[autismo-biologia] adulti

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mar 1 Mar 2016 10:48:38 CET


I professionisti che in Italia sioccupano di adulti con autismo, siano essi diagnosticati da bambini oda adulti, si contano sulla punta delle dita.L'articolo citato e' opera di un teamdel Centro di Salute mentale di Torino (ASL TO2), diretto da RobertoKellerhttp://www.angsatorino.org/ambulatorio-per-pazienti-autistici-adulti/
Altri professionisti che da anni sidedicano agli adulti con autismo e che hanno maturato grandeesperienza in questo campo saranno relatori ad un interessante eventoche avra' luogo a Milano il 16 marzo prossimo, aperto a tutti,gratuito e senza necessita' di prenotazione. Si tratta di LucioModerato, Fabrizia Bugini e Raffaella Faggioli. In questo incontro siparlera' anche di genetica. Questo tema, complesso e in continuaevoluzione, sara' affidato a Maria Teresa Bonati.Per i particolari dell'evento rimandoal link http://www.ambrosianeum.org/var/extra/cicli/pdf/invito-le-derive-utopiche-della-tecno-medicina-24.pdf
 Daniela MC
 
 

    Il Lunedì 29 Febbraio 2016 21:40, daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it> ha scritto:
 

 Nel1966 Lotter trovo' una prevalenza di autismo pari a 4: 10000 (LotterV. (1966) ‘Epidemiologyof Autistic Conditions in Young Children’, SocialPsychiatry 1:124–37)Nel2010 WingateMecoll. trovano una prevalenza di 14.7per 1,000 (1 su 68 bambini di 8 anni) (MMWRSurveill Summ. 2014Mar 28;63(2):1-21, Prevalenceof autism spectrum disorder among children aged 8 years - autism anddevelopmental disabilities monitoring network, 11 sites, UnitedStates, 2010.DevelopmentalDisabilities Monitoring Network Surveillance Year 2010 Principal 
Investigators; Centersfor Disease Control and Prevention (CDC))

Non si puo' escludere che cisia stato un aumento reale della condizione, ma e' verosimile che adun aumento cosi' drastico abbiano contribuito un cambiamento deicriteri diagnostici, un difetto di diagnosi prima e un eccesso didiagnosi poi.Anche prendendo per buonauna prevalenza un po'inferiore a 1 su 68, e' evidente che, se l' autismoe' tanto frequente nei bambini di adesso e non scompare con lamaggiore eta', esso esiste, non diagnosticato, in un gran numero diadulti. Questo potrebbe essere in adulti che da bambini sono statiseguiti dai servizi di NPI con altre diagnosi o, soprattutto perl'alto funzionamento, in adulti che non sono mai stati seguiti dallaNPI e che non hanno mai ricevuto nessuna diagnosi. Forse non per tutti e' utileavere la diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Una diagnosie' utile quando e' seguita da una terapia appropriata. Se unindividuo, a basso o ad alto funzionamento, trova un suo compenso,difficilmente avra' un beneficio dall'inquadramento in una o inun'altra casella diagnostica.
Diverso il caso nel quale visiano criticita' psichiatriche o sociali.
In questi casi, pensonumerosi, la diagnosi e' utile per la corretta indicazione especificità di intervento.A chi e' alle prese conquesto non facile compito, ossia fare diagnosi di autismo precoce inadulti nei quali per definizione il disturbo ha avuto il suo esordioprima dei tre anni ma non e' mai stato diagnosticato, consiglio dileggere l'articolo “Valutazionediagnostica dei disturbi dello spettro autistico in età adulta Diagnosingautism spectrum disorders in adulthood R. Keller, S. Bari, A.Aresi, L. Notaro, F. Bianco, E. Pirfo Journal ofPsychopathology 2015;21:13-18 "

