[autismo-biologia] dall'età prescolare all'età scolare: studio prospettico svedese

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Ven 19 Ago 2016 22:23:35 CEST


Segnalol’articolo 

” Preschoolto School in Autism: Neuropsychiatric Problems 8 Years After Diagnosis at 3Years of Age, M. Barnevik Olsson1,2 • S. Lundstro ¨m1 • J. Westerlund1,3 • M.B. Giacobini2 • C. Gillberg1 • E. Fernell1, J Autism Dev Disord (2016)46:2749–2755 DOI 10.1007/s10803-016-2819-0”

L’ articolo si inserisce in uno studio prospettico che seguenegli anni un gruppo di bambini a cui era stata fatta diagnosi di disturbodello spettro autistico prima dell’età di 4 anni e mezzo e trattati da unCentro di eccellenza di Stoccolma, “ a specialized habilitation center inStockholm, the Autism Center for Young Children (ACYC)”

Al momento della diagnosi il quoziente intellettivo andavadalla normalità (superiore a 84), al border line (tra 84 e 70), alla disabilitàintellettiva ( inferiore a 70). 

Dopo 8 anni dalla diagnosi, quando i bambini avevano comeetà mediana 11 anni, i genitori di  128bambini, dei 313 nati tra il 2002 e il 2006 e diagnosticati nello spettro autisticonella contea di Stoccolma,  sono staticontattati  telefonicamente. 

L’intervista è consistita in un questionario strutturato chemirava a constatare se a 11 anni erano ancora presenti gli elementi per farediagnosi di spettro autistico. Il questionario indagava anche se erano presentielementi per fare diagnosi di altri disordini e precisamente: ADHD (deficitdell’attenzione e iperattività); disabilità intellettiva; disordine oppositivoprovocatorio-sfidante (ODD: Oppositional defiant disorder); disordine dello sviluppo della coordinazionemotoria (DCD: Developmental coordination disorder).

I dati raccolti riguardano solo i disordini sopra elencati .Non si puo’ pertanto escludere che i bambini avessero altre comorbiditàpsichiatriche non comprese nel questionario, perché i bambini non sono stativalutati direttamente da medici, ma soltanto attraverso questionari presentatiai genitori  da parte di operatoriesperti nella somministrazione di questi questionari. 

I risultati sono i seguenti:

dei 34 bambini con AIF “average intellectual function” (QImaggiore di 84):

6 (18%) non presentano sintomi di nessuno dei disordinisopra elencati

24 (71 %) presentano ancora un quadro di disturbo dellospettro autistico

20 (59 %) presentano ADHD

12 (35 %) presentano ODD

17 (50 %) presentano DCD

11 (32 %) presentano disturbi dell’apprendimento/disabilitàintellettiva. Questo rappresenta un peggioramento in quanto stiamo esaminandoil gruppo di bambini che prima dei 4 anni avevano un QI superiore a 84.


 
Dei 58 bambini con ID “intellectual disability”, ovvero conQuoziente intellettivo inferiore a 70 il quadro che emerge dalla ricerca è ilseguente:

2 (3%) non presentano sintomi di nessuno dei disordini sopraelencati 

55 (95 %) presentano ancora un quadro di disturbo dellospettro autistico

46 (79 %) presentano ADHD

26 (45 %) presentano ODD

25 (43 %) presentano DCD

54 (93 %) presentano Disabilità intellettiva. Questosignifica che 4 (7%) sono migliorati in quanto facevano parte del gruppo cheprima dei 4 anni e mezzo avevano un QI inferiore a 70. 

Prima di commentare questi dati, ribadisco i limiti dellaricerca, basata soltanto su interviste telefoniche con i genitori, che talvoltatendono a presentare i figli meglio di quello che sono. Fatte queste premesse,commenterei i dati come segue.

Tra i 34 bambini conQI superiore a 84:

10 (29%) non presentano più il quadro dello spettroautistico, però di questi soltanto 6 (18%) non presentano nessuno dei  sintomi riferibili ai disordini indagati. Daqui si evince che 4 bambini hanno sintomi riferibili agli altri disordini dellosviluppo sopra riferiti.

11 (32 %) presentano disturbi dell’apprendimento/disabilitàintellettiva che non erano presenti prima dei 4 anni e mezzo.  Una notevole percentuale presenta deficit diattenzione, comportamenti oppositivi sfidanti e problemi di coordinazionemotoria.

Tra i 58 bambini conautismo e disabilità intellettiva diagnosticati prima dei 4 anni e mezzo ( QIinferiore a 70):

3 (5%) non presentano più sintomi riferibili allo spettro autisticoe 2 non hanno sintomi riferibili a nessuno dei disordini indagati

4 (7%) non hanno disabilità intellettiva

Nei restanti casi è pesante il cumulo di  sintomi riferibili a disattenzione,iperattività, disordine oppositivo sfidante e coordinazione motoria.

Questa ricerca ci ricorda che la prognosi dell’autismorimane severa anche dopo un trattamento precoce praticato in centri dedicati.Ci ricorda inoltre che non bisogna focalizzarsi soltanto sulla valutazionedell’autismo in quanto tale, ma anche sugli altri disturbi del neurosviluppo,molto spesso presenti in comorbilità. Documenta anche una minoranza di bambiniche migliorano sensibilmente nel tempo.

Per quanto riguarda l’insegnamento che si puo’ trarre, lapresente la ricerca ci dice che i servizi preposti all’assistenza dei minoricon autismo non devono ridurre le risorse dopo l’età scolare perché purtroppo,pur con qualche eccezione, i problemi restano, talvolta cambiano e a volteaumentano e le famiglie non devono essere lasciate sole ad affrontare questiproblemi.

Per il futuro questa ricerca ci dice che l’abilitazione, purdoverosa, non basta e che bisogna promuovere una ricerca ben supportata perapprofondire la patogenesi al fine di trovare cure biologiche innovative permigliorare la prognosi dello spettro autistico.

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