[autismo-biologia] Articolo Repubblica del 25.03 - crescono a dismisura le diagnosi (spesso sbagliate)

Aurelia Gargiulo gargiuloaurelia a gmail.com
Mer 31 Mar 2021 08:52:01 CEST


CUI    PRODEST ?  Se si vuole contrastare il fenomeno Voi insegnate che è
necessario ricostruirlo. Aurelia Gargiulo

Il giorno sab 27 mar 2021 alle ore 18:11 Enrico Toffolo <
enrico.toffolo.67 a gmail.com> ha scritto:

> Anche Repubblica da spazio al sig. Zappella e anche ad un certo sig. Novara
>
>
> https://www.repubblica.it/venerdi/2021/03/25/news/autismo_e_dislessia_i_casi_sono_tanti_anzi_troppi-292291905/amp/
>
> La Repubblica del 25/03/2021
>
> Autismo e dislessia: i casi sono tanti, anzi troppi
>
> L’allarme del neuropsichiatra infantile Michele Zappella: nei paesi
> ricchi, crescono a dismisura le diagnosi (spesso sbagliate) di disabilità
> cognitiva e disturbi dell’apprendimento. Una nuova forma di esclusione-
>
> Negli ultimi vent'anni il numero di bambini italiani colpiti da una
> neuro-diagnosi è cresciuto in modo abnorme. Si tratta di certificazioni che
> attestano una disabilità cognitiva, come l'autismo, o disturbi neurologici
> specifici dell'apprendimento, i cosiddetti Dsa, tra cui rientrano
> dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. I dati riportati
> dall'Istat sono impressionanti: le certificazioni di dislessia, per
> esempio, sono passate in cinque anni da 94 mila a 188 mila, con un tasso di
> crescita del cento per cento; quelle di disgrafia sono aumentate
> addirittura del 192 per cento; i casi di autismo nei bambini, in vent'anni,
> sono passati dallo 0,3 all'1,5 per cento: il quintuplo. Una delle ragioni
> di questa crescita abnorme - comune a quasi tutti i Paesi industrializzati,
> Stati Uniti in testa - è di sicuro il fatto che in passato certi disturbi
> venivano sottostimati. Detto questo, qualcuno sostiene che oggi siamo
> caduti nell'eccesso opposto: che le diagnosi siano troppe. Lo pensa, per
> esempio, Michele Zappella, già docente di Neuropsichiatria infantile
> all'Università di Siena, con un'esperienza clinica di oltre cinquant'anni
> nel campo dei neuro-disturbi, in particolare dello spettro autistico: il
> suo libro Bambini con l'etichetta, appena pubblicato da Feltrinelli (pp.
> 176, euro 14) è un duro attacco alla "strategia di definizione precoce
> della diversità promossa dal sistema scolastico, sanitario e culturale".
>
> Il primo input per la certificazione, infatti, viene dalla scuola, che su
> segnalazione degli insegnanti avvia la procedura diagnostica. La famiglia
> viene quindi indirizzata a un centro specialistico. "Ogni settimana nei
> miei studi di Roma e Siena arrivano bambini che hanno ricevuto una
> neuro-diagnosi, soprattutto di autismo e dislessia" racconta Zappella. "E nella
> maggior parte dei casi, la diagnosi è errata. In sostanza dei disturbi
> emotivi, di origine ambientale, vengono scambiati per gravi patologie
> neuropsichiatriche". L'autismo è un disturbo del neuro-sviluppo a base
> prevalentemente genetica che comporta deficit più o meno gravi nell'ambito
> motorio e socio-comunicativo. "Ma a volte questa diagnosi viene fatta per
> bambini che sono solo molto timidi, con difficoltà relazionali. Molti hanno
> situazioni familiari difficili. Spesso esce fuori che il loro vero problema
> è il bullismo". Il libro analizza vari casi. Giovanni, undici anni, ha
> certificazioni di disgrafia, discalculia e dislessia, ma preso per il verso
> giusto scrive e fa calcoli senza problemi. Vincenzino è uno dei più bravi
> della classe, ma ha un'insegnante di sostegno a tempo pieno perché, per
> via di alcuni tic motori e vocali, è stato diagnosticato come autistico.
> Nel caso di Rosanna, la Asl continua a confermare una diagnosi di autismo
> emessa quando aveva sei anni, nonostante oggi sia un'adolescente con una
> vita normalissima.
>
> *Questionari fuorvianti*
> "Contano molto i test" dice Zappella "che hanno un peso decisivo nella
> valutazione, ma un'affidabilità limitata". Vari studi mettono in
> discussione questi strumenti, per esempio il cosiddetto "golden standard"
> per le diagnosi di autismo. Si tratta di una serie di test strutturati a
> intervista, o a questionario, rivolti a genitori e insegnanti. Ma alcuni, secondo
> un paper dell'Università di Glasgow, tendono a confondere l'autismo con
> disturbi legati alla relazione genitore-bambino. Altri, secondo uno
> studio dell'Istituto di salute mentale degli Stati Uniti, danno punteggi
> di tipo autistico a bambini che in realtà hanno disturbi d'ansia e
