[autismo-biologia] R: LINEE GUIDA E FARMACI

Antonio Persico antonio.persico a unime.it
Mer 17 Mar 2021 09:53:09 CET


Carissimi,

Proprio per sistematizzare la grande quantità di informazioni presenti in Letteratura sul tema della farmacologia dell'autismo e per promuovere una farmacologia giustificata, il più possibile corretta e basata sull'evidenza, abbiamo redatto con il contributo, oltre che di diversi miei collaboratori, anche di due dei massimi esperti internazionali sul tema, ossia Benedetto Vitiello e Celso Arango, una review sistematica di tutta la Letteratura (trial randomizzati controllati, studi aperti, studi retrospettivi, case reports) per tutti gli psicofarmaci in relazione all'autismo in età pediatrica (bambini e adolescenti). Il processo di review per questo articolo è in fase conclusiva e stimiamo che potrà essere pubblicato nell'arco di 1-2 mesi. Si tratta del primo ("part I") di tre articoli, il secondo già in cantiere comprende una review sistematica di tutte le terapie sperimentali, innovative, in corso di valutazione di fase I-II-III, ecc. Il terzo invece prenderà tutte le informazioni presenti nei primi due articoli e le utilizzerà per fornire ai clinici degli algoritmi di prescrizione per ogni sintomo, passando quindi da un'analisi farmaco per farmaco, ad un'analisi più pratico-applicativa in ambito clinico.

Questo sforzo, come potete immaginare, è stato ed è imponente ma, speriamo che risulterà utile a tutta la comunità. Nasce proprio dal desiderio di far si che l'intervento psicofarmacologico sia utilizzato, ma quando necessario e in modo corretto. Infatti la prescrizione di uno psicofarmaco, quando indicato, ben mirato e correttamente dosato, può veramente migliorare la qualità della vita dei bambini-adolescenti-adulti autistici e delle loro famiglie, mentre un utilizzo improprio può aggravare una condizione già di per sé difficile. Pur con gli inevitabili limiti delle attuali conoscenze, concordo con tutti voi che bisogna far crescere una cultura del corretto utilizzo dei farmaci nei disturbi del neurosviluppo.

Cari Saluti a tutti,

Antonio Persico


Antonio M. Persico
Professore di I Fascia in Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza
Università di Messina
& Programma Interdipartimentale “Autismo 0-90”
A.O.U. Policlinico "Gaetano Martino"
via Consolare Valeria, 1
98125 Messina
email: apersico a unime.it

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Da: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it> per conto di angsaravenna a gmail.com <angsaravenna a gmail.com>
Inviato: domenica 14 marzo 2021 18:04
A: autismo-biologia a autismo33.it <autismo-biologia a autismo33.it>
Oggetto: [autismo-biologia] LINEE GUIDA E FARMACI


Gentili iscritti,

la grave preoccupazione che viene espressa dalle famiglie circa le terapie farmacologiche in autismo non può essere ignorata e spero vogliate concedermi di esprimere  alcune considerazioni. In particolare ora che si discute dei  minori, ma non da meno per l'età adulta, in cui le terapie spesso sono stratificate negli  anni, con la moltiplicazione degli effetti collaterali.

Da anni, ad ogni occasione pubblica, al pari degli Esperti nei trattamenti per l'autismo, ribadiamo che il ricorso al farmaco deve essere attuato solo dopo che siano stati osservati:

  *    un'indagine agli aspetti internistici e metabolici
  *    la messa in campo di interventi cognitivo comportamentali per affrontare eventuali comportamenti disadattivi
  *    un'analisi del contesto e delle opportunità fornite al bambino/persona con autismo  ( su questo punto vorrei anche richiamare al pericolo in cui si incorre quando un'analisi dei comportamenti viene effettuata senza il suffragio di un clinico, nell'adulto spesso assente, offrendo così lo spunto ad interpretazioni che non considerano gli aspetti organici e spesso giungono a conclusioni semplicistiche, imputando ogni cosa ad un problema di comportamento ).

Eppure, la pratica quotidiana ci conferma che  il ricorso al farmaco è frequentissimo, anche e soprattutto in situazioni in cui la presa in carico e gli interventi abilitativi sono molto carenti . Se questo accade sui minori, per i quali in molte parti di questo Paese esistono Servizi e percorsi dedicati all'autismo all'interno delle UONPIA ( più o meno efficinti ), ben più sovente ciò accade per l'adulto, per il quale la  presa in carico sanitaria specialistica (Psichiatra) è ancora disattesa, o attuata  parzialmente,  in molti territori del nostro Paese.

Dunque, realisticamente, come possiamo affermare che gli aspetti  su elencati  vengano osservati, prima di arrivare alla prescrizione? Come possiamo pensare che si sia attuata ogni prudenza se i Servizi stessi dimostrano di essere in affanno nel rispettare delibere da loro stessi emanate e i LEA?  E' un dato di fatto che il farmaco abbia in realtà compensato la carenza di Servizi .

