[autismo-biologia] studio prospettico longitudinale di quattro anni

Flavia Caretto fcaretto a libero.it
Sab 1 Giu 2013 18:12:24 CEST


Sull'argomento proposto, trovo interessante la lettura dell'articolo 
recente (2013) dal titolo:
"Early diagnosis of autism and impact on prognosis: a narrative review"
che ha Gillberg fra gli autori, ed è disponibile integralmente in rete 
al lik
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3583438/
Ho ascoltato una relazione sul tema, tenuta da Gillberg durante l'ultimo 
congresso Erickson sull'argomento, e l'ho trovata molto interessante
Faccio una considerazione: se l'intervento precoce si pratica 
relativamente da pochi anni, per conoscerne gli effetti in età adulta... 
dobbiamo ancora attendere.
Altra considerazione: la componente "intensività" dovrebbe essere 
comparata con la componente "non intensività" (è di questo che trattava 
la relazione di Gillberg a Riva del Garda), e non, invece, con il 
trattamento cosiddetto "usuale", del quale poco è dato sapere.
flavia caretto




Il 01/06/2013 15:43, daniela marianicerati ha scritto:
> Armando Mazzoniha inviato il 21 maggio scorso il seguente messaggio: 
> "Pur comprendendo la complessità e i criteri di rigore statistico e 
> scientifico necessari, che molto probabilmente rendono la domanda poco 
> pertinente, vi chiedo se esistono studi e ricerche recenti che mettano 
> in relazione le terapie di intervento educativo precoci con gli 
> outcomes negli adulti"
> Per dare risposta a questo quesito bisogna impostare degli studi 
> prospettici che seguano gruppi dibambini dalla diagnosi all'età adulta.
> Patricia K. Kuhl e collaboratori hanno impostato uno studio 
> prospettico di lunga duratainiziando a seguire un gruppo di bambini 
> con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico dall'età di due anni. 
> Per ora hanno seguito i bambini per quattro anni e hanno pubblicato lo 
> stato di avanzamento della loro ricerca pochi giorni fa, il 29 maggio, 
> sulla rivista Plos One
> Il titolo dell'articolo già anticipa il risultato più interessante che 
> hanno rilevato
>
>
>   Brain Responses to Words in 2-Year-Olds with Autism Predict
>   Developmental Outcomes at Age 6
>
> Il testo completo dell'articolo è in rete al link
> http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0064967
> Il disegno della ricerca è piuttosto complesso.
> 24 bambini con diagnosi di autismo sono sottoposti, subito dopo la 
> diagnosi, non solo a valutazione diagnostica e funzionale, ma anche ad 
> un esame strumentale non invasivo: la misurazione dei potenziali 
> evocati evento correlati"event-related potentials, ERPs " . L'evento è 
> l'ascolto di parole famigliari e non famigliari, un modo per esplorare 
> la processazione della parola"a brain measure (event-related 
> potentials, ERPs) of word processing"
> Tale esame viene eseguito sui 24 bambini con diagnosi di autismo e su 
> 20 bambini a sviluppo tipico. L'esame consiste in questo: i 
> ricercatori leggono ai bambini parole a loro famigliari e altre non 
> famigliari. Quando i bambini a sviluppo regolare sentono parole per 
> loro nuove, l'attività elettrica nell'emisfero sinistro si attiva 
> secondo un pattern prevedibile e costante..
> Nel gruppo dei bambini con autismo un sottogruppomostra una risposta 
> elettroencefalografica molto minore, mentre l'altro sottogruppo  
> mostra una risposta intermedia, maggiore rispetto al gruppo dei meno 
> responsivi e più vicina a quella dei bambini a sviluppo normale.
> C'è correlazione tra l'intensità della risposta EEG e i punteggi 
> all'ADOS per l'interazione sociale.I bambini con una minore 
> compromissione della socialità hanno una risposta più vicina a quella 
> dei bambini a sviluppo tipico e viceversa "children with less severe 
> social symptoms resemble TD controls, while those with more severe 
> social symptoms show a clearly atypical brain response"
