[autismo-biologia] R: R: R: R: [autismo-scuola] ABA

Direzione Sanitaria ds a anffas.sa.it
Gio 16 Feb 2017 09:03:34 CET


Le mie parole sono state male interpretate
ma mi riferivo solo al concetto di scienza,
e alle difficoltà di dare risposte certe.

Accompagnare una persona e il contesto in cui vive
in un percorso di vita quanto più autodeterminato possibile
è fondamentale e irrinunciabile
e spesso la nostra “scienza” non ci permette
di rispondere alla domanda più frequente:
dove potrà andare, dove potrà arrivare?

Riflessioni banali che riflettono la frustrazioni di
non poter attivare tutte le azioni possibili a livello educativo, sanitario e sociale.

Non mi riferisco a coloro che quotidianamente cercano
di dare risposte evidence based nei diversi ambiti
ma a coloro che hanno la responsabilità di mettere a sistema
quanto già esiste e di attivare quello che non esiste.

Così che la domanda potrà avere una seconda parte:
cosa dobbiamo fare, come dobbiamo modificare il nostro atteggiamento?

Angelo C.




Da: autismo-biologia [mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it] Per conto di Sonia Zen
Inviato: mercoledì 15 febbraio 2017 19:00
A: mazzoni.armando a libero.it; Autismo Biologia <autismo-biologia a autismo33.it>
Oggetto: Re: [autismo-biologia] R: R: R: [autismo-scuola] ABA

Concordo con Armando, nonostante tutte le incertezze sappiamo che abilitare si può e non dobbiamo rinunciare a sostenere la disabilità autistica. Naturalmente ignorare quello che si può fare e non fare è criminoso.
Sonia Zen Presidente Angsa Veneto


Il giorno 14 febbraio 2017 20:18, mazzoni.armando a libero.it<mailto:mazzoni.armando a libero.it> <mazzoni.armando a libero.it<mailto:mazzoni.armando a libero.it>> ha scritto:
La sua considerazione è sibillina e, spero involontariamente, evoca scenari medievali con cui affrontare il problema o scenari di rinuncia.

Nessun Dio si occupa in modo così diretto e sbrigativo di trovare la "formula risolutiva" ai nostri problemi terreni, salvo sporadici miracoli.

Figuriamoci se può l'uomo con la sua Scienza.

La Scienza da sempre cerca di riportare le infinite variabili a ipotesi, modelli che possano comunque fornire spiegazioni e progresso, magari parziali, provvisori.
E lo fa spesso con esasperante lentezza, per svariati motivi, scientifici e non, come nel caso dell'Autismo.

Inoltre l'obiettivo di "prevedere come le infinite variabili che determinano le relazioni umane incideranno sul risultato finale" sembra psicoanalitico, per me che sono ignorante in questa materia.

Ma abbandonare la Scienza, nel nostro caso, è un invito che sento l'obbligo di rigettare con tutta la mia forza

----Messaggio originale----
Da: "Direzione Sanitaria" <ds a anffas.sa.it<mailto:ds a anffas.sa.it>>
Data: 14-feb-2017 16.29
A: "Autismo Biologia"<autismo-biologia a autismo33.it<mailto:autismo-biologia a autismo33.it>>
Ogg: [autismo-biologia] R: R: [autismo-scuola] ABA

Il giorno in cui saremo in grado di prevedere
come le infinite variabili che determinano le relazioni umane
incideranno sul risultato finale potremo parlare di scienza.

Allora e solo allora avremo la possibilità di applicare la “formula risolutiva”,
fino ad allora lasciamo perdere la scienza.

