<html>
<head>
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=UTF-8">
</head>
<body>
<p><br>
</p>
<div class="moz-forward-container">Gentili, <br>
<p>ringrazio il Prof. Barale per l'enfasi con cui ha sottolineato
quanto questo argomento sia prioritario per noi famigliari e
ritengo che , alla luce delle considerazioni qui esposte , siano
maturi i tempi per ribadire alcuni concetti.<br>
</p>
<p>Già da qualche anno non perdo occasione per sottolineare quanto
sarebbe opportuno che, in occasione della prima prescrizione di
un farmaco aventi gli effetti collaterali che qui esaminiamo,
sia le famiglie, sia i Servizi che hanno in carico le persone
con autismo vengano informate degli effetti collaterali e,
soprattutto, di quali eventuali segnali possano precocemente
richiamare l'attenzione ad una stretta sorveglianza. <br>
</p>
<p>Permettetemi di esporre il mio privato narrando che io stessa,
come madre e tutore, non sono stata informata, nè ho potuto
quindi trasmettere le informazioni agli Educatori con cui mio
figlio passa molte ore, che l'antipsicotico prescrittogli
avrebbe potuto avere conseguenze nefaste. Così è stato,
purtroppo, e solo grazie alla mia sempre strettissima attenzione
ho constatato le difficoltà alla deglutizione di mio figlio, mai
manifestate nei sui 27 anni all'epoca ( neppure nella prima
infanzia, sia per la dieta lattea, sia nello svezzamento ).
L'allarme provocato da questa constatazione ci portò ad
interrompere l'aripripazolo, allora già in scalaggio e arrivato
alla dose di 2,5ml/dì. Dose minima, se si pensa a coloro che ne
assumono 15ml e, nella schizofrenia, anche di più. Con la
differenza che la persona affetta da schizofrenia nella
maggioranza dei casi riferisce il disagio, <u>i nostri
generalmente no </u>. Nel caso specifico, l'interruzione di
una pur minima dose scatenò una tragedia ( discinesie tardive
che compromisero il funzionamento del ragazzo al punto da
renderlo irriconoscibile rispetto all'antecedente ). Dopo 5
anni, scalando con prudenza maniacale il farmaco, che nel
frattempo era stato reintrodotto ( come un metadone per il
tossicodipendente ) , da tutto ciò stiamo uscendo, ma non senza
qualche residuo, che temo sarà permanente. <br>
</p>
<p>Anche il dare un nome a ciò che stava accadendo è stato un
percorso faticoso e umiliante. Umiliante, perchè il già
opportunamente citato <u>" pacchetto autismo" </u>trovava
presa suggestiva in alcuni, che facilmente davano agli spasmi
muscolari ( insorti 4 giorni dopo la sospensione e mai
manifestati prima ) e a tutto il corredo di sintomi ,
l'etichetta di "comportamento autistico ".<br>
</p>
<div class="moz-forward-container">Devo ammettere che, dopo la
diagnosi tardiva, dopo le accuse di essere una madre inadeguata,
la solitudine che ho provato a quel tempo nel peregrinare da uno
Specialista all'altro, testardamente ribadendo quanto ciò che
stava accadendo non avesse a che fare con l'autismo di mio
figlio, sia stata la cosa più difficile da superare.<u>
Tuteliamo figli che non si autorappresentano e siamo
responsabili di ciò che essi, nella loro insuperabile
ingenuità, accettano da noi. </u>Per questo non possiamo
mancare di perseverare nella salvaguardia della loro salute,
pretendendo una maggiore prudenza e competenza prescrittiva, e
nel caso sia necessaria, <u>mai disgiunta dal dare
informazioni dettagliate e precise.</u></div>
<p>Non solo, il personale di ogni centro diurno, residenziale, ed
ogni figura professionale che si rapporta con persone che fanno
uso di questa categoria di farmaci, dovrebbe essere addestrato a
manovre salvavita , come dice giustamente la D.ssa Cerati, ma
prima ancora <u>indotto a rilevare, monitorando con annotazioni
scritte consultabili dai colleghi, eventuali sintomi sospetti.</u>
Anche in questo modo si potranno salvare vite e costerebbe
veramente poco adottare un format comune a tutti i Servizi.
