite degli antipsicotici, la clorpromazina
        (Largactil),
        nel foglietto illustrativo sta scritto che tra gli effetti
        collaterali
        ci possono essere
        “malattie dovute ad un’inalazione involontaria di liquidi o
        sostanze
        ingerite (affezioni ab ingestis)”
        https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_007046_007899_FI.pdf&sys=m0b1l3
        <https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_007046_007899_FI.pdf&sys=m0b1l3>

        e nei due antipsicotici  che vengono maggiormente usati
        nell’autismo sta
        scritto

        Risperidone
        “Polmonite causata da inalazione di cibo, congestione polmonare,
        congestione delle vie respiratorie, suoni gracchianti nei polmoni,
        sibilo respiratorio, disturbi della voce, disturbo alle vie
        respiratorie”
        https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001378_037092_FI.pdf&sys=m0b1l3
        <https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001378_037092_FI.pdf&sys=m0b1l3>

        Aripiprazolo
        “inalazione accidentale di cibo con rischio di polmonite
        (infezione dei
        polmoni); spasmo dei muscoli attorno alla laringe; difficoltà a
        deglutire;
        https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001561_043801_FI.pdf&sys=m0b1l3
        <https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001561_043801_FI.pdf&sys=m0b1l3>

        Partendo dal caso oggetto dell’articolo di Nicoletti ho discusso il
        problema della disfagia con alcuni  colleghi.

        Un Neuropsichiatra infantile  mi ha risposto “posso dire che con i
        neurolettici ho avuto problemi sulla deglutizione. Bisogna fare
        attenzione”

        Uno psichiatra ha detto che la disfagia da neurolettici lui la
        vede se i
        pazienti hanno effetti Parkinsonsimili e nelle distonie, anche
        in acuto.

        L’amica che risiede in Francia mi ha scritto
        “qui anni fa ci sono state varie morti nello stesso modo (pezzi
        di cibo
        andati di traverso) in persone autistiche, in luoghi diversi
        (residenziali, ospedale psichiatrico etc.). L'unica cosa in
        comune che
        avessero queste persone era lo psichiatra referente, uno che ci
        andava
        largo con le prescrizioni di neurolettici (che possono aggravare i
        disturbi del movimento, come disprassie,  ipotonie o "riflessi
        inversi",
        come effetto secondario). Si sa che succede spesso con gli anziani.
        Qui all'epoca non fu fatta alcuna inchiesta: che io abbia
        sentito, in un
        solo caso fu suggerita l'autopsia, ma i familiari si opposero.
        Pero'
        tutti gli stabilimenti dove si erano verificati questi incidenti
        cambiarono psichiatra”
        L’amica francese suppone che gli antipsicotici, altrimenti detti
        neurolettici, possano aggravare disturbi del movimento preesistenti
        nelle persone con autismo, cosa che ho voluto approfondire con una
        pediatra che si occupa degli aspetti internistici nell'autismo, 
        che mi
        ha risposto quanto segue

           “Ritengo sia un tema assolutamente poco indagato.
        Ci sono pochi dati perchè è ancora forte l'idea del "pacchetto
        autismo"
        che include selettività alimentare, non masticare ecc. Ma per
        questi
        aspetti manca una valutazione funzionale e sono pochi i
        professionisti
        in grado di eseguirla.
        Finchè si tratta di commentare l'impaccio della muscolatura mentre
        salgono sullo scivolo o non riescono a tenere in mano una penna la
        disprassia viene vista, mentre quando si tratta di riflettere sulla
        complessità del "tira e molla" di numerosi muscoli coinvolti nel
        carrefour aero-digestivo, la cosa cambia.
        Disfagia, acalasia ... le persone autistiche non ricevono
        assessment
        paragonabili alla popolazione generale su questi aspetti. Per
        questo,
        ritengo molto preziosa la collaborazione con logopedisti
        deglutologi.
        Il dato sull'età evolutiva fa pensare si tratti prevalentemente
        di un
        disturbo primario, ma certamente anche la questione farmacologica è
        rilevante (in primis, discinesie tardive)
        Dunque, il dato inquietante della mortalità per soffocamento
        entra a
        pieno titolo nella "sfortuna" del pacchetto autismo
        https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5388960/pdf/AJPH.2017.303696.pdf
        <https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5388960/pdf/AJPH.2017.303696.pdf>
        Come Cassandra, ogni volta ricordo a famiglie ed educatori di
        rinfrescare le manovre di disostruzione delle vie aeree. La
        Croce Rossa
        fa corsi gratuiti”

        Rinfrescare le manovre di disostruzione delle vie aeree è una
        prassi
        utile a tutti, perché a tutti puo’ capitare di assistere ad un
        evento di
        ostruzione delle vie aeree che richiede una manovra immediata,
        anche in
        persone senza particolari fattori di rischio.

        Per quanto riguarda l’autismo, la tragedia di cui abbiamo
        parlato è un
        forte motivo in più per dare antipsicotici solo quando non ci sono
        alternative e, quando essi sono davvero  indicati, darli alla dose
        minima efficace e per il periodo minimo indispensabile
             Daniela Mariani Cerati



        _______________________________________________
        Lista di discussione autismo-biologia
        autismo-biologia a autismo33.it <mailto:autismo-biologia a autismo33.it>
        ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo
        dell'Emilia Romagna.
        Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
        valerio.mezzogori a autismo33.it
        <mailto:valerio.mezzogori a autismo33.it>

    _______________________________________________
    Lista di discussione autismo-biologia
    autismo-biologia a autismo33.it <mailto:autismo-biologia a autismo33.it>
    ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo
    dell'Emilia Romagna.
    Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
    valerio.mezzogori a autismo33.it <mailto:valerio.mezzogori a autismo33.it>

-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/attachments/20210528/9122a8ac/attachment-0001.html>
-------------- parte successiva --------------
_______________________________________________
Lista di discussione autismo-biologia
autismo-biologia a autismo33.it
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo dell'Emilia Romagna.
Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a: valerio.mezzogori a autismo33.it


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia