[autismo-biologia] un libro utile

ANGSA - RAVENNA angsaravenna a gmail.com
Gio 20 Nov 2014 18:58:22 CET


Leggendo questa recensione non ho potuto esimermi da una considerazione. La giusta puntualizzazione di Daniela sull'incapacità delle persone con autismo alla generalizzazione  mi rimanda al passato, quando si incolpavano le famiglie del fatto che in contesti esterni il ragazzo riusciva ad adottare comportamenti e ad avere competenze che a casa non esibiva. Viceversa, a casa ci si stupiva che i successi relazionati da un'insegnante non si potessero apprezzare. 
Oggi sappiamo  invece ( al di là del fatto che, ovviamente, esistono famiglie inadeguate, come per tutta la normotipicità ) che anche in soggetti a Media/HF esiste un problema di generalizzazione, a volte molto grave, che sembra indipendente, per quanto ne so,  dal livello cognitivo. Questa considerazione DEVE indirizzare verso tipologie di interventi sempre più in ambienti naturali, ricreando  situazioni reali in  più ambiti di vita possibile. Le ore a tavolino in ambiente asettico, se non seguite da una messa in pratica di quanto acquisito in ambiente naturale, penso  rischino di restare una competenza non utilizzabile. Com'è stato detto, difficile a farsi, ma indispensabile. 
Grazie dell'ascolto

Noemi---- Original Message ----- 
  From: benedetta demartis 
  To: Cerati Daniela Mariani ; Autismo Biologia 
  Sent: Thursday, November 20, 2014 2:52 PM
  Subject: Re: [autismo-biologia] un libro utile


  Condivido fino all'ultima parola. Anche nel Centro di Novara si usa questo approccio. Le stanze di terapie aperte ai genitori che diventano ( finalmente) veri co-terapeuti e con i bimbi molto lavoro nelle loro case, nelle loro scuole per generalizzare il più possibile gli apprendimenti. Certo per i terapeuti è più scomodo, più impegnativo. Bisogna mettersi in discussione  e non è facile ma i risultati sono davvero migliori. Betti 

  Il 21/nov/2014 00:28 "daniela marianicerati" <marianicerati a yahoo.it> ha scritto:

    Spesso si dice che l’ostacolo principale all’erogazione degli interventi ottimali è la scarsità di risorse economiche. 
    Io credo che il principale ostacolo sia la forza d’inerzia. 
    Si continua a offrire trattamenti inesistenti nelle linee guida solo perché lo si è sempre fatto.
    Nella Sanità si fa ambulatorio.
    Gli utenti devono raggiungere i terapeuti e i terapeuti li aspettano nel loro abitacolo. 
    Venendo all’autismo: una delle difficoltà più diffuse è quella di non sapere generalizzare, per cui c’è il rischio che un’abilità acquisita in un ambulatorio venga spesa solo in quell’ambulatorio. E allora bisogna invertire il senso di marcia. Non più l’utente che va al terapeuta ma viceversa. In questo modo il bambino acquisirà i comportamenti desiderati ed estinguerà quelli indesiderati nel luogo stesso in cui poi dovrà spendere queste abilità.
    Il terapeuta dovrà  fare una scala di priorità, calarsi negli ambienti di vita del bambino, ascoltare gli adulti di riferimento, stabilire degli obiettivi e delle strategie per realizzarli e poi insegnare ai naturali educatori (genitori e insegnanti) tali strategie. Il tutto da riattualizzare con consulenze ravvicinate. 
    E’ quello che da decenni si fa a Mondovì al servizio dell’ASL in cui lavora Maurizio Arduino il quale, invece di raccogliere la sua esperienza in un noioso manuale per addetti ai lavori, l’ha raccontata in quattro storie vere o verosimili di bambini che, pur avendo la stessa diagnosi, rappresentano quattro facce diverse dello spettro.
    Chi non sa cosa sia l’autismo leggendo il libro lo impara in modo realistico per quello che esso vuol dire nella vita quotidiana e nel passare degli anni dalla fanciullezza all’adolescenza all’età adulta. 
    Chi  ha responsabilità nella Sanità ha un modello di come i terapeuti possono operare non solo in ambulatorio, ma soprattutto nelle case, nelle scuole, nelle palestre. E non solo con appuntamenti programmati, ma anche al bisogno, accorrendo agli SOS che insegnanti e genitori mandano in quei momenti di crisi che rappresentano delle vere  e proprie emergenze. 
    Il libro è intitolato “Il bambino che parlava con la luce”, l’autore è Maurizio Arduino e l’editore è Einaudi.  



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