Nella formazione fatta agli Operatori dei centri e
residenziali recentemente, è emerso nei loro commenti alla mia
relazione che tali informazioni nella maggioranza dei casi non
vengono loro date. <br>
</p>
<p>E' assodato quanto la carenza di interventi psicoeducativi
nell'infanzia abbia negato alle persone adulte con autismo la
possibilità di migliorare la loro condizione, ma occorre anche
avere l'onestà di dichiarare che ancor oggi mancano Servizi ,
dopo la Scuola, in grado di offrire un progetto di presa in
carico complessivo competente. Abbiamo tanto lottato perchè
nascessero ambulatori per gli adulti, ma se esistono, operano
in modo poco diffuso e disomogeneo sul territorio nazionale ,
spesso limitandosi, quando va bene, ad un'accurata diagnosi, piu
spesso a prescrizioni farmacologiche, senza svolgere una regìa
sanitaria ed un monitoraggio sugli interventi sociali, che
vengono delegati ai Comuni, Istituzioni prive di figure
professionali adeguate a stendere un piano abilitativo. <br>
</p>
<p>Un flacone di aripiprazolo in sciroppo costa €138,66 . Non è
poco, ma di certo conviene gestionalmente ed economicamente,
rispetto all'intervento di un team di Psichiatra/
Psicologo/Educatore ? Credo di sì , del resto ciò accade anche
per altre diagnosi all'interno della Salute mentale, e non è un
caso che le associazioni dei malati psichiatrici
tradizionalmente in carico alle Psichiatrie siano in sommossa
sull'abuso di prescrizioni . Ovviamente non mi riferisco ai
casi di autismo con epilessia o altre malattie concomitanti che
necessitino di interventi farmacologici pertinenti, e non off
label, ed evito di ritornare sul tema prescrizioni
farmacologiche nell'infanzia, che è stato qui egregiamente
dibattuto da altri. <br>
</p>
<p> In sintesi, ritengo che se facessimo un'indagine approfondita,
avremmo ulteriori numerose testimonianze sui danni arrecati da
queste terapie, e penso che ormai l'argomento richieda una
profonda riflessione e l'impegno della Politica e degli
Amministratori ( dapprima a livello centrale, poi nelle
declinazioni organizzative regionali ) ad adottare scelte
eticamente più coerenti con quanto si dichiara e si pubblica,
affinchè la chimica resti l'ultimo appiglio cui rivolgersi, solo
dopo aver sperimentato tutti gli interventi abilitativi e di
contenimento dei comportamenti disadattivi che la letteratura
internazionale suggerisce . Ove non esistano ancora percorsi
in grado di offrire l'intervento psicopedagogico, ebbene
occorrerà prevedere interventi ad personam, per evitare quanto
più possibile di ricorrere alla soluzione "facile" del farmaco.
