[autismo-biologia] Ultimo articolo di Thanopulos

Carlo Hanau hanau.carlo a gmail.com
Sab 5 Giu 2021 17:34:52 CEST


Forse è utile sapere ciò che dell’autismo si scrive per i non addetti ai
lavori, nel caso specifico sul giornale “il Manifesto” dove Thanopulos ha
una rubrica fissa come psicanalista: https://ilmanifesto.it/
autismo-e-tanta-diffusa-ideologia/

Scrivo in rosso i commenti e copio in nero il testo del Manifesto. Anche
dopo una lettura attenta dell’articolo, alcune affermazioni risultano
incomprensibili più che nascoste, a partire dal titolo “Verità nascoste.
Autismo e tanta, diffusa ideologia” e proseguendo con “2 aprile giornata
dedicata all’autismo. Di essa non si sa se evoca la speranza di una
rinascita o se è una commemorazione di caduti”

Cosa significa? Si sa che il titolo potrebbe non essere opera di Thano.

Su altre frasi necessita un commento.

“Lo stato della cura dei bambini cosiddetti autistici è deplorevole: chiusi
nella loro definizione diagnostica sono nella vita sociale inesistenti”

Sembra che per i bambini con autismo (le associazioni deplorano la dizione
“autistici” usata da Thano, vedi
http://www.superando.it/2021/06/01/perche-le-amministrazioni-pubbliche-devono-parlare-di-persone-con-disabilita)
i problemi, che sappiamo essere gravissimi, vengano dalla definizione e non
dalla oggettiva condizione di gravità.

“Cittadini senza diritti reali, migranti senza origine e senza meta,
identità smarrite non riconosciute e non accettate” “Perduti nello “spettro
autistico” (termine che rende bene, involontariamente, la loro
configurazione spettrale nella nostra percezione) consistono solo come peso
scomodo sulla nostra pigra coscienza”

Anche questo brano resta oscuro.

“I genitori sono lasciati a se stessi o strumentalizzati per essere
coalizzati contro un falso nemico: la psicoanalisi, rea di averli
colpevolizzati”

La colpevolizzazione non è una fantasia dei genitori. Appellativi riferiti
alla madri come “frigoriferi, kapò dei campi di concentramento,
castratrici, mortifere, tossine psicologiche, inadeguate” sono stati usati
da psicologi e psicanalisti. E dunque quelli che sottoscrivevano queste
false idee dovevano essere ringraziati dai genitori?

“Lo psicanalista che colpevolizza i genitori dovrebbe cambiare mestiere, ma
il cognitivista che li deresponsabilizza è manipolatore”

Allora tantissimi psicanalisti italiani dovrebbero cambiare mestiere oppure
dedicarsi ad altri campi. Bettelheim (
http://www.brainmindlife.org/terribilebettelheim.htm ) tanto apprezzato in
Italia, dove ancora oggi si vende come testo universitario il suo libro La
fortezza vuota, proponeva come cura la parentectomia, la chiusura dei figli
nella sua istituzione staccandoli dai genitori, perché erano considerati la
causa psicogena dell’autismo nei figli considerati organicamente sani.  I
“cognitivisti” invece, come Schopler e Lovaas, rivalutano il ruolo dei
genitori che promuovono a “coterapeuti”, *responsabilizzandoli
dell’abilitazione (e non della patologia)* dei figli.

Non sono stati i cognitivisti che hanno manipolato i genitori contro gli
psicanalisti, ma i genitori stessi sono riusciti a svelare la falsità
dell’ipotesi della madre frigorifero, cara alla grandissima maggioranza
degli psicanalisti (esclusa Anne Freud e i suoi pochi seguaci).

In USA nel 1969 Rimland ottenne da Kanner la ritrattazione e le scuse
davanti all’assemblea dei genitori americani, per avere inventato l’ipotesi
psigogenetica della madre frigorifero, fatta propria da Bettelheim che la
mantenne (ormai isolato dagli studiosi americani) fino al suo suicidio
avvenuto nel 1990.

In Italia l’ANGSA, sorta a metà degli anni ’80, ha dovuto combattere contro
la grande massa degli psicanalisti seguaci di Bettelheim e della Tustin,
dimostrandone scientificamente gli errori.

