[autismo-biologia] acido folinico

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Lun 30 Gen 2017 14:13:08 CET


La letteratura che riguarda le sperimentazioni terapeutiche per lo spettro
autistico é piena di insuccessi.
Grandi clamori quando una nuova cura viene fatta in aperto e grandi
delusioni quando la stessa viene cimentata col placebo, che spesso risulta
uguale o addirittura  superiore al farmaco vero.
Due gli ostacoli: la mancanza di sottogruppi omogenei dal punto di vista
biologico e l’ampiezza dei sintomi che definiscono l’autismo.
Il lavoro recensito da Lenaz va nella doppia direzione di identificare dei
sottogruppi  omogenei identificati da marcatori biologici ( in questo caso
gli anticorpi anti recettori del folato alfa) e dei sintomi specifici ( in
questo caso i disturbi della comunicazione verbale).
Siamo ai primi passi, come dicono gli autori sottolineando i limiti dello
studio, ma ritengo che si dovrebbe insistere nel percorrere questo tipo di
ricerche, partendo dalla replicazione dello studio in questione da parte
di altri gruppi di ricercatori.
     Daniela MC



> Giorgio Lenaz, professore emerito di biochimica all’Universitá di Bologna,
> ha letto per noi il seguente articolo
>
> Blocking and Binding Folate Receptor Alpha Autoantibodies Identify Novel
> Autism Spectrum Disorder Subgroups
> Front Neurosci. 2016; 10: 80.
> Published online 2016 Mar 9. doi:  10.3389/fnins.2016.00080
> Richard E. Frye
> https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4783401/
>
> Ecco il suo resoconto, con utili spiegazioni per i non addetti ai lavori
> L’ACIDO FOLINICO MIGLIORA LA COMUNICAZIONE VERBALE E I DISTURBI DEL
> LINGUAGGIO IN BAMBINI AUTISTICI
> Studio clinico a doppio cieco con controllo di placebo
> R.E. Frye  et al, Arkansas Children Research Institute, Little Rock AR,
> USA
>
> Introduzione
> Nei Disordini dello Spettro Autistico (ASD) sono state spesso riscontrate
> anomalie del metabolismo dell’acido folico, dovute a polimorfismi di geni
> implicati nelle vie metaboliche in cui sono utilizzati i coenzimi folici
> [L’acido folico è una vitamina del gruppo B, che agisce da coenzima nella
> sua forma ridotta (idrogenata) detta acido tetraidrofolico o folinico;
> l’acido folinico è essenziale per il metabolismo delle cosiddette unità
> monocarboniose che è particolarmente importante, tra l’altro, per il
> metabolismo dei nucleotidi purinici e pirimidinici, precursori degli acidi
> nucleici] . Studi clinici di supplementazione con folato al concepimento e
> durante la gravidanza hanno mostrato una diminuzione del rischio di avere
> una prole con ASD.
> Il folato viene captato dal cervello attraverso l’epitelio del plesso
> coroideo tramite il recettore del folato α (FRα) per endocitosi dipendente
> da energia. E’ stata descritta in bambini con ritardo mentale e anormalità
> neurologiche una forma di carenza cerebrale di folato, in cui le
> concentrazioni di folato nel liquido cerebro-spinale sono basse pur
> essendo normali quelle ematiche. Il trattamento con acido folinico [la
> forma ridotta coenzimatica dell’acido folico] ristabiliva le
> concentrazioni di folato nel liquido cerebrospinale e migliorava i sintomi
> neurologici. E’ interessante notare che molti dei soggetti studiati
> avevano sintomi autistici e che individui affetti da sindrome di Rett, un
> disordine affine all’autismo, manifestavano carenza cerebrospinale di
> folato.
> La disfunzione del trasporto del folato tramite FRα è stata associata alla
> presenza di autoanticorpi contro il recettore: un tipo di autoanticorpi
> bloccanti interferisce direttamente col legame del folato al recettore e
> ne impedisce il trasporto. In alcuni studi su bambini con ASD è stata
> individuata un’alta percentuale (60%) di soggetti con autoanticorpi
> bloccanti per il recettore, molto superiore a quella di individui con
> disturbi comportamentali ma non autistici (3%). Interessante uno studio su
> modelli animali che ha dimostrato che gli autoanticorpi contro il
> recettore FRα alterano il metabolismo del folato durante la gestazione e
> inducono un comportamento autistico nella prole.
> Un altro meccanismo per il trasporto del folato attraverso la barriera
> emato-encefalica è rappresentato dal trasportatore dell’acido folinico,
> cioè del folato ridotto, che tuttavia ha un’affinità per il folato molto
> inferiore a quella di FRα. Rapporti di casi clinici hanno mostrato in
> molti casi che la somministrazione di acido folinico ad alte dosi riduce i
> sintomi di bambini autistici con bassi livelli di folato nel liquido
> cerebro-spinale. In uno studio precedente gli stessi autori avevano
> dimostrato sensibili miglioramenti nella comunicazione verbale,
> nell’attenzione e nel comportamento generale in soggetti autistici
> trattati con alte dosi di acido foliniico. Questo studio rappresenta un
> seguito del precedente, eseguito a doppio cieco con controllo di placebo.
>
> Risultati e Discussione
> Dopo 12 settimane di trattamento la comunicazione verbale, studiata con
> metodi standardizzati, era significativamente migliorata nei soggetti
> trattati con acido folinico rispetto al placebo; tuttavia un miglioramento
> effettivo si aveva solo nei soggetti con alto tasso di anticorpi anti-
> FRα, mentre quelli a basso titolo anticorpale non subivano miglioramenti
> apprezzabili. Anche altri parametri, come il comportamento aberrante e
> asociale, miglioravano nei soggetti trattati, anche se non tutti in
> maniera statisticamente significativa. Non si sono verificati importanti
> effetti collaterali in nessuno dei soggetti dei due gruppi.
> L’acido folinico migliora il metabolismo attraverso molteplici meccanismi;
> primo, entra direttamente nel metabolismo delle unità monocarboniose senza
> necessità di venire prima ridotto dalla diidrofolato reduttasi; inoltre
> l’acido folinico può passare la barriera emato-encefalica tramite il suo
> recettore, saltando il trasportatore del folato quando questo è bloccato
> da autoanticorpi o è malfunzionante per disfunzione mitocondriale o per
> mutazioni genetiche.
> Le dosi di acido folinico impiegate sono elevate, ma non è stato fatto uno
> studio sistematico sulle concentrazioni ottimali, anche in rapporto alla
> frequente presenza nei soggetti ASD di alterazioni del microbioma
> intestinale che possono largamente influire sull’assorbimento intestinale;
> inoltre sono necessari studi sull’eventuale effetto coadiuvante di altri
> fattori, come p.es. la metil-cobalamina.
> Gli autori stessi ammettono alcuni limiti di questo studio, tra cui il
> numero limitato di pazienti impiegati e l’essere i pazienti provenienti da
> un unico sito; inoltre anche se  non sono stati descritti effetti
> collaterali a 12 settimane, non è noto quali effetti possano derivare da
> una somministrazione più prolungata di dosi eventualmente anche superiori.
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