<br>
</p>
<p>Confidiamo che lo stimolo dato dal nostro lavoro possa a breve
ottenere nelle "sale decisionali" l'attenzione che l'argomento
merita . Grazie dell'attenzione</p>
<p>Noemi Cornacchia</p>
<p>Presidente angsa Emilia Romagna<br>
</p>
<p><br>
</p>
<div class="moz-forward-container"><br>
</div>
<div class="moz-forward-container">--- Messaggio Inoltrato
--------
<table class="moz-email-headers-table" cellspacing="0"
cellpadding="0" border="0">
<tbody>
<tr>
<th valign="BASELINE" nowrap="nowrap" align="RIGHT">Oggetto:
</th>
<td>Re: [autismo-biologia] autismo e disfagia</td>
</tr>
<tr>
<th valign="BASELINE" nowrap="nowrap" align="RIGHT">Data:
</th>
<td>Fri, 28 May 2021 14:23:57 +0200</td>
</tr>
<tr>
<th valign="BASELINE" nowrap="nowrap" align="RIGHT">Mittente:
</th>
<td>Francesco Barale <a class="moz-txt-link-rfc2396E"
href="mailto:francesco.barale@unipv.it"
moz-do-not-send="true"><francesco.barale@unipv.it></a></td>
</tr>
<tr>
<th valign="BASELINE" nowrap="nowrap" align="RIGHT">Rispondi-a:
</th>
<td>Autismo Biologia <a class="moz-txt-link-rfc2396E"
href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it"
moz-do-not-send="true"><autismo-biologia@autismo33.it></a></td>
</tr>
<tr>
<th valign="BASELINE" nowrap="nowrap" align="RIGHT">A: </th>
<td>Autismo Biologia <a class="moz-txt-link-rfc2396E"
href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it"
moz-do-not-send="true"><autismo-biologia@autismo33.it></a></td>
</tr>
</tbody>
</table>
<br>
<br>
<div dir="auto">Buongiorno. Mi permetto di intervenire
sommessamente su questo importante argomento solo per
ricordare che la disfagia da neurolettici è fenomeno ben
conosciuto e descritto illo tempore in psichiatria. Esso è
solo uno degli innumerevoli risvolti negativi e nocivi dell'
uso dei neurolettici (di qualunque generazione) nelle
disabilità autistiche e cognitive. Pratica invece diffusa e
spesso clinicamente indifferenziata, che, come ho già avuto
modo di dire, non solo non è supportata da alcuna seria
evidenza scientifica (neppure nei cosiddetti "comportamenti
problema"), ma ha di fatto solo uno scopo sedativo (questo è
tuttora l' unico razionale), in molti casi addirittura
"preventivo" (!) e ritarda la riflessione su come mettere in
atto contesti e strategie diverse di gestione delle situazioni
critiche, meno rozzi e incivili di quelli attuali. Certo, così
è sicuramente più "economico". La tentazione del manicomio, in
sostanza, è sempre presente tra noi.
<div dir="auto">Un mio personale plauso alle associazioni dei
famigliari che in tutto il mondo si stanno sempre più
mobilitando contro questa barbarie.</div>
<div dir="auto">Francesco Barale</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">Professore emerito di Psichiatria</div>
<div dir="auto">Università di Pavia<br>
<div dir="auto"><br>
</div>
</div>
</div>
<br>
<div class="gmail_quote">
<div dir="ltr" class="gmail_attr">Il Ven 28 Mag 2021, 13:19
Liana Baroni <<a href="mailto:baroniliana@gmail.com"
moz-do-not-send="true">baroniliana@gmail.com</a>> ha
scritto:<br>
</div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div dir="ltr">Condivido in tutto la mail di Daniela. Io
stessa , avevo inviato al centro diurno frequentato da mio
figlio,ormai 2 anni fa, il 24 sett. 2019, la mail che
copio qui sotto, con la mia esperienza di madre.
<div>Grazie per l'attenzione</div>
<div>Liana Baroni<br>
<div><br>
</div>
<div><i>Vorrei condividere con voi e con gli educatori
alcune mie osservazioni su un problema che invece di
diminuire con l' età dei nostri ragazzi, diventa
sempre più preoccupante, e credo sia sempre meglio
cercare di prevenire , piuttosto che intervenire
dopo.</i>
<div dir="auto"><i>Mi riferisco alla tendenza di tanti
dei nostri ragazzi ad ingoiare il cibo, senza
masticare. </i></div>
<div dir="auto"><i>Io non sono un medico e lancio solo
spunti di riflessione.</i></div>
<div dir="auto"><i><br>
</i></div>
<div dir="auto"><i>Nel giro di pochi anni ho visto 4
ragazzi, giovani adulti in perfetta salute, in
questo caso ospiti di strutture, morire perché
soffocati dal cibo. Pur nella mia ignoranza di
medicina posso additare due cause:</i></div>
<div dir="auto"><i><br>
</i></div>
<div dir="auto"><i>I ragazzi con disabilita' specie se
autistici, ma anche con diverse altre disabilita'
soprattutto intellettive, hanno spessissimo
tendenza a mangiare ingoiando i bocconi senza
masticare. Un esempio mio figlio che mangia con la
velocità della luce, perché ingoia senza
masticare. Profittando dei giorni di Agosto
abbiamo pensato noi familiari, di fargli in casa
una specie di "corso per masticare", ma lui ci ha
preso bellamente per i fondelli tutto il mese
essendo molto più furbo di noi. Infatti mentre
metteva in bocca il maccherone, lo ingoiava
intero, poi con espressione angelica e
collaborativa, scuoteva le mascelle come se
masticasse, così si godeva tutti i "Bravo!" di
noi che pensavamo stesse realmente masticando il
maccherone.</i></div>
<span style="color:rgb(80,0,80)"><i>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto"><b>Altro motivo sono i farmaci.