 “Il senso di colpa nei confronti dei figli (e in generale delle persone
care) che soffrono o sono emarginati dalla vita, è inevitabile”. “Cosa
abbiamo sbagliato nei loro confronti (e sempre abbiamo sbagliato qualcosa),
perché siamo così impotenti? Perché loro e non noi? Questo senso di colpa,
che non ci rende colpevoli, ci spinge a riparare il danno non provocato da
noi”. “Così diventiamo responsabili. I genitori dei bambini disagiati non
sono colpevoli se non nella misura in cui non assumono la responsabilità”

Quindi sono colpevoli? Responsabilità di cosa?

“Ma per fare questo devono essere aiutati a comprendere i loro sentimenti
di rigetto e di rabbia e sostenuti nel loro dolore”

Dunque non aiutati ad una educazione personalizzata di un bambino che non
risponde ai metodi educativi tradizionali o a gestire comportamenti
problematici, ma a comprendere i loro sentimenti di rigetto e di rabbia e
sostenuti nel loro dolore

“Cos’è davvero l’autismo? Non lo sappiamo. Il termine è adatto a esprimere
l’autoreferenzialità”

 di chi? Del bambino? Siamo abituati a sentire questo termine riferito a
chi esprime teorie nuove senza riferimenti bibliografici

“L’essere troppo centrati su sé stessi. L’essere, in altre parole, poco
eccentrici rispetto al proprio centro di gravità, per nulla mossi,
inclinati verso l’altro.

Questa condizione, che non è mai del tutto assente in noi”  (ma parliamo
della disabilità o di cosa?) “convive con l’uso del linguaggio, il
mutacismo è una sua estrema (il più delle volte temporanea) espressione”

Dunque torniamo all’antica idea che i bambini che non parlano in realtà non
vogliono parlare, ma ne sarebbero capaci.

Il DSM5 dice che il disturbo del linguaggio, che puo’ arrivare fino
all’afasia,  può accompagnare i sintomi propri dell’autismo nell’ambito di
un disturbo del neurosviluppo (*With or without accompanying language
impairment**).  **Thanopulos banalizza il gravissimo deficit dell’afasia di
sviluppo liquidandolo come mutacismo**.*

*“Dell’autoreferenzialtà (negli altri e in noi) ce ne accorgiamo* *attraverso
la mancanza dell’effetto trasformativo (sugli altri e su di noi) che
producono le relazioni vere.*

*Il confronto tra trasformazione e staticità, immutabilità, consente la
conoscenza dei fenomeni autistici” **(parla del disturbo del neurosviluppo
che esita in disabilità o di quali fenomeni?) “**e la loro descrizione* *a
condizione che essi siano comunque collocati in un tessuto relazionale in
cui la parola ha una funzione centrale”*

*La parola avre**bbe una funzione centrale anche** in bambini che hanno una
disfasia sensoriale, ovvero che non comprendono il significato delle
parole?*

*“Per i bambini che non accedono all’uso della parola è molto difficile se
non impossibile avere delle inferenze a posteriori sugli inizi della loro
vita psichica. L’au**to**referenzialità è una nostra proiezione su di loro”*

*Non si capisce cosa sia l’autorefernzialità, ma almeno si ammette che è
qualcosa che noi ci inventiamo attribuendola a loro. *

*“Si cerca di risolvere la questione gettando questi bambini nel mucchio
dello “spettro autistico”, di scarsa precisione diagnostica e raccogliente
situazioni molto eterogenee” **(in questo gli si può dare** ragione) “**e
affibbiando loro lo stigma genetico di una disabilità permanente, camuffata
dal perbenismo del “diversamente abile” e sottoposta a addestramenti
correttivi”**.*

*Gli addestramenti correttivi **che vengono disprezzati **sarebbero le
strategie **basate sull’ABA **per insegnare ai bambini qualche abilità
utile per la sopravvivenza e per le normali attività della vita quotidiana
e/o per contrastare comportamenti intollerabili e pericolosi per sé e per
gli altri c**ome l’auto ed eteroaggressività?*