Angelo Cerracchio



Da: autismo-biologia [mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it<mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it>] Per conto di Tiziano Gabrielli
Inviato: giovedì 9 febbraio 2017 15:37
A: mazzoni.armando a libero.it<mailto:mazzoni.armando a libero.it>; Autismo Biologia <autismo-biologia a autismo33.it<mailto:autismo-biologia a autismo33.it>>
Cc: Autismo e Scuola <autismo-scuola a autismo33.it<mailto:autismo-scuola a autismo33.it>>
Oggetto: Re: [autismo-biologia] R: [autismo-scuola] ABA

Grande, Armando. Anzi “Grande Armaa.” Tiziano dr Gabrielli


Il giorno 09/feb/2017, alle ore 08:03, mazzoni.armando a libero.it<mailto:mazzoni.armando a libero.it> ha scritto:

Il ragionamento del Professor Moderato ha una crepa concettuale dovuta alla differenza tra Scienza Deterministica e Scienza Probabilistica, sebbene molte discipline scientifiche moderne si collochino tra questi due estremi, oppure evolvano in continuità, come la Fisica Classica e la Fisica Quantistica.
La Scienza Deterministica è quella per cui, a parità di condizioni, gettando un grave dalla Torre di Pisa, questo cadrà sempre nello stesso punto e impiegando lo stesso tempo per raggiungere il suolo.
L’Analisi del Comportamento e i suoi principi teorici sono quelli di una Scienza Probabilistica sottoposta a variabili umane; mettiamo un divieto di velocità di 30 km/h su una strada a scorrimento veloce e un autovelox nascosto negli alberi. L’Analisi del Comportamento Applicata ci dicono che alla 2a, 3a, 4a multa di 350 euro, 98 conducenti su 100 passeranno in quel punto a meno di 30 km/h. Ci dice però anche che il 99esimo è un multimiliardario che si vanta di prendere 1000 multe all’anno e il 100esimo ha avuto un ictus che ne ha compromesso parte della memoria e non si ricorda di aver preso multe; entrambe continueranno a passare in quella strada a molto più di 30 km/h.
Sono senza dubbio 100 esseri umani, a mio avviso uguali nella loro umanità, e possiamo dire che l’applicazione dei principi del comportamento è statisticamente valida, estrapoliamo che la multa cambia il comportamento umano.
In questi 100 esseri umani, potremmo mettere 80 autistici capaci di guidare, e, chissà, forse avere un risultato statisticamente opposto: la multa non cambia il comportamento umano.
Non dico questo nel tentativo, peraltro vano, di confutare una Teoria così auto consistente e con un suo corpus di verifiche sperimentali. Ma è la parola cura che spariglia tutto.
Parlare di ABA come metodo o tecnica di cura per l’autismo è riduttivo, ma è riduttivo per l’ABA.
A chi si occupa di Autismo come genitore non interessa l’integrità di un principio universale ma il miglioramento oggettivo dei gravissimi e invalidanti sintomi che l’Autismo comporta.
E noi DOBBIAMO parlare di cure, ricercare cure per l’Autismo; se perdiamo questa spinta siamo per sempre perduti.
Se l’ABA o altro non è la cura per l’Autismo significa che ancora serve trovare anche altro e bisognerebbe sempre dirlo.


----Messaggio originale----
Da: "ANGSA - RAVENNA" <angsaravenna a gmail.com<mailto:angsaravenna a gmail.com>>
Data: 7-feb-2017 18.47
A: "autismo scuola"<autismo-scuola a autismo33.it<mailto:autismo-scuola a autismo33.it>>, <autismo-biologia a autismo33.it<mailto:autismo-biologia a autismo33.it>>
Ogg: [autismo-scuola] ABA

Segnalo un articolo che può essere utile a molti. Repetita.......
Noemi Cornacchia

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Press-IN anno IX / n. 385

State of mind del 07-02-2017

L'Analisi comportamentale applicata (ABA): approfondimenti e precisazioni

Il metodo ABA deriva dalla scienza che studia particolari interazioni tra l' organismo e il suo ambiente e presenta diversi ambiti di applicazione.

L’analisi comportamentale applicata, in inglese Applied Behavior Analysis – ABA, è diventata popolare anche in Italia negli ultimi 15-20 anni. La popolarità, si sa, oltre a vantaggi, porta anche alcuni svantaggi, tra cui, in campo scientifico, un forte rischio di banalizzazione e parecchi fraintendimenti. L’ABA, potremmo dire, è vittima della sua efficacia, poiché questa ampia popolarità le deriva dai brillanti risultati delle sue applicazioni nel campo dell’autismo.

Per molti (troppi) anni l’autismo è stato considerato un disturbo originato da una patologia della relazione affettiva madre-bambino, “curabile” con lunghi anni di psicoanalisi. Grazie alle ricerche eziopatogenetiche di Michel Rutter e Lorna Wing, e ai primi protocolli applicativi di Ivar Lovaas, negli anni Ottanta l’impostazione diagnostica e terapeutica è radicalmente cambiata, consentendo l’applicazione di quei principi scientifici che anni di ricerca sui processi di apprendimento avevano scoperto.

Per non banalizzare l’ABA, considerandola, come alcuni fanno, una tecnica o un metodo per la cura dell’autismo, sebbene efficace ma in ogni caso un metodo fra i tanti, bisogna fare un passo indietro. L’analisi comportamentale applicata o ABA, come dice il termine, è un’applicazione, quindi implica l’esistenza di un livello superiore di teoria. Questo livello è rappresentato dall’analisi del comportamento, la Behavior Analysis, presentata In Scienza e Comportamento Umano (Skinner, 1953, ed .it. 1971), cioè la scienza che studia alcune particolari interazioni tra un organismo e il suo ambiente, interazioni che definiamo come psicologiche. Verbal Behavior (Skinner, 1957, ed. it. 1975 ) rappresenta i fondamenti per lo studio del comportamento verbale e per le future applicazioni, Contingencies of Reinforcement (Skinner 1969) costituisce l’apertura allo studio del comportamento governato da regole.

Va sottolineato che oggetto di studio dell’analisi del comportamento non è il comportamento in sé, ma le interazioni dinamiche che hanno luogo tra individuo e ambiente in un determinato contesto o setting. Queste interazioni sono studiate seguendo il metodo delle scienze naturali che si è rivelato così utile per la conoscenza del mondo materiale: il termine comportamentismo definisce questa opzione epistemica, relativa alla filosofia della scienza, cioè che è possibile utilizzare il metodo delle scienze naturali anche per la conoscenza del mondo immateriale psicologico.

Per fare un’analogia con il mondo della materia: il metodo galileiano rappresenta l’opzione epistemica, come si può conoscere il mondo, la fisica rappresenta la scienza di base che studia la materia per comprenderne il funzionamento, l’ingegneria, nelle sue varie forme, rappresenta l’applicazione dei principi scoperti dalla fisica ai fini produttivi, di utilità sociale, terapeutici (pensiamo alla diagnostica per immagini) e così via.

L’applicazione del metodo ABA in vari ambiti.
Allo stesso modo l’analisi del comportamento costituisce la disciplina che studia i processi di base della psicologia umana, utilizzando metodologie sperimentali note come paradigmi di analisi del comportamento. In questo modo è stato possibile derivare alcuni principi, leggi generali che governano le interazioni umane. I principi sperimentali dell’apprendimento sono stati poi declinati in procedure applicative: l’ABA rappresenta l’intero corpus di queste procedure, che possono trovare applicazione in diversi ambiti.

Ad esempio in campo organizzativo (OBM e Performance Analysis), in campo ergonomico (Behavior Ergonomics), nel campo decisionale e delle scelte (Behavioral Economics), in campo clinico (Clinical Behavior Analysis, ACT e FAP), in campo educativo (Instructional Technology) e in campo riabilitativo (EIBI, Early Intensive Behavior Intervention, ESDM, Early Start Denver Model, MIPIA, Modello Italiano Precoce e Intensivo per l’Autismo). Per tornare all’analogia con la Fisica, i principi o leggi della fisica trovano applicazione tecnologica nell’ingegneria meccanica, idraulica, chimica, delle costruzioni, elettronica, informatica, gestionale e così via.

Ecco perché parlare di ABA come metodo o tecnica di cura per l’autismo è riduttivo, fuorviante e concettualmente sbagliato.

Paolo Moderato, IESCUM – ABAI Italian Chapter


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