[autismo-biologia] Fwd: [autismo-scuola] R: posti di sostegno per evitare il trasferimento dal sud al nord dei professori

Carlo Hanau hanau.carlo a gmail.com
Dom 28 Ago 2016 23:38:47 CEST


Dato l'interesse suscitato, invio anche ad autismo biologia questi
interventi su autismo scuola.

cordiali saluti
Carlo Hanau
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: ftstellino a inwind.it <ftstellino a inwind.it>
Date: 28 agosto 2016 17:16
Oggetto: [autismo-scuola] R: posti di sostegno per evitare il trasferimento
dal sud al nord dei professori
A: Autismo e Scuola <autismo-scuola a autismo33.it>


Fortunatamente non tutti gli insegnanti sono d'accordo!

Copio da ORIZZONTE SCUOLA.IT
Assegnazioni provvisorie. Chiediamo il ritiro del provvedimento di
conferimento su posti di sostegno ai non specializzati

Il Coordinamento degli Insegnanti Specializzati di Sostegno di II fascia
delle Graduatorie di Istituto, il Coordinamento dei docenti specializzati
delle Graduatorie ad Esaurimento e il Coordinamento Docenti Magistrale,
unitamente a *tutti i docenti specializzati sul sostegno*già a tempo
indeterminato SI DICHIARANO fortemente contrari all’accordo siglato tra i
sindacati e gli USR di Sicilia e Sardegna, in merito alla concessione delle
assegnazioni provvisorie su posti di sostegno per docenti NON in possesso
del titolo di abilitazione, in modo da favorire il rientro in provincia dei
neoassunti, e della proposta relativa a percorsi abilitanti speciali (PAS)
rivolti a docenti già di ruolo, sempre al fine di agevolarne il rientro.

Tale procedura non risulta, tuttavia, conforme a quanto stabilito in
materia di contrattazione nazionale. Il CCNI 2016-17, infatti, limita la
contrattazione regionale decentrata a disciplinare esclusivamente le
operazioni di utilizzazione e stabilisce come legittime le assegnazioni
provvisorie sul sostegno per non specializzati *solo se* questi ultimi si
trovano in situazione di *esubero*.

Pertanto il provvedimento reso in atto si configura illegittimo e i
coordinamenti di tutto il personale precario, vincitore di concorso e
inserito nelle Gae, unitamente a tutto il personale in servizio a tempo
indeterminato ritengono altamente lesivo, da parte dell’Amministrazione,
consentire l’assegnazione provvisoria a docenti destinati alla mobilità
nazionale, come stabilito nella L.107.



In merito all’utilizzo del docente di sostegno SPECIALIZZATO, ricordiamo
alle varie sigle sindacali che l’art. 7 della l. 4/8/77 n. 517, la Sentenza
della Corte Costituzionale 3/6/87 n. 215, la C. M. 22/6/88 n. 262 e
l’art.13 della l. 5/2/1992 n. 104, *impongono*all’amministrazione *l’obbligo
di assegnare un* *docente effettivamente in grado di prestare sostegno
didattico* all’integrazione dell’alunno con disabilità, grazie a una
formazione adeguata e mirata alle diverse disabilità conseguita con gli
appositi percorsi annuali di specializzazione, a numero programmato e
altamente selettivi, sanciti dal *DM 30 settembre 2011*, ai sensi degli
articoli 5 e 13 del decreto 10 settembre 2010 n. 249.



Per tutti questi motivi, si richiede, dunque, il *ritiro immediato* del
procedimento per sua natura “illegittimo” e, di conseguenza, della proposta
sindacale dei corsi di preparazione, o veri e propri corsi PAS, per i
neoassunti impiegati sul sostegno che, seppur mascherati dalla necessità di
supplire alla mancata preparazione dei docenti assegnati sulle tematiche
dell’inclusione, *assumono le sembianze di veri e propri corsi di
riconversione*, *al di fuori di quelli legalmente stabiliti del Decreto 30
settembre 2011.*

Questi corsi di specializzazione prevedono tre prove di accesso a fronte di
posti limitati e definiti regionalmente dal MIUR sulla “base della
programmazione regionale degli organici del personale docente della scuola
e del fabbisogno specifico di personale specializzato per il sostegno
didattico degli alunni con disabilità” (art.2 comma 2 del Decreto 30
settembre 2011) oltre che un faticoso iter formativo da conseguire in non
meno di otto mesi attraverso 60 cfu di esami, laboratori, tirocinio di 5
mesi ed una prova finale.

Un duro iter formativo stabilito dal decreto per garantire agli alunni con
disabilità le competenze necessarie a delineare il profilo professionale
del docente specializzato, come definito dall’allegato A, che non può
essere, quindi, sostituito da meri *corsi di riconversione*, che oltretutto
rappresenterebbero solo un *ripiego *dei docenti neoassunti per evitare il
trasferimento e *non *una scelta, come nel caso dei docenti specializzati
che si sono sottoposti anche ad una procedura selettiva per acquisire
questa professionalità.