*“Lo studio più accurato (ma inficiato da problemi diagnostici) è del 2015**.
*Condotto da ricercatori britannici e svedesi attribuisce la causa
dell’autismo, nella sua definizione generica, per metà a fattori genetici e
per metà a fattori ambientali.  Questi ultimi non sono stati indagati per
mancanza di competenza dei ricercatori. Le indagini genetiche in campo
psichiatrico (dove l’autismo tende ad essere recintato) risentono di
un’impostazione rigidamente deterministica (l’epigenetica è ignorata)”

Non pare proprio che l’epigenetica sia ignorata. Incrociando le parole
chiave epigenetica e autism spectrum disorder, si trovano 41 articoli nel
2021, 82 nel 2020 e 92 nel 2019

“Il determinismo non c’è più nella fisica, non c’è stato mai nella
matematica, non c’è più nella genetica.

Cerca, nondimeno, con innegabili successi, di imporsi ideologicamente,
economicamente, “militarmente” nel campo della cura psichica ma anche nella
definizione della vita “normale”, vista come concatenazione di
comportamenti corretti, socialmente adatti”

Non sono permessi paragoni con altre scienze ben più solide della medicina.
La fisica si basa su sperimentazioni che, in situazioni di dubbio, via via
accertano o falsificano le ipotesi e così determinano il progresso della
scienza, sempre in divenire. La matematica assume dei postulati o assiomi,
non dimostrati e non dimostrabili, e su questi costruisce le diverse teorie
matematiche che devono essere coerenti coi postulati. Cosa vuol dire Thano?
Che non c’è bisogno di concatenazione di comportamenti corretti,
socialmente adatti? Che tutti i comportamenti vanno bene, compresa
l’aggressività auto ed etero diretta?

“Seppellisce la domanda che i bambini “autistici” pongono al nostro mondo:
il loro silenzio segnala qualcosa che non va in loro o in noi?”

Ci si domanda se l’autore abbia mai visto dei bambini con autismo in carne
e ossa. Pare che prenda il significato etimologico della parola “autismo”
“ripiegato su se stesso” e non che si riferisca alle peculiarità
comunicative dei bambini veri con autismo. Moltissime persone con autismo
non stanno mai in silenzio. Parlano in continuazione pur comunicando poco.
Fanno domande di cui conoscono la risposta ed esigono che si dia loro
quella risposta. Fanno monologhi in ecolalia ritardata, ai quali
interpongono domande e risposte comunicative. Seppelliamo qualcosa se
cerchiamo di aumentare la quota delle domande e risposte comunicative e di
diminuire le tante parole che non comunicano nulla?

Si vorrebbe che Thanopulos e la grande maggioranza degli psicanalisti che
lo hanno eletto presidente della società psicanalitica italiana dicessero
esplicitamente che la parte dell’ambiente nell’origine dell’autismo non è
l’ambiente umano, i rapporti psicologici con chi sta intorno, che per i
bambini significa soprattutto la famiglia e la madre in particolare. Si
vorrebbe che smentissero Frances Tustin della Tavistock clinic, che è stata
una caposcuola in Italia, la quale affermava che l’autismo poteva essere
provocato da una mancanza dell’amore materno 12 mesi prima della nascita.

La ricerca scientifica biochimica ed epidemiologica trova nuove cause
genetiche ed epigenetiche che possono provocare l’autismo, ad esempio con
l’inquinamento ambientale e con le cattive condizioni alla nascita, che
esigono interventi neonatali importanti per salvarne la vita, che si
rivelano come una delle cause dell’aumento della frequenza dell’autismo e
delle altre anomalie del sistema nervoso centrale a insorgenza precoce o
precocissima. La ricerca sulle immagini che danno conto dell’anatomia e del
funzionamento del SSN ritrova anomalie collegabili al comportamento
autistico che non è pensabile siano provocate dall’inadeguatezza dell’amore
materno, a meno di non volere credere a poteri sovrannaturali delle donne
streghe.

-- 
Prof. Carlo Hanau
già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e
sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.
Presidente di A.P.R.I. Odv ETS pagina Facebook al link:
https://www.facebook.com/APRI.ONLUS/
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