[autismo-biologia] un articolo interessante sul New York Times

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Dom 1 Apr 2018 16:42:17 CEST


Anche Leo Kanner non brilla.
Adam Fenstein nel libro “Storia dell’autismo. Conversazione con i pionieri”

http://www.uovonero.com/catalogo/i-raggi/363-storia-dellautismo-conversazioni-con-i-pionieri

dice che in America nel secondo dopoguerra si discuteva sull’opportunitá o
meno di sopprimere fisicamente i disabili mentali. A questa discussione ha
preso parte anche Kanner dicendo che questo non si doveva fare perché
anche i disabili mentali potevano essere impiegati in lavori manuali nei
quali potevano essere produttivi.
Dunque si é detto sí contrario, ma non per motivi etici; solo per una
possibile utilitá dei disabili in attivitá semplici ma utili.  La
motivazione non gli fa molto onore .
        Daniela




> Penso che possa interessarvi questo articolo, che ho tradotto per voi
>
> Marina
>
> • Opinione
>
>
> /La storia nazista dietro "Asperger"
> Di Edith Sheffer
> 31 marzo 2018/
>
> /
> /PALO ALTO, California - La scuola di mio figlio, David Starr Jordan
> Middle School, viene ribattezzata. Un ragazzino di seconda media ha
> sollevato il problema che la persona cui la scuola era intitolata, il
> primo presidente della Stanford University, David Starr Jordan, era un
> eminente sostenitore dell’eugenetica del 20esimo secolo, che sosteneva
> la sterilizzazione del "non idoneo".
>
> Questo tipo di dibattito si sta spargendo in tutto il paese, dove le
> comunità dibattono se demolire o no i monumenti ai confederati e se
> Andrew Jackson merita di rimanere sulla banconota da 20 dollari. Come
> decidiamo chi onorare e chi rinnegare?
> Ci sono alcuni casi semplici: Le Piazze Hitler furono ribattezzate dopo
> la seconda guerra mondiale; le statue di Lenin furono abbattute dopo il
> crollo dell'Unione Sovietica. Ma altri mostri meno famosi del passato
> continuano a definire il nostro paesaggio e il nostro linguaggio.
>
> Ho passato gli ultimi sette anni a studiare il passato nazista del Dr.
> Hans Asperger. Ad Asperger viene attribuito il merito di aver plasmato
> le nostre idee sull'autismo e la sindrome di Asperger, diagnosi fornite
> a persone che si ritiene abbiano competenze sociali limitate e interessi
> ristretti.
>
> La diagnosi ufficiale di disturbo di Asperger è stata recentemente
> eliminata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
> dell'Associazione Americana Psichiatrica perché i medici hanno
> ampiamente concordato che non era una condizione separata dall'autismo.
> Ma la sindrome di Asperger è ancora inclusa nella classificazione
> internazionale delle malattie dell'Organizzazione Mondiale della Sanità,
> che viene utilizzata in tutto il mondo.
> Inoltre, il nome rimane in uso comune. È un archetipo nella cultura
> popolare, un termine che applichiamo ai nostri cari e un'identità che
> molte persone con autismo adottano per se stessi. La maggior parte di
> noi non pensa mai all'uomo dietro il nome. Ma dovremmo.
>
> Asperger è stato a lungo considerato un resistente del Terzo Reich,
> eppure il suo lavoro era, in effetti, inestricabilmente legato
> all'ascesa del nazismo e ai suoi programmi mortali.
> Ha incontrato per la prima volta la psichiatria infantile nazista quando
> ha viaggiato da Vienna in Germania nel 1934, all'età di 28 anni. I suoi
> colleghi senior stavano sviluppando diagnosi di carenze sociali per i
> bambini che sembravano incapaci di avere legami con la comunità,
> incapaci di partecipare a attività collettive del Reich come la
> Hitleryugend (/un’organizzazione giovanile di indottrinamento nazista e
> militare, n.d.T./)
> All'inizio, Asperger mise in guardia contro la classificazione dei
> bambini, scrivendo nel 1937 che "è impossibile stabilire un rigido
> insieme di criteri per una diagnosi". Ma subito dopo l'annessione
> nazista dell'Austria nel 1938 - e l'epurazione dei suoi associati ebrei
> e liberali dall’Università di Vienna - Asperger introdusse la sua
> diagnosi di distacco sociale: "psicopatia autistica".
> Mentre Asperger cercava la promozione come professore associato, i suoi
> scritti sulla diagnosi si fecero più aspri, sottolineando "crudeltà" e
> "tratti sadici" dei bambini che studiava, mettendo in evidenza i loro
> "atti di malizia autistici", fino a definire "automi intelligenti" gli
> psicopatici autistici.
> Qualcuno ha considerato favorevolmente il fatto che Asperger si
> esprimesse sulle "abilità speciali" dei bambini situati all’estremità
> "più favorevole" dello spettro autistico, speculando sul fatto che
> avrebbe utilizzato la sua diagnosi per proteggerli dall'eugenetica
> nazista – come se lui fosse una specie di Schindler della psichiatria.
> Ma il suo atteggiamento era in linea con la benevolenza selettiva della