Alla violazione del diritto degli alunni con disabilità di *avere
insegnanti specializzati competenti*, si aggiungerebbe la riduzione della
qualità dei processi di inclusione in contrasto con quanto sostenuto nelle
Linee guida degli alunni con disabilità del 2009, dove si difende la via
italiana dell’integrazione che “*non può adagiarsi su pratiche disimpegnate
che svuotano il senso pedagogico, culturale e sociale dell’integrazione
trasformandola da un processo di crescita per gli alunni con disabilità e
per i loro compagni a una procedura solamente attenta alla correttezza
formale degli adempimenti burocratici”.*



Infine si vuole ricordare che nonostante tutti i docenti specializzati sia
di II fascia che in Gae, abbiamo seguito un duro iter per accedere al
ruolo, hanno dovuto sostenere un concorso specifico per il sostegno,
assoluta novità rispetto ai concorsi precedenti con il fine di *avvalorare *il
percorso di formazione sulle disabilità e sulla didattica inclusiva.

Si ricorda inoltre l’ingente numero di docenti specializzati bocciati,
nonostante corsi altamente formativi e professionalizzanti, e che in
tantissimi casi porterà docenti che hanno superato le prove a trovarsi
fuori delle graduatorie di merito, a causa degli esigui posti messi a
bando. si ricordano tutti quei docenti “specializzandi” al momento della
scadenza del bando di iscrizione al concorso, che non hanno potuto
partecipare al concorso, le cui istante sono state rigettate presso i Tar
di competenza e che ad oggi si trovano esclusi dal concorso e
dall’assunzione a tempo indeterminato a causa di un *mancato
intervento*dell’amministrazione
a tutela del suddetto personale docente, ad oggi specializzato, che pagherà
sulla propria pelle conseguenze legate alla rigidità amministrativa e
rischia inoltre di non vedersi nemmeno assegnati incarichi annuali nel
prossimo anno scolastico, nel caso in cui fossero avviati i percorsi di
formazione per il personale docente in ruolo.

Si ricordano a tutti quegli insegnanti di seconda e terza fascia che seppur
in assenza di titolo specializzante, in questi anni hanno svolto la
professione di docenti di sostegno, imparando sul campo le più idonee
metodologie legate alle svariate disabilità e che si ritroverebbero, con
l’esperienza maturata, senza più incarico di lavoro, lasciando il posto a
docenti che poco sanno di didattica né tanto meno di “didattica speciale”.

Una menzione particolare va soprattutto ai Docenti specializzati di Scienze
della Formazione Primaria e Diplomati Magistrale, respinti fuori dal
concorso e con grandi difficoltà ad accedere al percorso di
specializzazione pur lavorando annualmente con i bambini disabili.



*Il diritto* di tutti questi docenti che continuano a formarsi sul sostegno
e, in particolare di quelli provvisti di titolo di specializzazione, che
hanno seguito l’iter previsto attualmente dalla legge sarebbe scavalcato
dalla *successiva* necessità di rimediare alle storture della mobilità e di
CHI NON VUOLE PARTIRE e ha scelto volontariamente di aderire ad un piano di
assunzioni che prevedeva la mobilità nazionale.

Ricordiamo all’amministrazione e alle sigle sindacali che una legge NON può
e deve essere lesiva per ulteriori soggetti, in particolar modo quando si
parla di DISABILITA’, INCLUSIONE e INTEGRAZIONE, in cui l’Italia è leader a
livello internazionale.

Piuttosto si lavori a un ampliamento degli organici per l'immissioni in
ruolo del prossimo triennio in modo da garantire continuità e qualità,
attraverso trasformazione dell'organico di fatto in organico dell'autonomia.



COORDINAMENTO SPECIALIZZATI SOSTEGNO 2GI

----Messaggio originale----
Da: "Carlo Hanau" <hanau.carlo a gmail.com>
Data: 28/08/2016 14.19
A: "Autismo e Scuola"<autismo-scuola a autismo33.it>
Ogg: [autismo-scuola] posti di sostegno per evitare il trasferimento dal
sud al nord dei professori

Da Corriere di ieri, copio l'articolo in questione.

Al solito prevalgono le spinte corporative dei lavoratori, a danno degli
alunni con disabilità, ai quali verranno assegnati questi docenti sebbene
privi della specializzazione per il sostegno. La vicenda mi ricorda quando
gli insegnanti di materie obsolete, come i "dattilosauari" vennero
trasformati in insegnanti di sostegno per conservare loro il posto.

Le categorie di insegnanti della scuola, ben organizzate con i sindacati
hanno ottenuto che gli insegnanti possano rimanere vicino alla loro
residenza, come risulta dall'articolo del Corriere di ieri.

La legge sulla Buona Scuola del 2015 è stata fortemente avversata dagli
insegnanti per questi stessi motivi ed è costata al Governo il tradizionale
favore di questa estesissima categoria. La contestazione di questa ottima
legge, che recepisce le richieste della FISH e della FAND (cfr pdl 2444) è
una prova che, quando gli interessi dei dipendenti sono contrastanti con
quelli degli utenti, sono in genere destinati a prevalere. Occorre una
mobilitazione anche degli utenti, che purtroppo, se non hanno forti
rappresentanze, restano isolati e perdenti.


Devo aggiungere che i titoli per accedere al sostegno sono poca cosa
rispetto a quelle che sono le esigenze di specializzazione richieste dalla
disabilità mentale grave, sia intellettiva che relazionale. Ma perlomeno
sono un criterio di selezione. La legge sulla Buona Scuola migliora di
molto l'importanza e la durata dei corsi per ottenere i titoli, e i decreti
in via di scrittura devono conservare le indicazioni della legge.

Fino ad ora si deve sapere che un master universitario (che dura un anno)
veniva valutato come un mese e mezzo di insegnamento per supplenza, e che
un dottorato di ricerca triennale veniva valutato come sei mesi di
supplenza.


Voglio inoltre segnalare che in occasione del terremoto una Docente di
psicologia intervistata alla radio RAI ha affermato che per aiutare i
bambini a superare il trauma del terremoto sarebbero necessari molti
psicologi e che soltanto per la carenza di questi potranno essere
utilizzati allo scopo gli educatori. A parte il fatto che gli psicologi in
Italia sono molti di più di quelli necessari, questa affermazione
privilegia gli psicologi in un ambito che si dovrebbe semmai chiamare
PSICOPEDAGOGICO, perché a pieno titolo è di competenza di entrambe le
categorie. Purtroppo la pedagogia speciale italiana accetta spesso questa
subalternità e nella cultura comune si pensa che la pedagogia speciale sia
una sottospecie della pedagogia: in pratica si è diffuso il concetto: per
gli alunni con disabilità non occorre granché di competenze, tanto sono
disabili!

Carlo Hanau



Migliaia di cattedre in palio

Sulla vertenza dei prof del Sud che avrebbero dovuto trasferirsi al Nord.

indacati e uffici scolastici regionali hanno trovato un accordo. Più che
una soluzione, una toppa. Ancora per quest’anno potranno prestare servizio
vicino a casa. Ma non insegneranno la materia nella quale sono abilitati:
saranno invece assegnati provvisoriamente alle scuole come insegnanti di
sostegno per i posti in deroga, ovvero quelli che ogni anno ad agosto
vengono assegnati dall’uffici scolastici in aggiunta al cosiddetto organico
di diritto e che nel caso del sostegno sono tantissimi (25 mila su tutto il
territorio nazionale). I requisiti richiesti per l’avvicinamento alla
propria provincia sono quelli che valgono per tutte le assegnazioni
provvisorie: ricongiungimento al coniuge, ai figli, ai genitori o gravi
esigenze di salute.

Finora l’accordo per le assegnazioni provvisorie sul sostegno è stato
raggiunto solo in due regioni, Sicilia e Sardegna, ma all’inizio della
prossima settimana è previsto un incontro al Miur con le organizzazioni
sindacali. Nel caso della Sicilia, secondo i primi calcoli, in palio ci
sarebbero circa duemila cattedre, corrispondenti alla metà dei posti in
deroga totali (4.606). Sono quelli rimasti scoperti dopo l’assegnazione ai
precari in possesso della specializzazione sul sostegno, che naturalmente
hanno la precedenza. In Sardegna le cattedre di sostegno rimaste libere per
mancanza di candidati «titolati» dovrebbero aggirarsi invece attorno alle
160.

L’appello dei sindacati

L’accordo raggiunto offre una scialuppa di salvataggio a una parte dei
circa 8.000 prof assunti nella cosiddetta «fase B» della Buona Scuola,
quella in cui i posti comuni rimasti scoperti dopo le prime due fasi (in
cui si veniva collocati all’interno della propria provincia) furono
assegnati pescando da tutto il territorio nazionale: e - come si sa -
mentre la maggior parte degli aspiranti prof viene dal Sud, le cattedre,
per ragioni demografiche, sono concentrate soprattutto al Nord. In questo
modo, però, non solo si lasciano scoperte delle cattedre al Nord che
dovranno essere assegnate ancora una volta a dei supplenti ma, cosa assai
più grave, si affida la parte più debole della popolazione scolastica (i
bambini che necessitano appunto di un sostegno specifico) a docenti magari
anche bravissimi a insegnare italiano o matematica ma del tutto impreparati
a questo genere di responsabilità. Gli stessi sindacati, nonostante la
soddisfazione per l’intesa raggiunta a livello locale, ne sono consapevoli.
«Proprio per la delicatezza del compito che andranno a svolgere - è
l’appello dei rappresentanti dei lavoratori - , si chiede a chi di
competenza di avviare corsi formativi di aiuto a questi docenti che
dovranno andare a occuparsi della parte più fragile della popolazione
scolastica».
27 agosto 2016 (modifica il 27 agosto 2016 | 12:46)

-- 
Prof. Carlo Hanau
già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e
sanitari
Università di Modena e Reggio Emilia e Università degli Studi di Bologna



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-- 
Prof. Carlo Hanau
già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e
sanitari
Università di Modena e Reggio Emilia e Università degli Studi di Bologna
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