Quasi tutti i ragazzi con disabilita'
cognitiva o comportamentale assumono farmaci,
purtroppo quasi sempre senza monitoraggio,
verifiche , tentativi di sospensione o
aggiustamento delle dosi e prescritti quasi
sempre da psichiatri inesperti di disabilita'.
Uno degli tanti effetti collaterali dei
farmaci è la secchezza delle fauci.
Chiaramente il boccone ingoiato senza essere
frantumato, se va di traverso, diventa un
pezzo di cemento che porta in pochi istanti al
soffocamento.</b> A quel punto diventano
inutili le manovre anti soffocamento , a testa
in giù o simili, perché non c'è la saliva che
facilita lo scorrimento.</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
</i></span>
<div dir="auto"><i>Ciò porta a gravi rischi, che in
certi casi possono divenire drammatici. </i></div>
<div dir="auto"><i>A rendere più grave questi fatti é
che non sono di dominio pubblico, perché nei casi
di cui sono venuta a conoscenza, nei certificati
di morte c'è scritto insufficienza respiratoria o
cardiaca o qualcosa di compatibile con la
patologia così nessuno ne parla nello specifico
e non aumenta la informazione e la conseguente
formazione di operatori e caregivers.</i></div>
<span style="color:rgb(80,0,80)"><i>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">Per noi famiglie questo è
preoccupante particolarmente in vista di un
eventuale ricovero in struttura, anche se nulla
posso rimproverare agli educatori delle
strutture dei casi citati, velocissimi nell'
accorgersi del rischio e nel chiamare il 118 con
la massima urgenza.</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
</i></span>
<div dir="auto"><i><b>Come al solito però rimane a
noi genitori, alle famiglie cercare di portare
il problema alla comunità, creare
sensibilizzazione e formazione, denunciare se
ci sono mancanze e sollecitare azioni di tutela
dei ragazzi che noi rappresentiamo.</b></i></div>
<div dir="auto"><i><br>
</i></div>
<div dir="auto"><i>Con questa mail voglio comunque
sollecitare la vostra attenzione al problema e
condividere assieme a tutti voi, le strategie che
avere ideato o appreso per evitare o minimizzare
questi rischi o prendere iniziative opportune. Mi
fa piacere se risponderete a questa mail, con
vostre impressioni o suggerimenti. </i></div>
<div dir="auto">
<div class="gmail_quote" dir="auto">
<div>
<div class="gmail_quote">
<blockquote class="gmail_quote"
style="margin:0px 0px 0px
0.8ex;border-left:1px solid
rgb(204,204,204);padding-left:1ex">
<div dir="auto">
<div class="gmail_quote">
<div dir="auto">
<div dir="auto"><i>Un abbraccio a
tutti </i></div>
</div>
</div>
</div>
<div dir="auto">
<div class="gmail_quote">
<div dir="auto">
<div dir="auto"><i>Liana, </i></div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div dir="auto">mamma di Andrea</div>
<br>
</div>
</div>
</div>
<br>
<div class="gmail_quote">
<div dir="ltr" class="gmail_attr">Il giorno ven 28 mag
2021 alle ore 11:19 daniela <<a