> psichiatria nazista; Asperger aveva anche messo in guardia che "i casi
> meno favorevoli" di autismo si sarebbero evoluti in adulti che avrebbero
> "vagato per le strade, grotteschi e fatiscenti".
>
> Parole come queste potevano essere una condanna a morte nel Terzo Reich.
> E infatti, decine di bambini valutati da Asperger sono stati uccisi.
> L'eutanasia infantile fu il primo programma di sterminio di massa del
> Reich, iniziato da Hitler nel luglio del 1939 per sbarazzarsi di bambini
> considerati come un peso economico per la nazione e un pericolo per il
> suo patrimonio genetico. La maggior parte delle vittime era fisicamente
> sana, né sofferente né malata terminale. Sono stati semplicemente presi
> in esame difetti fisici, mentali o comportamentali.
> Almeno 5.000 bambini sono morti in circa 37 "reparti speciali", tra cui
> Am Spiegelgrund, a Vienna, è stato uno dei più letali. I giovani erano
> uccisi nei loro letti: le infermiere propinavano dosi altissime di
> sedativi, fino a quando i bambini si ammalavano e morivano, di solito di
> polmonite.
>
> Asperger ha lavorato a stretto contatto con le migliori personalità del
> programma di eutanasia di Vienna, tra cui Erwin Jekelius, il direttore
> di Am Spiegelgrund, fidanzato con la sorella di Hitler. La mia ricerca
> d'archivio, insieme a quella di altri studiosi di eutanasia come Herwig
> Czech, autore di un lavoro di prossima pubblicazione su questo argomento
> nella rivista Molecular Autism, mostrano che Asperger raccomandava il
> trasferimento di bambini a Spiegelgrund. Dozzine di loro sono stati
> uccisi lì.
> Una delle sue pazienti, Elisabeth Schreiber, di 5 anni, poteva
> pronunciare una sola parola, "mamma". Un'infermiera ha riferito che era
> "molto affettuosa" e, "se maltrattata, piange e abbraccia l'infermiera".
> Elisabeth è stata uccisa e il suo cervello entrò a far parte di una
> collezione di oltre 400 cervelli di bambini depositati per la ricerca
> nella cantina di Spiegelgrund.
>
> Nel dopoguerra, Asperger prese le distanze dal suo lavoro dell'era
> nazista sulla psicopatia autistica, dedicandosi a temi religiosi e a
> commenti sociali sull'educazione dei figli. Probabilmente Asperger
> sarebbe diventato una nota a pié di pagina nella storia della ricerca
> sull'autismo se non fosse stato per Lorna Wing, una psichiatra
> britannica che ha rintracciato l'articolo di Asperger del 1944 sulla
> psicopatia autistica. La Wing ritenne che esso fornisse un'importante
> aggiunta nell’ambito della definizione più ristretta di autismo allora
> in uso, così che, all'inizio degli anni '80, "sindrome di Asperger",
> insieme all'idea di uno spettro più ampio di "autismo", era entrata nel
> lessico medico.
>
> Nel 1994, il disturbo di Asperger è stato aggiunto al manuale americano
> dei disturbi mentali, dove è rimasto fino a quando non è stato
> riclassificato nel 2013 come disturbo dello spettro autistico. La
> sindrome di Asperger è ancora una diagnosi ufficiale nella maggior parte
> dei paesi. Ed è onnipresente nella cultura popolare, dove "Aspergery" è
> troppo spesso utilizzato per descrivere un comportamento genericamente
> impacciato e imbarazzante in società, uno stereotipo che compagni di
> classe e colleghi utilizzano oscurando l’individualità della persona con
> cui hanno a che fare.
>
> L'uomo dietro il nome è importante? Per l’etica medica, sì. Dare a un
> disordine il nome di uno studioso significa accreditarlo e onorarlo, e
> Asperger non ha meritato né credito né onore. La sua definizione di
> "psicopatici autistici" è antitetica a come viene oggi compreso
> l'autismo, e ha mandato decine di bambini alla morte.
> Altre condizioni, che prendono il nome dai medici dell'era nazista che
> erano coinvolti in programmi di sterminio (come la sindrome di Reiter)
> ora passano con etichette alternative (artrite reattiva). E la medicina
> in generale si sta muovendo verso etichette più descrittive. Inoltre,
> l'American Psychiatric Association ha stabilito che Asperger non è
> nemmeno un descrittore utile.
> Dovremmo smettere di dire "Asperger". È un modo per onorare i bambini
> uccisi nel suo nome e quelli ancora etichettati con esso.
>
>
> /Edith Sheffer, senior fellow presso l'Institute of European Studies
> dell'Università della California, Berkeley, è l'autrice del libro in
> uscita, "Asperger's Children: The Origins of Autism in Nazi Vienna"./
>
> /Una versione di questo articolo appare in stampa il 1 aprile 2018,
> nella pagina SR6 dell'edizione di New York con il titolo: The Nazi
> History Behind 'Asperger'./
>
> https://static01.nyt.com/images/2018/04/01/sunday-review/01Sheffer/01Sheffer-popup.jpg?quality=75&auto=webp
>
> Dr. Hans Asperger.
>
> _______________________________________________
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