[autismo-biologia] I: Altered gut microbiota in Rett syndrome

ma.geminiani2015 a libero.it ma.geminiani2015 a libero.it
Dom 21 Ago 2016 15:00:46 CEST






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Da: "ma.geminiani2015 a libero.it" <ma.geminiani2015 a libero.it>

Data: 20-ago-2016 20.48

A: "daniela marianicerati"<marianicerati a yahoo.it>

Ogg: R: [autismo-biologia] Altered gut microbiota in Rett syndrome



Grazie  a Daniela per l'èccellente e costante aggiornamento che ci informa delle più recenti e qualificate pubblicazioni in tema di autismo e patologie similari.Rispetto  allo studio in oggetto estremamente interessante si sa qualcosa in merito al trattamento del dismicrobismo batterico e fungino del microbiota nei pazienti affetti da  sindrome di Rett  studiati : dietoterapia, somministrazione di probiotici, terapia farmacologica a seguito di coprocoltura o altro.Ancora  grazie.M.Antonietta 




----Messaggio originale----

Da: "daniela marianicerati" <marianicerati a yahoo.it>

Data: 17-ago-2016 21.16

A: "Autismo Biologia"<autismo-biologia a autismo33.it>

Ogg: [autismo-biologia] Altered gut microbiota in Rett syndrome



E’
stato pubblicato il 30 luglio scorso l’articoloAltered gut microbiota in Rett syndrome·        
Francesco Strati,·        
Duccio Cavalieri,·        
Davide Albanese,·        
Claudio De Felice,·        
Claudio Donati,·        
Joussef Hayek,·        
Olivier Jousson,·        
Silvia Leoncini,·        
Massimo Pindo,·        
Daniela Renzi,·        
Lisa Rizzetto,·        
Irene Stefanini,·        
Antonio Calabrò and·        
Carlotta De Filippo Microbiome 2016 4:41

DOI: 10.1186/s40168-016-0185-y

Published: 30 July 2016 Il lavoro affronta uno dei temi caldi
della ricerca biologica: le modificazioni del microbiota nell’ambito di
possibili alterazioni della funzione cerebrale a partenza dalle complesse relazioni
entero – cerebrali. “A strict relationship
between the gut microbiota and the central nervous system (CNS) has been
observed, and numerous studies have shown alterations of the gut microbiota in
the heterogeneous group of neurological disorders belonging to the autism
spectrum disorders (ASDs) [14]. In addition, the gut
microbiota may modulate CNS activities through neural, endocrine, metabolic and
immune pathways [15] affecting complex
physiological and behavioural states of the host [15, 16] “Partire
da una condizione monogenica ben caratterizzata come la sindrome di Rett è una
strada meno problematica per passare dalle ipotesi teoriche all’evidenza dei
dati, ma un ostacolo non piccolo è dato dalla rarità di tali condizioni e dalla
conseguente difficoltà ad avere campioni numericamente significativi.Questo
ed altri ostacoli sono stati superati da un gruppo multidisciplinare e
multicentrico di ricercatori italiani, a dimostrazione delle grandi risorse
della ricerca biologica italiana e delle grandi capacità  organizzative che uno studio di questo tipo
richiede. Per
entrare nel merito del lavoro copio il comunicato stampa gentilmente inviatomi
da uno degli autori, Antonio Calabrò dell’ Università di Firenze COMUNICATO
STAMPAAlterazioni
del microbiota intestinale nella sindrome di Rett Numerosi studi, condotti nell'ultimo
decennio, dimostrano con chiarezza che  l'essere
umano è  a tutti gli effetti da
considerare una specie di "superorganismo"  in cui una moltitudine di specie batteriche -
il cosiddetto microbiota intestinale -  quantizzabili  in circa 1014, coesiste
con le cellule umane che lo compongono, superandole in termini numerici di
10-100 volte. Una alterazione di questo complesso ecosistema è stata chiamata
in causa nel determinismo di molteplici patologie, non solo di ordine
gastroenterologico ma interessanti anche numerosi altri organi ed apparati. In
uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Microbiome, un gruppo di
ricercatori dell'Università di Firenze, dell'Istituto di Biometeorologia
(IBIMET) del CNR e dell'Università di Trento, in collaborazione con la
neuropsichiatria infantile dell'Ospedale Le Scotte di Siena e di uno staff di
biologi computazionali della Fondazione Edmund
Mach
di San Michele all'Adige (TN), ha per la prima volta documentato importanti
alterazioni nel microbiota intestinale delle pazienti con s. di Rett, un
disordine neurologico progressivo generalmente legato a mutazioni del gene methyl-CpG binding protein 2 (MeCP2).  Le bambine affette da questa complessa patologia
presentano disturbi gastrointestinali con elevata frequenza, fino al 70-85% dei
casi. L'aumento nell'abbondanza  relativa
di alcune specie batteriche (bifidobatteri, clostridi) e fungine (candida)
documentato nello studio, permette di 
spiegare lo stato di  cronica
infiammazione e la genesi dei disturbi intestinali, in particolare della stipsi
a volte veramente ostinata, che affligge queste bambine. Lo studio, promosso
dalla Gastroenterologia Clinica dell'Università di Firenze (Prof. Antonio
Calabrò) e brillantemente coordinato dalla Dr.ssa Carlotta de Filippo del CNR apre
importanti prospettive terapeutiche per i soggetti affetti da questa grave
malattia.   Link lavoro:Strati et al, Microbiome 2016 



































































https://microbiomejournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40168-016-0185-y







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