[autismo-biologia] vitamina D e omega3: una nuova sperimentazione randomizzata controllata con placebo

daniela daniela a autismo33.it
Sab 12 Gen 2019 19:44:49 CET


Non é facile portare a termine una sperimentazione randomizzata 
controllata con placebo di lunga durata con pazienti che non sono 
ricoverati in ospedale, ma che se ne stanno al proprio domicilio. La 
difficoltá aumenta ulteriormente quando chi deve assumere la sostanza in 
esame é per definizione poco collaborante, come lo  sono i bambini in 
generale e ancor piú i bambini con disturbi dello spettro autistico. 
Sono riusciti nell’impresa Mazahery H e coll., un gruppo di ricercatori 
delle Nuova Zelanda che ha pubblicato recentemente i risultati di una 
sperimentazione con vitamina D e acidi grassi poliinsaturi omega3 a 
lunga catena
A randomised controlled trial of vitamin D and omega-3 long chain 
polyunsaturated fatty acids in the treatment of irritability and 
hyperactivity among children with autism spectrum disorder
Mazahery, H., Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology, 
https://doi.org/10.1016/j.jsbmb.2018.10.017
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0960076018303923?via%3Dihub

I risultati non sono trionfali, ma ci sono delle positivitá. Le due 
sostanze testate sono risultate entrambe superiori al placebo per quanto 
riguarda l’irritabilitá (tantrum, aggression and self-injuries) e la 
vitamina D é risultata superiore al placebo anche per la iperattivitá.

I bambini inclusi nella sperimentazione avevano un’etá cmpresa tra 2.5 e 
8 anni, una diagnosi di spettro autistico secondo i criteri del DSM5 e 
un inizio dei sintomi dopo i 18 mesi di etá.

Dal momento che la vitamina D puo’ dare una intossicazione per 
ipervitaminosi, i bambini venivano esclusi se la concentrazione sierica 
di 25(OH)D era uguale o superiore a 75 + 10 nmol/L (≥85 nmol/L) se 
entravano nello studio durante l’inverno e se era uguale  o superiore a  
105 nmol/L + 10 nmol/L (≥115 nmol/) se entravano nello studio in estate.

Il disegno sperimentale era uno studio randomizzato in doppio cieco 
controllato con placebo.
Oltre al dosaggio della vitamina D, i bambini venivano sottoposti ad 
esami del sangue per evidenziare eventuali deficit nutrizionali 
(emocromo, acidi grassi, calcio, albumina, ferro,  ferritina, 
saturazione della transferrina, vitamina B12 e folato ) che, se 
presenti, venivano corretti prima dell’inizio della sperimentazione.

I bambini venivano poi assegnati ad uno dei seguenti 4 trattamenti: 
vitamina D3 2000 UI/die; acido docosaexaenoico (DHA) 722mg./die; 
entrambi o placebo.
Il test utilizzato per misurare i livelli di irritabilitá e iperattvitá 
prima e dopo il trattamento é stato l’ABC (Aberrant Behaviour Checklis).
Di 111 bambini, 73 hanno completato lo studio, con un follow up mediano 
di 54 settimane.
E’ stata ritenuta positiva una riduzione di almeno il 25% del punteggio 
al test ABC.
Questa riduzione é stata ottenuta dopo un anno nel 63% (12/19, P = 
0,02),  74 %(17/23, P = 0.003), e 53% (8/15, P = 0.11) rispettivamente 
nei gruppi vitamina D, Omega3 e vitamina D piú omega3, e nel 25% (4/16) 
nel gruppo placebo.

Per quanto riguarda l’iperattivitá la riduzione rispetto al placebo é 
stata significativa solo per la vitamina D da sola: 68% (13/19, P = 
0.03) contro 31% (5/16) nel gruppo placebo.

  Gli autori concludono l’articolo con la seguente considerazione
“Future studies with a larger sample size are warranted to investigate 
the impact of both nutrients on problem behaviours associated with ASD, 
to replicate the findings of the current study, and to explore the 
mechanistic pathways involved"

Per realizzare quanto auspicato dagli autori é necessaria non solo la 
determinazione di ricercatori competenti e motivati, ma anche la 
disponibilitá dei genitori a partecipare a ricerche che vengono 
presentate come tali, accettando la possibilitá di ricevere il placebo 
nei casi in cui non ci sono farmaci attivi di riferimento per la 
sperimentazione.
      Daniela Mariani Cerati




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