> A due anni di età, dopo la valutazione clinica e strumentale, i 
> bambini vengono randomizzati in due gruppi per iniziare due tipi di 
> trattamento, entrambi intensivi: l'Early Start Denver Model, 
> considerato l'intervento sperimentale, e il trattamento che offrono i 
> Servizi, pure esso intensivo.
> Rivalutati all'età di 4 e 6 anni, vi sono dei miglioramenti in tutti i 
> bambini, senza differenza tra i due trattamenti, mentre ci sono 
> miglioramenti più marcati,sia a 4 che a 6 anni , nei bambini che a due 
> anni avevano avuto punteggi migliori nella socialità e risposte meno 
> alterate ai potenziali evocati dalle parole non famigliari.
> Il lavoro sottolinea questo dato che è fortemente positivo, mentre 
> sorvola sul fatto che i due tipi di trattamento, entrambi intensivi, 
> non danno differenze significative. Questo dato a me pare invece molto 
> interessante per cui copio quello che il lavoro dice sulle 
> caratteristiche dei due trattamenti
> During the two year study enrollment period, the Early Start Denver 
> Model (ESDM) experimental intervention group received an average of 
> 15.2 hours/week (SD = 1.4) of therapist-delivered intervention. In 
> addition, parents reported an additional 16.3 hours/week (SD = 6.2) of 
> interaction using ESDM strategies and 5.2 hours/week (SD = 2.1) in 
> other therapies (e.g., speech therapy, developmental preschool). 
> Families assigned to the Community Intervention (CI) treatment group 
> were referred to local providers for interventions commonly available 
> in the community, and reported an average of 9.1 hours/week of 
> individual therapy and an average of 9.3 hours/week of group 
> interventions (e.g., developmental preschool)
> Il trial di cui si parla è lo stesso che viene descritto in: Dawson G, 
> Rogers S, Munson J, Smith M, Winter J, et al. (2010) Randomized, 
> controlled trial of an intervention for toddlers with autism: The 
> Early Start Denver Model. Pediatrics 125: e17--e23. doi: 
> http://dx.doi.org/10.1542/peds.2009-0958 
> <http://dx.doi.org/http:/dx.doi.org/10.1542/peds.2009-0958>.
> L'Early Start Denver Model è descritto minuziosamente in un manuale 
> che è stato tradotto anche in italiano (Early Start Denver Model. 
> Intervento precoce per l'autismo. Linguaggio, apprendimento e 
> reciprocità sociale. Autori: Sally Rogers, Geraldine Dawson. Edizione 
> italiana a cura di Giacomo Vivanti. Omega Edizioni, Torino, 2010)
>
>
>       Del trattamento offerto dalla comunità il lavoro non dice molto,
>       ma sappiamo che in USA il trattamento più frequentemente offerto
>       è l'EIBI (Early intensive behavioral intervention
>       <http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23076956>)
>
>  Per quanto riguarda i miglioramenti all'età di sei anni si dice 
> "group-level improvements in standardized behavioral test scores were 
> found in children with ASD over time (Table 4 
> <http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0064967#pone-0064967-t004>), 
> with significant increases from Time 1 to Time 3 for measures of 
> receptive language, /F/(1, 17) = 32.240, /p/ = .000, ?_p ^2 = .655, 
> cognitive ability, /F/(1, 18) = 25.583, /p/ = .000, ?_p ^2 = .614, and 
> adaptive function, /F/(1, 14) = 6.021, /p/ = .028, ?_p ^2 = .301. 
> Variability also increased from Time 1 to Time 3 as evidenced by 
> increased standard deviations and range of scores"
> Dunque: le aree in cui I bambini hanno mostrato miglioramenti, dai due 
> ai sei anni di età, sono state: il linguaggio recettivo, l'abilità 
> cognitiva e la funzione adattativa. Dai due ai sei anni è anche 
> aumentata la variabilità, ovvero le divergenze nel miglioramento tra i 
> singoli bambini all'interno di entrambi i gruppi di trattamento.
>
> Il lavoro è lungo e articolato per cui altri lettori potrebbero 
> sottolineare altri dati interessanti e fare altre considerazioni.
>   Daniela Mariani Cerati
>
>
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