href="mailto:daniela@autismo33.it" target="_blank"
rel="noreferrer" moz-do-not-send="true">daniela@autismo33.it</a>>
ha scritto:<br>
</div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px
0.8ex;border-left:1px solid
rgb(204,204,204);padding-left:1ex">Il 21 maggio scorso è
stato pubblicato l’articolo<br>
<br>
UN PEZZETTO DI FORMAGGIO BASTA A UCCIDERE UN GIGANTE
BUONO DAL CERVELLO <br>
RIBELLE<br>
<br>
<a
href="http://www.pernoiautistici.com/2021/05/un-pezzetto-di-formaggio-basta-a-uccidere-un-gigante-buono-cervello-ribelle/"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">http://www.pernoiautistici.com/2021/05/un-pezzetto-di-formaggio-basta-a-uccidere-un-gigante-buono-cervello-ribelle/</a><br>
<br>
La notizia mi ha fatto venire alla mente altre morti
avvenute nello <br>
stesso modo sia di giovani con autismo che di giovani
con schizofrenia.<br>
<br>
Del giovane oggetto dell’articolo recente non so nulla,
mentre degli <br>
altri casi so che erano in cura con farmaci
antipsicotici. Questi <br>
farmaci vengono prescritti in larga misura, spesso a
tempo indeterminato <br>
e, non raramente, al posto di un programma abilitativo
personalizzato.<br>
<br>
Nei fogli illustrativi degli antipsicotici viene
menzionata l’inalazione <br>
di cibo come possibile effetto collaterale.<br>
<br>
Per il capostipite degli antipsicotici, la clorpromazina
(Largactil), <br>
nel foglietto illustrativo sta scritto che tra gli
effetti collaterali <br>
ci possono essere<br>
“malattie dovute ad un’inalazione involontaria di
liquidi o sostanze <br>
ingerite (affezioni ab ingestis)”<br>
<a
href="https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_007046_007899_FI.pdf&sys=m0b1l3"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_007046_007899_FI.pdf&sys=m0b1l3</a><br>
<br>
e nei due antipsicotici che vengono maggiormente usati
nell’autismo sta <br>
scritto<br>
<br>
Risperidone<br>
“Polmonite causata da inalazione di cibo, congestione
polmonare, <br>
congestione delle vie respiratorie, suoni gracchianti
nei polmoni, <br>
sibilo respiratorio, disturbi della voce, disturbo alle
vie <br>
respiratorie”<br>
<a
href="https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001378_037092_FI.pdf&sys=m0b1l3"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001378_037092_FI.pdf&sys=m0b1l3</a><br>
<br>
Aripiprazolo<br>
“inalazione accidentale di cibo con rischio di polmonite
(infezione dei <br>
polmoni); spasmo dei muscoli attorno alla laringe;
difficoltà a <br>
deglutire;<br>
<a
href="https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001561_043801_FI.pdf&sys=m0b1l3"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001561_043801_FI.pdf&sys=m0b1l3</a><br>
<br>
Partendo dal caso oggetto dell’articolo di Nicoletti ho
discusso il <br>
problema della disfagia con alcuni colleghi.<br>
<br>
Un Neuropsichiatra infantile mi ha risposto “posso dire
che con i <br>
neurolettici ho avuto problemi sulla deglutizione.