Prendetevi il tempo per leggere pagine di gruppi di genitori di adulti su FB e ne rimarrete scioccati!! Persone angosciate ed angoscianti che si consultano l'un l'altra per dosaggi di farmaci (!!) perchè prive di riferimenti autorevoli al riguardo. I Prescrittori non vedono i loro assistiti per anni, a volte, e la terapia che  dovrebbe essere proposta per settimane diviene cronica, quando ad essa non vengano aggiunti altri farmaci per contrastarne gli effetti collaterali. La conseguenza è l'instaurarsi di una sfiducia totale delle famiglie verso il Prescrittore stesso, perchè non sfugge al famigliare la trasformazione che gli effetti collaterali producono su molti degli autistici trattati. Abbiamo poi gli effetti paradossi, in cui il farmaco aumenta proprio le manifestazioni che intendeva curare. Ho usato questo verbo e, rileggendo, mi rendo conto di quanto sia inopportuno. Nessun farmaco cura l'autismo, questo dicono i sacri testi. Chi di noi  ha visto prescritti farmaci per il proprio figlio ,  è stato informato che essi erano off label ??

La mia esperienza personale è piuttosto tragica, nonostante mio figlio sia stato seguito, al manifestarsi di gravi effetti collaterali, da una Psichiatra coscienziosa che lo ha monitorato con dedizione . Altri, purtroppo, hanno invece minimizzato ed imputato a fatti comportamentali ciò che, solo dopo molti consulti, è stato francamente dichiarato come "discinesia tardiva". Sono consapevole che parlare di questo mi espone a commenti ingenerosi del tipo "  ma è  un problema personale !!", ma come sempre nella mia lunga militanza in angsa ho spesso scelto di  rinunciare alla privacy per poter testimoniare senza possibilità di smentite quanto stavo affermando.  A ciò si aggiunga che dal 1996 ho rapporti diretti, telefonici o epistolari  con una moltitudine di famiglie e potrei portare numerosi esempi a suffragio di quanto scrivo. In particolare sono stata molto colpita dalla morte  di un giovane che conoscevo  per soffocamento, dovuto a disfagie non precocemente individuate (  sono informati i famigliari e/o gli educatori delle strutture in cui  molti adulti risiedono, della necessità di monitoraggio di tali effetti collaterali e dell'urgenza di riferirlo al clinico prescrittore? ) .

Per tutto ciò, sono dunque qui ad emettere una condanna definitiva per ogni terapia farmacologica e chi la prescrive? Certamente no, non solo perchè personalmente non potrei averne l'autorevolezza, ma perchè credo che in coscienza molti facciano del loro meglio. Allo stesso tempo posso testimoniare che altrettanti , impossibilitati da una routine incombente , dalla carenza di Servizi dedicati ( che creano mancanza di esperienza specifica ) e dalle insufficienti risorse umane, trascurano gli elementi imprescindibili affinchè le terapie vengano prescritte solo dopo aver tentato ogni alternativa e per periodi brevi, con monitoraggi frequenti, anche attaverso esami bioumorali e quanto altro  necessiti per attuare la massima prudenza.

La posta in gioco è altissima, e credo che il nostro ruolo di famigliari attivi ci imponga di non abdicare alla funzione di sorveglianza che da sempre angsa ha ricoperto, fin dal 1985. Allora sfidammo le Istituzioni e cultura dell'epoca, per il bene dei nostri figli, senza temere critiche . Attualmente in questa lista si discute di un argomento di pertinenza medica , ma oppongo ad eventuali critiche sulla mia mancanza di una professionalità adeguata il fatto che siamo suffragati da una letteratura solida e da molte testimonianze dirette, fatti che ritengo possano consentire un richiamo ad una riflessione ulteriore anche ai non addetti.

Ringrazio la D.ssa Cerati , a cui va ogni riconoscenza  perchè da anni dedica tempo ed infinta dedizione alla revisione di lavori pubblicati in campo internazionale.  Molti dei Professionisti qui iscritti hanno spesso manifestato il loro ringraziamento per questo lavoro di ricerca e di commento rigoroso  che loro stessi, se impegnati nella pratica clinica, non riescono molte volte ad effettuare. Dunque, anche con il suo contributo, credo tutto  ciò sufficiente a testimoniare la pertinenza di un richiamo ad una revisione di queste nuove LG ,in un'ottica maggiormente prudenziale , raccogliendo le preoccupazioni di molti famigliari  e tenendo realisticamente conto della scarsa competenza specifica ancora esistente in alcuni territori ( che pure prescrivono ) .

Nel contempo, occorre lavorare affinchè vi sia maggiore disponibilità di Servizi di presa in carico per l'autismo , e vengano stesi protocolli volti ad una  maggiore attenzione agli aspetti internistici  e sensoriali.  Qualora sia necessario prescrivere un farmaco, proponiamo che vengano osservati  protocolli più rigidi di  prescrizioni brevi e rivedibili , accompagnate a controlli della salute generale, in considerazione della risposta singolare che molte persone con autismo manifestano a diverse molecole.

Tutto ciò dovrebbe essere affiancato da una contestuale implementazione  dei Servizi territoriali  in cui si diano risposte per tutto l'arco di vita,  riservando le  prescrizioni farmacologiche a Neuropsichiatri e Psichiatri  che abbiano maturato ( o stiano maturando !) esperienza  in autismo .  Forse, se questo si realizzasse, il farmaco non rappresenterebbe più la soluzione "tampone" per ogni vuoto e nè i Professionisti, nè le Famiglie, dovrebbero rincorrere posizioni difensive .

Grazie dell'attenzione

Noemi Cornacchia

Presidente angsa Emilia Romagna
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