R: [autismo-biologia] studio prospettico longitudinale di quattro anni

mazzoni.armando a libero.it mazzoni.armando a libero.it
Sab 1 Giu 2013 20:00:10 CEST


Partendo dalle conclusioni dell¡¯articolo segnalato ¡°There is limited
evidence that any of the broadband ¡°early intervention¡± programs are
effective in changing the natural long-term outcome for many individuals
with an early diagnosis of autism. ¡°, si potrebbe  tirare in ballo la
scarsa base dei dati a disposizione.

 

Una considerazione: siamo nel 2013 e, togliendo pi¨´ o meno 18 anni, si
arriva al 1995. Da quella data in poi sarebbe interessante capire, non certo
in Italia, quali degli interventi ancora oggi accreditati sono stati
dispensati a partire dall¡¯infanzia e quanti ¡°treni¡± si sono persi per
questa ricerca.

 

E se si iniziasse da domani dovremmo, appunto, attendere fino al 2031. 

 

Saluti 

AM

 

Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it
[mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it] Per conto di Flavia Caretto
Inviato: sabato 1 giugno 2013 18:12
A: daniela marianicerati; Autismo Biologia
Oggetto: Re: [autismo-biologia] studio prospettico longitudinale di quattro
anni

 

Sull'argomento proposto, trovo interessante la lettura dell'articolo recente
(2013) dal titolo:
"Early diagnosis of autism and impact on prognosis: a narrative review"
che ha Gillberg fra gli autori, ed ¨¨ disponibile integralmente in rete al
lik
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3583438/
Ho ascoltato una relazione sul tema, tenuta da Gillberg durante l'ultimo
congresso Erickson sull'argomento, e l'ho trovata molto interessante
Faccio una considerazione: se l'intervento precoce si pratica relativamente
da pochi anni, per conoscerne gli effetti in et¨¤ adulta... dobbiamo ancora
attendere.
Altra considerazione: la componente "intensivit¨¤" dovrebbe essere comparata
con la componente "non intensivit¨¤" (¨¨ di questo che trattava la relazione
di Gillberg a Riva del Garda), e non, invece, con il trattamento cosiddetto
"usuale", del quale poco ¨¨ dato sapere.
flavia caretto



 

Il 01/06/2013 15:43, daniela marianicerati ha scritto:

Armando Mazzoni  ha inviato il 21 maggio scorso il seguente messaggio: ¡°Pur
comprendendo la complessit¨¤ e i criteri di rigore statistico e scientifico
necessari, che molto probabilmente rendono la domanda poco pertinente, vi
chiedo se esistono studi e ricerche recenti che mettano in relazione le
terapie di intervento educativo precoci con gli outcomes negli adulti¡±

Per dare risposta a questo quesito bisogna impostare degli studi prospettici
che seguano gruppi di  bambini dalla diagnosi all¡¯et¨¤ adulta. 

Patricia K. Kuhl  e collaboratori hanno impostato uno studio prospettico di
lunga durata  iniziando a seguire un gruppo di bambini con diagnosi di
Disturbo dello Spettro Autistico dall¡¯et¨¤ di due anni. Per ora hanno
seguito i bambini per quattro anni e hanno pubblicato lo stato di
avanzamento della loro ricerca pochi giorni fa, il 29 maggio, sulla rivista
Plos One

Il titolo dell¡¯articolo gi¨¤ anticipa il risultato pi¨´ interessante che
hanno rilevato


Brain Responses to Words in 2-Year-Olds with Autism Predict Developmental
Outcomes at Age 6 


Il testo completo dell¡¯articolo ¨¨ in rete al link

http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0064967

Il disegno della ricerca ¨¨ piuttosto complesso. 

24 bambini con diagnosi di autismo sono sottoposti, subito dopo la diagnosi,
non solo a valutazione diagnostica e funzionale, ma anche ad un esame
strumentale non invasivo: la misurazione dei potenziali evocati evento
correlati  ¡°event-related potentials, ERPs ¡° . L¡¯evento ¨¨ l¡¯ascolto di
parole famigliari e non famigliari, un modo per esplorare la processazione
della parola  ¡°a brain measure (event-related potentials, ERPs) of word
processing¡±

Tale esame viene eseguito sui 24 bambini con diagnosi di autismo e su 20
bambini a sviluppo tipico. L¡¯esame consiste in questo: i ricercatori
leggono ai bambini parole a loro famigliari e altre non famigliari. Quando i
bambini a sviluppo regolare sentono parole per loro nuove, l¡¯attivit¨¤
elettrica nell¡¯emisfero sinistro si attiva secondo un pattern prevedibile e
costante..

Nel gruppo dei bambini con autismo un sottogruppo  mostra una risposta
elettroencefalografica molto minore, mentre l¡¯altro sottogruppo  mostra una
risposta intermedia, maggiore rispetto al gruppo dei meno responsivi e pi¨´
vicina a quella dei bambini a sviluppo normale. 