Da questo utile utilearticolo, in cui finalmente si parla di autismo adulto, copio alcunistralci“Possono quindi arrivareall’osservazione psichiatrica quando, in momenti di transizioneesistenziale o sotto stress sociali, presentano disturbi d’ansia odell’umore, se non veri e propri momenti di scompenso psicotico,talora reattivi al profondo deficit di cognizione sociale sottostantee all’impatto che questo ha con la realtà ambientale. All'ASL Torino 2 opera dal2009 un ambulatorio dedicato in modo specifico alla valutazione ecura dei DSA. Intendiamo pertanto indicare quale può essere unpercorso valutativo all’interno della psichiatria degli adulti"
Come in tutte le patologieil punto di partenza per la diagnosi deve essere l'anamnesi, ma in questi casil'anamnesi va fatta in chi puo' ricordare come e' stato lo svilupponei primi anni di vita, solitamente i genitori. I quali nonsempre ci sono e, anche quando ci sono, la memoria non sempre e'fedele nel ricordo di tempi tanto lontani. E allora bisognariconoscere i sintomi ora presenti, che spesso si discostano daquelli descritti per i bambino. In ogni caso anamnesi, quandopossibile, e osservazione mirata sono, come sempre, l'ABC dellamedicina.
Dopo di che' ci sono i test, i quali devono essere test per adulti e non per bambini.“Un primo strumento discreening per i DSA, in presenza di pazienti verbalmente competenti edi adeguato livello culturale da poter leggere un testautocompilativo, è rappresentato dal test autosomministrato diquoziente autistico e empatico (AQ 25-EQ 26). In presenza di disabilitàintellettiva, un test di screening eterosomministrato per lavalutazione di autismo è invece dato dalla Scaladi valutazione dei tratti autistici nelle persone con disabilitàintellettiva (STA-DI) 27. Per la valutazionediagnostica, se il paziente è verbale ed è in grado di sostenereun confronto testistico, il test di riferimento è l’AutismDiagnostic Observation Schedu- le(ADOS) 28, modulo 4, rivoltodirettamente al paziente, sotto forma di prove semplici sul pianocognitivo, ma volte viceversa a evidenziare la sua modalità dicomunicazione e interazione con l’esaminatore. In caso di forme cliniche incui la disabilità intellettiva non consenta una collaborazione aitest, possiamo utilizzare per la diagnosi, ad esempio, una scalaetero valutativa come la GilliamAutism Rating Scale (GARS) 30. Viceversa, se la valutazioneclinica ci orienta verso una sindrome di Asperger, possiamo riferircialla valutazione testistica diagnostica con la GilliamAsperger Disorder Scale (GADS) 31o con la Ritvo Autism AspergerDiagnostic Scale-Revised (RAADS-R)32. È evidente che èimprobabile l’acquisizione di questi strumenti da parte diqualsiasi Centro di salute mentale, anche per i costi degli stessi eper la formazione specifica richiesta nel somministrarli, e chepertanto laddove vi sia un sospetto clinico, l’approfondimentotestistico avrebbe più senso in un centro di secondo livellodedicato ai DSA. La valutazione clinica sicompleta con la valutazione degli eventuali quadri psicopatologiciassociati, che anzi sono più frequenti nei DSA rispetto allapopolazione generale. Si tratta soprattutto didisturbi depressivi e ansiosi, DOC, uso di sostanze (in particolarealcol per l’azione disini- bente sociale), disturbi attentivi,dell’apprendimento, alimentari, ma anche forme psicotiche, bipolarie di personalità di difficile enucleazione rispetto ai sintomiautistici con cui di sovrappongono 33. Teniamo presente che sesiamo in presenza di una disabilità intellettiva, i criteridiagnostici psichiatrici saranno da riferirsi ai manuali specificiper la disabilità del DSM e dell’ICD (Diagnostic Manual- Intellectual Disability [DM-ID])34. Inoltre la peculiare interpretazione letterale che hanno ipazienti con DSA, anche di livello intellettivo elevato, richiede unaestrema cautela nell’utilizzo di test come il MinnesotaMultiphasic Personality Inventory-2 (MM-PI-2) 35 basati sulla interpretazione del testo, che possono dare deifalsi positivi per forme psicotiche.  È importante che nellacultura psichiatrica clinica vi sia una maggiore attenzione a questidisturbi soprattutto in età adulta perché facilmentemisconosciuti, ma soprattutto perché l’intervento richiestonecessita di una elevata specificità sia sul piano abilitativo che,dove richiesto, anche farmacologico 40."
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