[autismo-biologia] Insuccessi

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Gio 23 Apr 2015 17:28:14 CEST


Le line guida inglesi dell’agosto 2013 prendono inconsiderazione l’eventualità, tutt’altro che remota, che tutti gli approcciterapeutici, farmacologici e abilitativi, non funzionino nell’estinguere i  gravi comportamenti problema che spesso sipresentano nelle persone con autismo di ogni età e invita ad un rimedio che nonè una terapia, ma un aiuto assistenziale alla famiglia. Realisticamente ammetteche l’insuccesso si puo’ verificare anche dopo avere messo in atto le strategiepiù corroborate dalla scienza e dall’esperienza.

FindlingRL e colleghi si pongono un altro problema. Quando ilfarmaco, in particolare l’aripiprazolo, ha funzionato nel diminuire in modo significativoi gravi comportamenti problema, come proseguire? Continuare il trattamento osospenderlo?

Hanno quindi disegnato un trial atto a rispondere aquesto quesito.

I risultati della sperimentazione sono descritti nell’articolo

•       J Clin Psychiatry. 2014 Jan;75(1):22-30. doi: 10.4088/JCP.13m8500.

•       Arandomized controlled trial investigating the safety and efficacyof aripiprazole in the long-term maintenance treatment of pediatricpatients with irritability associated with autistic disorder.

•       Findling RL1, Mankoski R, Timko K, Lears K, McCartney T, McQuade RD, Eudicone JM, Amatniek J, Marcus RN,Sheehan JJ.

Copio dall’abstract

•       “Thismulticenter, double-blind, randomized, placebo-controlled,relapse-prevention trial enrolled patients (6-17 years) who met thecurrent Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition,Text Revision (DMS-IV-TR) criteria for autistic disorder and who alsohad serious behavioral problems (ie, tantrums, aggression, self-injuriousbehavior, or a combination of these behavioral problems) between March 2011 andJune 2012.

•        Inphase 1, single-blind aripiprazole was flexibly dosed (2-15 mg/d) for13-26 weeks

•       Patientswith a stable response (≥ 25% decrease in Aberrant BehaviorChecklist-irritability subscale score and a rating of "much improved"or "very much improved" on the Clinical GlobalImpressions-Improvement scale) for 12 consecutive weeks were randomized intophase 2 to continue aripiprazole or switch to placebo

•       Treatmentwas continued until relapse or up to 16 weeks. The primary end point was timefrom randomization to relapse.

•       Eighty-fivepatients were randomized in phase 2. The difference in time to relapse between aripiprazole andplacebo was not statistically significant (P = .097)

•       Inthis study, there was no statistically significant differencebetween aripiprazole and placebo in time to relapse duringmaintenance therapy.

•       However,the HR and NNT suggest some patients will benefit from maintenance treatment.Patients receiving aripiprazole should be periodically reassessed todetermine the continued need for treatment.

 Numberneeded to treat [NNT] = 6 significa che bisogna trattare 6 pazienti peressere utili a un paziente. Con un buon monitoraggio e con prove di sospensionesi potrebbe e si dovrebbe continuare la terapia soltanto a quell’uno che nebeneficia e  sospenderla ai cinque per iquali il farmaco produce solo effetti indesiderati


 
Questo studio risponde ad unquesito che da tempo era senza risposta: una volta ottenuto un risultato,sempre parziale ma utile,  con ineurolettici, per quanto tempo continuarli? In 5 casi su sei sarebbe benesospenderli. In un caso su sei sarebbe opportuno continuarli. 

Ancora una volta si pone conforza la necessità di fare in modo che  nei Servizi ci siano medici che diventinoesperti nella prescrizione degli psicofarmaci alle persone con autismo di ognietà. Solo così si puo’ evitare la pratica, oggi in uso, di una prosecuzione a tempo indeterminato, spesso a vita,  di farmaci che, se non utili, sono solo dannosi.

  



     Il Lunedě 16 Febbraio 2015 21:55, daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it> ha scritto:
   

 A nessuno piace parlare di insuccessi. Sarebbe bello cheper ogni problema ci fosse una soluzione e che ogni storia finisse con laclassica frase “E vissero felici e contenti”Purtroppo in medicina non è mai così. Per nessunapatologia c’è l’esito positivo nel cento per cento dei casi.Per l’autismo questa amara realtà esiste non solo per l’autismoin quanto tale, ma anche per le manifestazioni più disturbanti ad essoassociate, anche quando si sono messe in atto tutte le terapie farmacologiche eriabilitative oggi disponibili.Le linee guida inglesi uscite nell’agosto 2013 nonrifuggono dall’esplicitare questo aspetto poco esaltante. http://www.nice.org.uk/guidance/cg170/chapter/1-recommendations#interventions-for-behaviour-that-challenges  A proposito  degliantipsicotici per i comportamenti dirompenti (challenging), dopo averechiaramente detto che essi devono essere usati solo quando le strategieeducative si siano dimostrate inefficaci, la linea guida prende inconsiderazione il fatto che, dopo un periodo di prova, essi si dimostrino deltutto inutili e quindi vadano  sospesiPharmacologicalinterventions for behaviour that challenges·       review the effectiveness and any sideeffects of the medication after 3–4 weeks·       stop treatment if there is no indicationof a clinically important response at 6 weeks. Per l’insonnia, dopo avere elencato tutte le strategiefinalizzate a favorire il sonno notturno, la linea guida ammette che vi sonocasi in cui nulla funziona e allora si passa dalla terapia all’assistenza. Laquale deve essere data  non solo allapersona con autismo, ma anche alla famiglia, concedendole qualche notte di riposomediante l’allontanamento per brevi periodi del famigliare disabile insonne. Interventions for sleepproblemsIf the sleep problems continue to impact on the childor young person or their parents or carers, consider:·       short breaks and other respite care forone night or more. Short breaks may need to be repeated regularly to ensurethat parents or carers are adequately supported. Agree the frequency of breakswith them and record this in the care plan.Questi brevi periodi di riposo della famiglia o altriprovvedimenti di sollievo sono raccomandati dalla linee guida, quindi devonoessere concessi a spese dei contribuenti e organizzati dal Servizio Pubblico.Essi fanno parte di quelli che in Italia si chiamerebbero “Livelli Essenzialidi Assistenza” e quindi devono essere dispensati equamente in tutto ilterritorio nazionale.In Italia si è passati dall’Istituzione totale antecedente aglianni ‘70 alla negazione dell’esigenza di ricoveri più o meno brevi finalizzatia dare respiro alle famiglie quando ci sono sintomi devastanti come l’insonniao l’aggressività.Il Servizio Sanitario Nazionale Italiano, al pari di quelloinglese, dovrebbe prendere in considerazione questa necessità in modo tale dadare sollievo alle famiglie senza trascurare la qualità di vita dei disabili.
  
    

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