[autismo-biologia] abilitá motorie e abilitá sociali

Antonella Pignatari antonella.pignatari a alice.it
Mer 21 Giu 2017 21:42:40 CEST


Grazie Daniela della puntuale segnalazione.
È un argomento veramente interessante.
Vorrei solo aggiungere qualche considerazione partendo dal mio osservatorio privilegiato che è quello di mamma...
Ebbene, ho cominciato ad occuparmi attivamente di sport quando ho visto quello che mia figlia, non vedente ed autistica, riusciva ad ottenere facendolo.
Non mi dilungherò nella descrizione dell'attività in quanto i filmati e la mia relazione (insieme a Marialba Corona) al Convegno "A corpo a corpo con l'autismo" sono noti.
La letteratura scientifica concorda sugli effetti benefici non solo sulla salute fisica (cosa non trascurabile in quanto i nostri ragazzi hanno poche occasioni per fare movimento), ma anche su comunicazione e socialità.
Un altro abstract molto interessante e molto recente è "Exercise may improve communication in children with autism" presentato nel novembre 2016 alla conferenza annuale dell'Accademia di fisioterapia pediatrica statunitense.
Nell'articolo, gli autori, seppur consci del fatto che sono risultati preliminari e di difficile comparazione, riportano che un esercizio fisico bisettimanale di 20 min (a scuola) migliora il punteggio SRS, la comunicazione, i comportamenti ripetitivi.

Io posso solo testimoniare che Elisa, quando torna a casa dopo l'attività fisica, è tranquilla, serena e risponde meglio ed in minor tempo.
Come scrivevo dopo una seduta di arrampicata:

> "nonostante tutte le attività a scuola e con educatori prima della palestra, è tornata a casa alle 20,35 soddisfatta e felice, senza stereotipie ed ha fatto solo 2 richieste...
> Ha divorato (mangiando il più possibile da sola) la cena sorridendo e rispondendo con accuratezza alle domande..."

È un effetto che definirei "drammatico", l'accuratezza delle risposte e la voglia di comunicare hanno un miglioramento quasi incredibile...
Ovviamente questo risultato si raggiunge solo con educatori esperti che, così come descritto nell'articolo commentato da Daniela, sanno come trattare i ragazzi.
E così si arriva sempre al punto di partenza, la giusta educazione.
Io non ho studiato le opere di Maria Montessori, ma da mamma, so che per ottenere qualcosa da mia figlia, devo prima osservare come si comporta, quello che le piace, e poi adattare ogni singola richiesta a questo.
Dal vestito per la prima Comunione al pranzo di oggi, tutto deve essere rapportato al suo comportamento e tutto deve partire dall'educazione.
Un affettuoso saluto
Antonella Pignatari

Inviato da iPhone

> Il giorno 19 giu 2017, alle ore 11:11, daniela a autismo33.it ha scritto:
> 
> Il 5 giugno scorso su Scientific American é stato pubblicato un lungo
> articolo dal titolo
> 
> Autism in Motion: Could Motor Problems Trigger Social Ones?
> Kids battling physical awkwardness may miss crucial opportunities to learn
> about interaction
> 
> https://www.scientificamerican.com/article/autism-in-motion-could-motor-problems-trigger-social-ones/
> 
> L’autrice dell’articolo, Nicholette Zeliadt, intervista Nicole Rinehart,
> director of the Deakin Child Study Centre at Deakin University in
> Melbourne, Australia e  Mostofsky, medico della Johns Hopkins School of
> Medicine, Baltimore su un tema noto, ma forse non abbastanza studiato: le
> alterazioni del movimento nei bambini con autismo e i rapporti tra
> movimento e socialitá.
> 
> Dal momento che  recenti ricerche  hanno evidenziato che i problemi motori
> insorgono prima dei problemi di interazione sociale, alcuni ricercatori
> hanno avanzato l’ipotesi che ci sia un rapporto di causa effetto, ovvero
> che siano le anomalie del movimento la causa delle anomalie della
> socialitá
> 
> Because motor problems often emerge in infancy, well before other features
> of autism, some researchers are pursuing a provocative idea: Movement
> problems might be one source of the social difficulties in people with
> autism.
> 
> Questa idea non é condivisa da Mostofsky, il quale ritiene che i deficit
> motori e quelli sociali siano entrambi manifestazioni di un problema a
> monte: le difettose connessioni tra regioni cerebrali
> 
> Instead, Mostofsky says, motor and social deficits are both manifestations
> of a deeper problem: faulty connections between certain brain regions.
> 
> Dal punto di vista pratico molti autori, indipendentemente dalla questione
> se sia nato prima l’uovo o la gallina,, ritengono che l’attivitá fisica
> vigorosa, lo sport, vadano fortemente consigliati alle persone con autismo
> e che essi possano migliorare non solo le abilitá motorie, ma anche quelli
> che sono ritenuti i caratteri distintivi dell’autismo: comunicazione e
> socialitá.
> Per questo hanno iniziato delle ricerche – azioni che consistono nel far
> fare degli sport ai bambini e ragazzi con autismo in collaborazione con le
> societá sportive, facendo, quando necessario,  degli adattamenti alle
> esigenze dei ragazzi, come usare un pallone piú leggero o mettere i
> ragazzi piú vicini alla porta dove si deve fare gol.
> In queste ricerche, tuttora in atto, i ricercatori faranno dei test prima
> e dopo le attivitá sportive  per testare non solo le abilitá mortorie, ma
> anche quelle sociali.
> 
> Along similar lines, Rinehart and her colleagues have partnered with the
> Australian Football League to create AllPlay, a program that teaches
> children with autism or other developmental conditions to play the sport.
> The coaches modify activities and drills: A coach may position the child
> closer to the goal line or use a lighter football, for example. The
> program naturally combines physical education with social training, as
> parents and children have the opportunity to meet new people, play in
> groups, learn to cope with crowds and prepare for physical contact with
> others. Rinehart’s team plans to measure the walking patterns and social
> skills of children with autism before and after the program.
> 
> A few programs more overtly combine both physical and social training.
> Shafali Jeste’s ACEing Autism program, which teaches basic tennis skills,
> launched in 2008. The coaches teach children with autism social cues,
> including how to follow and interpret a partner’s movements to predict his
> next move. Jeste is launching a pilot study, intended to include at least
> 20 children with autism, that will use standardized tests and other
> quantitative measurements to assess whether the program improves
> children’s motor skills, eye contact and other behaviors.
> 
> Ho segnalato l’articolo ad un’amica pedagogista che mi ha risposto quanto
> segue:
> 
> “Il movimento precede il pensiero, questo è certo.
> E poiché il cervello è uno, e uno è il corpo, è ovvio che qualsiasi
> malfunzionamento si ripercuote sull’intero.
> E’ la logica medica che pensa le persone un organo o una funzione alla
> volta che non lo capisce.
> E infatti Maria Montessori lasciò la pratica medica e divenne pedagogista”
> 
> Insomma nei raffinati laboratori americani e australiani stanno scoprendo
> quanto la nostra Maria aveva scoperto con l’osservazione e la pratica
> educativa 130 anni fa.
>   Daniela Mariani Cerati
> 
> _______________________________________________
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