 

C¡¯¨¨ correlazione tra l¡¯intensit¨¤ della risposta EEG e i punteggi all¡¯
ADOS per l¡¯interazione sociale.  I  bambini con una minore compromissione
della socialit¨¤ hanno una risposta pi¨´ vicina a quella dei bambini a
sviluppo tipico e viceversa ¡°children with less severe social symptoms
resemble TD controls, while those with more severe social symptoms show a
clearly atypical brain response¡±

A due anni di et¨¤, dopo la valutazione clinica e strumentale, i bambini
vengono randomizzati in due gruppi per iniziare due tipi di trattamento,
entrambi intensivi: l¡¯Early Start Denver Model, considerato l¡¯intervento
sperimentale, e il trattamento che offrono i Servizi, pure esso intensivo.

 

Rivalutati all¡¯et¨¤ di 4 e 6 anni, vi sono dei miglioramenti in tutti i
bambini, senza differenza tra i due trattamenti, mentre ci sono
miglioramenti  pi¨´ marcati,  sia a 4 che a 6 anni , nei bambini che a due
anni avevano avuto punteggi migliori nella socialit¨¤ e risposte meno
alterate ai potenziali evocati dalle parole non famigliari.

 

Il lavoro sottolinea questo dato che ¨¨ fortemente positivo, mentre sorvola
sul fatto che i due tipi di trattamento, entrambi intensivi, non danno
differenze significative. Questo dato a me pare invece molto interessante
per cui copio quello che il lavoro dice sulle caratteristiche dei due
trattamenti

 

During the two year study enrollment period, the Early Start Denver Model
(ESDM) experimental intervention group received an average of 15.2
hours/week (SD = 1.4) of therapist-delivered intervention. In addition,
parents reported an additional 16.3 hours/week (SD = 6.2) of interaction
using ESDM strategies and 5.2 hours/week (SD = 2.1) in other therapies
(e.g., speech therapy, developmental preschool). Families assigned to the
Community Intervention (CI) treatment group were referred to local providers
for interventions commonly available in the community, and reported an
average of 9.1 hours/week of individual therapy and an average of 9.3
hours/week of group interventions (e.g., developmental preschool)

 

Il trial di cui si parla ¨¨ lo stesso che viene descritto in: Dawson G,
Rogers S, Munson J, Smith M, Winter J, et al. (2010) Randomized, controlled
trial of an intervention for toddlers with autism: The Early Start Denver
Model. Pediatrics 125: e17¨Ce23. doi:
http://dx.doi.org/10.1542/peds.2009-0958
<http://dx.doi.org/http:/dx.doi.org/10.1542/peds.2009-0958> .

 

L¡¯Early Start Denver Model ¨¨ descritto minuziosamente in un manuale che ¨¨
stato tradotto anche in italiano (Early Start Denver Model. Intervento
precoce per l¡¯autismo. Linguaggio, apprendimento e reciprocit¨¤ sociale.
Autori: Sally Rogers, Geraldine Dawson. Edizione italiana a cura di Giacomo
Vivanti. Omega Edizioni, Torino, 2010) 


Del trattamento offerto dalla comunit¨¤ il lavoro non dice molto, ma
sappiamo che in USA il trattamento pi¨´ frequentemente offerto ¨¨ l¡¯EIBI (
<http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23076956> Early intensive behavioral
intervention)


 Per quanto riguarda i miglioramenti all'et¨¤ di sei anni si dice
¡°group-level improvements in standardized behavioral test scores were found
in children with ASD over time (
<http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0064967#
pone-0064967-t004> Table 4), with significant increases from Time 1 to Time
3 for measures of receptive language, F(1, 17) = 32.240, p = .000, ¦Çp2 =
.655, cognitive ability, F(1, 18) = 25.583, p = .000, ¦Çp2 = .614, and
adaptive function, F(1, 14) = 6.021, p = .028, ¦Çp2 = .301. Variability also
increased from Time 1 to Time 3 as evidenced by increased standard
deviations and range of scores"

 

Dunque: le aree in cui I bambini hanno mostrato miglioramenti, dai due ai
sei anni di et¨¤, sono state: il linguaggio recettivo, l¡¯abilit¨¤ cognitiva
e la funzione adattativa. Dai due ai sei anni ¨¨ anche aumentata la
variabilit¨¤, ovvero le divergenze nel miglioramento tra i singoli bambini
all¡¯interno di entrambi i gruppi di trattamento.

 

Il lavoro ¨¨ lungo e articolato per cui altri lettori potrebbero
sottolineare altri dati interessanti e fare altre considerazioni. 

  Daniela Mariani Cerati

 

 

 

 






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