[autismo-biologia] abilitá motorie e abilitá sociali

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Lun 19 Giu 2017 11:11:08 CEST


Il 5 giugno scorso su Scientific American é stato pubblicato un lungo
articolo dal titolo

Autism in Motion: Could Motor Problems Trigger Social Ones?
Kids battling physical awkwardness may miss crucial opportunities to learn
about interaction

https://www.scientificamerican.com/article/autism-in-motion-could-motor-problems-trigger-social-ones/

L’autrice dell’articolo, Nicholette Zeliadt, intervista Nicole Rinehart,
director of the Deakin Child Study Centre at Deakin University in
Melbourne, Australia e  Mostofsky, medico della Johns Hopkins School of
Medicine, Baltimore su un tema noto, ma forse non abbastanza studiato: le
alterazioni del movimento nei bambini con autismo e i rapporti tra
movimento e socialitá.

Dal momento che  recenti ricerche  hanno evidenziato che i problemi motori
insorgono prima dei problemi di interazione sociale, alcuni ricercatori
hanno avanzato l’ipotesi che ci sia un rapporto di causa effetto, ovvero
che siano le anomalie del movimento la causa delle anomalie della
socialitá

Because motor problems often emerge in infancy, well before other features
of autism, some researchers are pursuing a provocative idea: Movement
problems might be one source of the social difficulties in people with
autism.

Questa idea non é condivisa da Mostofsky, il quale ritiene che i deficit
motori e quelli sociali siano entrambi manifestazioni di un problema a
monte: le difettose connessioni tra regioni cerebrali

Instead, Mostofsky says, motor and social deficits are both manifestations
of a deeper problem: faulty connections between certain brain regions.

Dal punto di vista pratico molti autori, indipendentemente dalla questione
se sia nato prima l’uovo o la gallina,, ritengono che l’attivitá fisica
vigorosa, lo sport, vadano fortemente consigliati alle persone con autismo
e che essi possano migliorare non solo le abilitá motorie, ma anche quelli
che sono ritenuti i caratteri distintivi dell’autismo: comunicazione e
socialitá.
Per questo hanno iniziato delle ricerche – azioni che consistono nel far
fare degli sport ai bambini e ragazzi con autismo in collaborazione con le
societá sportive, facendo, quando necessario,  degli adattamenti alle
esigenze dei ragazzi, come usare un pallone piú leggero o mettere i
ragazzi piú vicini alla porta dove si deve fare gol.
In queste ricerche, tuttora in atto, i ricercatori faranno dei test prima
e dopo le attivitá sportive  per testare non solo le abilitá mortorie, ma
anche quelle sociali.

Along similar lines, Rinehart and her colleagues have partnered with the
Australian Football League to create AllPlay, a program that teaches
children with autism or other developmental conditions to play the sport.
The coaches modify activities and drills: A coach may position the child
closer to the goal line or use a lighter football, for example. The
program naturally combines physical education with social training, as
parents and children have the opportunity to meet new people, play in
groups, learn to cope with crowds and prepare for physical contact with
others. Rinehart’s team plans to measure the walking patterns and social
skills of children with autism before and after the program.

A few programs more overtly combine both physical and social training.
Shafali Jeste’s ACEing Autism program, which teaches basic tennis skills,
launched in 2008. The coaches teach children with autism social cues,
including how to follow and interpret a partner’s movements to predict his
next move. Jeste is launching a pilot study, intended to include at least
20 children with autism, that will use standardized tests and other
quantitative measurements to assess whether the program improves
children’s motor skills, eye contact and other behaviors.

Ho segnalato l’articolo ad un’amica pedagogista che mi ha risposto quanto
segue:

“Il movimento precede il pensiero, questo è certo.
E poiché il cervello è uno, e uno è il corpo, è ovvio che qualsiasi
malfunzionamento si ripercuote sull’intero.
E’ la logica medica che pensa le persone un organo o una funzione alla
volta che non lo capisce.
E infatti Maria Montessori lasciò la pratica medica e divenne pedagogista”

Insomma nei raffinati laboratori americani e australiani stanno scoprendo
quanto la nostra Maria aveva scoperto con l’osservazione e la pratica
educativa 130 anni fa.
    Daniela Mariani Cerati



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