Bisogna fare <br>
attenzione”<br>
<br>
Uno psichiatra ha detto che la disfagia da neurolettici
lui la vede se i <br>
pazienti hanno effetti Parkinsonsimili e nelle distonie,
anche in acuto.<br>
<br>
L’amica che risiede in Francia mi ha scritto<br>
“qui anni fa ci sono state varie morti nello stesso modo
(pezzi di cibo <br>
andati di traverso) in persone autistiche, in luoghi
diversi <br>
(residenziali, ospedale psichiatrico etc.). L'unica cosa
in comune che <br>
avessero queste persone era lo psichiatra referente, uno
che ci andava <br>
largo con le prescrizioni di neurolettici (che possono
aggravare i <br>
disturbi del movimento, come disprassie, ipotonie o
"riflessi inversi", <br>
come effetto secondario). Si sa che succede spesso con
gli anziani.<br>
Qui all'epoca non fu fatta alcuna inchiesta: che io
abbia sentito, in un <br>
solo caso fu suggerita l'autopsia, ma i familiari si
opposero. Pero' <br>
tutti gli stabilimenti dove si erano verificati questi
incidenti <br>
cambiarono psichiatra”<br>
L’amica francese suppone che gli antipsicotici,
altrimenti detti <br>
neurolettici, possano aggravare disturbi del movimento
preesistenti <br>
nelle persone con autismo, cosa che ho voluto
approfondire con una <br>
pediatra che si occupa degli aspetti internistici
nell'autismo, che mi <br>
ha risposto quanto segue<br>
<br>
“Ritengo sia un tema assolutamente poco indagato.<br>
Ci sono pochi dati perchè è ancora forte l'idea del
"pacchetto autismo" <br>
che include selettività alimentare, non masticare ecc.
Ma per questi <br>
aspetti manca una valutazione funzionale e sono pochi i
professionisti <br>
in grado di eseguirla.<br>
Finchè si tratta di commentare l'impaccio della
muscolatura mentre <br>
salgono sullo scivolo o non riescono a tenere in mano
una penna la <br>
disprassia viene vista, mentre quando si tratta di
riflettere sulla <br>
complessità del "tira e molla" di numerosi muscoli
coinvolti nel <br>
carrefour aero-digestivo, la cosa cambia.<br>
Disfagia, acalasia ... le persone autistiche non
ricevono assessment <br>
paragonabili alla popolazione generale su questi
aspetti. Per questo, <br>
ritengo molto preziosa la collaborazione con logopedisti
deglutologi.<br>
Il dato sull'età evolutiva fa pensare si tratti
prevalentemente di un <br>
disturbo primario, ma certamente anche la questione
farmacologica è <br>
rilevante (in primis, discinesie tardive)<br>
Dunque, il dato inquietante della mortalità per
soffocamento entra a <br>
pieno titolo nella "sfortuna" del pacchetto autismo <br>
<a
href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5388960/pdf/AJPH.2017.303696.pdf"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5388960/pdf/AJPH.2017.303696.pdf</a><br>
Come Cassandra, ogni volta ricordo a famiglie ed
educatori di <br>
rinfrescare le manovre di disostruzione delle vie aeree.
La Croce Rossa <br>
fa corsi gratuiti”<br>
<br>
Rinfrescare le manovre di disostruzione delle vie aeree
è una prassi <br>
utile a tutti, perché a tutti puo’ capitare di assistere
ad un evento di <br>
ostruzione delle vie aeree che richiede una manovra
immediata, anche in <br>
persone senza particolari fattori di rischio.<br>
<br>
Per quanto riguarda l’autismo, la tragedia di cui
abbiamo parlato è un <br>
forte motivo in più per dare antipsicotici solo quando
non ci sono <br>
alternative e, quando essi sono davvero indicati, darli
alla dose <br>
minima efficace e per il periodo minimo indispensabile<br>
Daniela Mariani Cerati<br>
<br>
<br>
<br>
_______________________________________________<br>
Lista di discussione autismo-biologia<br>
<a href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it"
target="_blank" rel="noreferrer"
moz-do-not-send="true">autismo-biologia@autismo33.it</a><br>
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con
Autismo dell'Emilia Romagna.<br>
Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a: <a
href="mailto:valerio.mezzogori@autismo33.it"
target="_blank" rel="noreferrer"
moz-do-not-send="true">valerio.mezzogori@autismo33.it</a></blockquote>
</div>
_______________________________________________<br>
Lista di discussione autismo-biologia<br>
<a href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it"
target="_blank" rel="noreferrer" moz-do-not-send="true">autismo-biologia@autismo33.it</a><br>
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo
dell'Emilia Romagna.<br>
Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a: <a
href="mailto:valerio.mezzogori@autismo33.it"
target="_blank" rel="noreferrer" moz-do-not-send="true">valerio.mezzogori@autismo33.it</a></blockquote>
</div>
</div>
</div>
</body>
</html>