> depressione. "E poi ci sono le valutazioni cliniche dirette" continua
> Zappella, "di solito effettuate in ambienti ospedalieri, da estranei in
> camice bianco, senza curarsi del fatto che i bambini, in un contesto
> allarmante, modificano il proprio comportamento". Alcuni centri
> diagnostici, seguendo linee guida nazionali e internazionali, li
> trattengono anche a dormire per diversi giorni di seguito. "Il problema è
> l'allineamento con un sistema di stampo nordamericano, che pretende di
> ridurre la complessità dei disturbi a un contesto standardizzato.
> Attribuendogli un'etichetta ci si sbarazza del problema. Le difficoltà dei
> bambini non riguardano più la scuola: è un problema neurobiologico, basta
> seguire le linee guida del Ministero". L'impatto sulle famiglie, al
> contrario, è spesso devastante. Secondo uno studio della Vanderbilt
> University, quattro madri su cinque entrano in depressione a una settimana
> dalla diagnosi di autismo e un anno e mezzo dopo sono ancora depresse. A
> volte entra in depressione anche il padre. A questo si aggiunge il carico
> economico e organizzativo delle terapie, che prendono dalle venti alle
> quaranta ore a settimana, con una spesa che si aggira intorno ai duemila
> euro al mese, senza contare i ricoveri di screening.
>
> *Giuliano, che non sorride più*
> "Conosco solo in parte quello che è capitato a bambini ai quali era stata
> fatta una diagnosi sbagliata. Come Giuliano, un bambino di otto anni con
> una grave alterazione motoria estesa all'uso della bocca. Con un percorso
> riabilitativo era diventato sorridente e affettuoso. Dopo una diagnosi di
> autismo, molto lontana dalla mia valutazione, iniziò una terapia
> comportamentale intensiva. Quando l'ho rivisto non pronunciava più alcuna
> parola, non guardava negli occhi e non aveva più espressioni sorridenti".
> Uno degli aspetti più inquietanti di queste diagnosi è che, una volta
> introiettate, diventano la pietra angolare dell'identità dei bambini. E
> delle madri. Daniele Novara, tra i più importanti pedagogisti italiani, da
> vent'anni lavora con le famiglie in qualità di consulente, aiutandole a
> gestire i processi educativi dei figli. Conosce bene il tema dell'eccesso
> di neuro-diagnosi infantili e gli ha anche dedicato un libro nel 2017: Non
> è colpa dei bambini (Bur).
>
> *I più fragili sono i genitori*
> "Quando ci si rende conto che c'è stata una diagnosi errata, spesso il
> primo problema è convincerne le madri" spiega Novara. "Spaventate per il
> figlio, rifiutano l'idea che possa farcela da solo, senza sussidi,
> insegnanti di sostegno, terapie, e via dicendo". *Che i genitori possano
> diventare loro malgrado i promotori dell'eccesso di diagnosi* lo dimostra
> uno studio di socio-medicina condotto dalla società Abt Associates: in
> California, poco dopo il 2000, la prevalenza di autismo è cresciuta del 631
> per cento, con una media quattro volte maggiore nella zona di Hollywood.
> Il passaparola tra le madri, in questo caso, era stato decisivo.
> D'altronde, secondo Novara, "dietro l'esplosione delle neuro-diagnosi ci
> sono i disturbi comportamentali di bambini con genitori fragilissimi,
> troppo presi sul piano emotivo e poco su quello educativo". Che poi, di
> fronte all'oggettività di una diagnosi, sono quasi sollevati: gettano la
> spugna. "Il bambino che disturba non esiste più: esiste il bambino con un
> disturbo. Ma quel marchio lo accompagnerà per tutto il percorso scolastico,
> e prefigura la sua collocazione lavorativa".
> L'Italia, nel 1977, è stato il primo Paese al mondo ad abolire le classi
> differenziali per disabili (Zappella è stato tra i protagonisti di questa
> battaglia). "Siamo sempre stati all'avanguardia" dice Novara. "È il
> momento di dare un altro esempio di civiltà, mettendo un freno a queste
> nuove forme di esclusione".
>
>  di Giulia Villoresi
>
> *Ce n'è per tutti: genitori promotori dell'eccesso di diagnosi ed estranei
> con i camici bianchi che generano situazioni allarmanti!!!*
>
> Io sono indignato...non so voi...
>
> Enrico
>
>
> _______________________________________________
> Lista di discussione autismo-biologia
> autismo-biologia a autismo33.it
> ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo dell'Emilia
> Romagna.
> Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
> valerio.mezzogori a autismo33.it
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/attachments/20210331/3183ab0d/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia