[autismo-biologia] Alterazioni della sostanza grigia nei disturbi dello spettro autistico

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Ven 4 Mar 2016 19:40:53 CET


Percomprendere la genesi di una condizione patologica il primo passo e' fare una correlazione anatomo – clinica. Questo e' reso possibilein vivo dalle moderne tecniche di neuroimmagine. Per l'autismo, peril quale si usa ormai la sigla ASD (Autism Specrtum Disorders),l'impresa e' resa difficile dalla eterogeneita' del disturbo e dallascarsa collaborazione di molti probandi.Ungruppo di ricercatori Torinesi si e' cimentato in questa impresafacendo uno studio di metaanalisi. Caterina Tonon e LorenzoCirignotta hanno fatto la traduzione degli aspetti salienti del lorolavoro.Lastrada indicata nelle conclusioni e' quella di programmare studi di correlazioni anatomo – cliniche non piu' con l' autismo in quantotale, ma con sottotipi clinici distinti. RingrazioCaterina Tonon  e Lorenzo Cirignotta , che lavorano nel Dipartimentodi Scienze Biomediche dell'Universita' di Bologna diretto da RaffaeleLodi, per l'ottima traduzione

CaudaF, Geda E, Sacco K, D'Agata F, Duca S, Geminiani G, Keller R. Greymatter abnormality in autism spectrum disorder: an activationlikelihood estimation meta-analysis study. J Neurol NeurosurgPsychiatry. 2011Dec;82(12):1304-13.
Alterazioni della sostanza grigianel disturbo dello spettro autistico: studio di meta-analisi.

Introduzione
Il disturbo dello spettro autistico(ASD) è definito clinicamente sulla base di una compromissionenell’interazione sociale, della comunicazione verbale e non verbalee dalla presenza di comportamenti ripetitivi o stereotipati. Lametodica di analisi di dati RM di “morfometria basata sui voxel”(VBM) fornisce una misura probabilistica della densità locale sia disostanza grigia che di sostanza bianca. In diversi studi di RMcondotti in campioni di pazienti ASD è stata applicata talemetodica, che ha portato al riscontro di alterazioni volumetriche acarico della sostanza grigia di molteplici strutture cerebrali, qualiil corpo calloso, il tronco cerebrale, l’amigdala, l’ippocampo edil cervelletto. Tuttavia alcuni studi in questo ambito sono risultaticontrastanti relativamente a due aspetti: l’identificazione univocadelle regioni di sostanza grigia sedi di alterazioni morfometriche ela direzione (aumento o riduzione di densità) delle alterazionirilevate. Pertanto il presente si è proposto divalutare, per la prima volta con un approccio statistico avanzato, irisultati disponibili in letteratura relativamente all’applicazionedella VBM nel campo dell’ASD.
Metodi
Il presente studio consta di unameta-analisi quantitativa dei principali risultati degli studidisponibili in letteratura, condotti con la metodica di VBM,finalizzato all’identificazione di regioni corticali alterate perl’aumento o riduzione della densità di sostanza grigia. A questoscopo è stata utilizzata un’analisi statistica di “stima dellaprobabilità di attivazione basata sui voxel” (ALE), che permetteuna stima cumulativa dei dati patologici risultati consistenti indiversi studi di imaging.Selezione degli studiPer effettuare una ricerca sistematicadegli studi pertinenti pubblicati, è stata utilizzata la parolachiave “autismo” e “morfometria basata sui voxel”, oppure“morfometria basata sui voxel” e “disturbi dello spettroautistico” (includendo acronimi e sinonimi quali “VBM”, “ASD”,“HFA”,”ASP”). I motori di ricerca utilizzati sono statiPubMed, Scopus ed Università di Torino. Come criteri di inclusionedegli articoli sono stati stabiliti: (i) definizione della sedeanatomica di alterazione della sostanza grigia, (ii) confronto tra ilcampione di pazienti con autismo e campione di controllo, e non conaltri tipi di disturbi, quali i disturbi pervasivi dello sviluppo) e(iii) studi non preliminari e/o con sistema di analisi VBM nonspecificato. Sono stati scaricati 23 articoli e, di questi, settesono stati esclusi, in quanto non soddisfacevano i criteri sovraenunciati, per cui sono stati inclusi 16 articoli, per un totale di728 soggetti, di cui 350 ASD (290 maschi e 60 femmine) e 378 soggettidi controllo (301 maschi e 77 femmine). Nell’ambito del gruppo ASDerano incluse diagnosi di autismo ad alto funzionamento (HFA) (66pazienti), ASP (86 pazienti) e 198 pazienti con una diagnosi nondefinita. 
Risultati
Dalla meta-analisi dei diversi studi diVBM sono stati riscontrati valori significativi ALE correlatiall’aumento di densità di sostanza grigia bilateralmente nelcervelletto, nella circonvoluzione temporale media, nella cortecciadel cingolo anteriore destro, nella testa del caudato, nell’insula,nella circonvoluzione fusiforme, nel precuneo, nella corteccia delcingolo posteriore, e nella circonvoluzione linguale sinistra. Alcontrario, una riduzione di densità della sostanza grigia è statariscontrata bilateralmente nelle tonsille cerebellari e nel loboparietale inferiore, nell’amigdala destra, nell’insula, nellacirconvoluzione temporale media, nella coda del nucleo caudato, nelprecuneo e nella circonvoluzione precentrale.
Limiti dellostudio
I limiti degli studi valutati nellameta-analisi sono rappresentati da potenziali fattori diconfondimento legati alla differenza di età, sesso, QI edeterogeneità clinica (dal disturbo autistico al ASP) dei campioni dipazienti. In considerazione del numero limitato di articoli inclusiin questa meta-analisi, non è stata però possibile una valutazionedelle singole analisi utilizzate. Un altro aspetto critico èrelativo al metodo in cui sono espressi i risultati VBM, in terminidi volume o densità; entrambi sono validi, ma rispecchiano diversiapprocci alla quantificazione della morfologia cerebrale. Datol’esiguo numero di articoli a disposizione, in cui 10 esaminavanovolumi di sostanza grigia, mentre sei concentrazioni, non è statopossibile analizzare i due gruppi in maniera diversa. 
Conclusioni
Sono stati riscontrati valorisignificativi ALE correlati alle alterazioni della sostanza grigianelle regioni cerebrali principalmente implicate nei processi socio-cognitivi e motori. Dai risultati della metanalisi si evince cheverosimilmente l’ASD non è correlato ad alterazioni cerebrali diuna singola sede specifica; ma rispecchia una disfunzione di multiplisistemi neurali, spazialmente interconnessi.Le alterazioni principali sono stateriscontrate nel sistema limbico e fronto-striatale, nel networkfronto-temporale e fronto-parietale, ed anche nel sistemacerebellare. Verosimilmente il pattern di aumento/riduzione di volumedella sostanza grigia sottende fenotipi clinici distinti.Studi futuridovrebbero essere indirizzati al riconoscimento, nell’ambitodell’ampio ed eterogeneo spettro del ASD, di sottotipi clinicidistinti, per poter identificare accuratamente i pattern dialterazioni neuroradiologiche correlati, una sorta di “improntadigitale” sensibile e specifica. Inoltre i dati di correlazionedei pattern RM di alterazioni cerebrali con il profilo geneticopotrebbero contribuire ulteriormente al chiarimento dell’eziologiadella sindrome e pertanto supportare la diagnosi nel singolosoggetto.
 
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