[autismo-biologia] genetica: nuovi studi

Stefano Palazzi s.palazzi a ausl.fe.it
Mer 29 Giu 2011 12:54:13 CEST


A proposito dei meccanismi causa-effetto, le centinaia di varianti geniche spiegano la variabilità dell'espressione clinica e della penetranza epidemiologica dei disturbi dello spettro autistico. Che l'1% dei casi dipenda da alterazioni in un pool genico specifico è un dato interessante in attesa di approfondimento e replicazione. Che la traduzione proteomica riguardi l'hardware neuronale e sinaptico spiega sia la "pervasività" delle manifestazioni nel neurosviluppo, sia una certa sovrapposizione dell'outcome adulto con gli aspetti più "introversi" di altre condizioni.
 
Grazie e buon'estate. 
:-) Stefano P. 

On 29 Jun 2011, at 10:29, daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it> wrote:

> Tratto da "Galileo "  del 26-06-2011
> con  integrazioni di Elena Maestrini, Docente di Genetica all'Università di 
> Bologna,
> Componente Comitato scientifico angsa
>  
> Autismo. I meccanismi di causa-effetto non sono noti, ma ormai si conoscono 
> almeno 60 geni coinvolti, ciascuno dei quali, però, è alterato in un numero 
> molto ridotto di casi.
> Ora quattro nuovi studi, apparsi su Neuron e su Science Translational Medicine, 
> aggiungono importanti mutazioni alla lista. 
> 
> Ciascuna di esse è in grado di spiegare un numero molto ridotto di casi, per lo 
> più sindromici.
> Si tratta di varianti strutturali submicroscopiche, cioè tratti di DNA presenti 
> in un numero di copie variabile, chiamate copy number variants (CNVs).
> I ricercatori del Cold Spring Harbor Laboratory di New York e della Yale 
> University (New Haven), indipendentemente, hanno individuato centinaia di nuove 
> CNV implicate nello sviluppo dei disturbi autistici, e ne hanno confermate molte 
> altre già note. 
> 
> Anche in passato, infatti, erano state indagate mutazioni di questo tipo (vedi 
> Galileo). Questa volta, però, sono stati analizzati esclusivamente i genomi di 
> famiglie con un solo caso di autismo, in cui la componente ereditaria potrebbe 
> avere un ruolo minore.
> Gli scienziati hanno confrontato il genoma di bambini con disturbi dello spettro 
> autistico (DSA) con quello dei familiari sani, utilizzando la tecnica dei 
> “microarrays”, che permette di analizzare fino ad un milione di tratti di DNA 
> alla volta, al fine di trovare alterazioni genetiche presenti negli individui 
> affetti da autismo ma assenti nei loro genitori.
> Entrambi gli studi hanno evidenziato l'esistenza di numerose mutazioni Cnv 
> sporadiche, che si presentano cioè una sola volta nel campione, e di altre che 
> sono invece ricorrenti.
> È stata inoltre riscontrata una forte associazione tra CNV sui cromosomi 16 e 7 
> e la presenza della malattia.
> In particolare i ricercatori hanno osservato che variazioni nella regione p11.2 
> del cromosoma 16 sembrano determinare, da sole, più dell'1% dei casi di autismo: 
> si tratta di un valore statisticamente significativo se si considera che, tra le 
> persone affette dalla patologia, raramente vengono rilevate mutazioni analoghe 
> sugli stessi geni. 
> 
> E c'è di più: mentre la duplicazione di geni nella regione q11.23 del cromosoma 
> 7 è  stata ora associata all’autismo, la perdita di geni in quella stessa 
> regione era già nota per essere correlata ad una sindrome (detta di 
> Williams-Beuren) caratterizzata da ritardo mentale e da una disposizione 
> particolarmente incline alla socialità. “Aver trovato le prove che l'aumento di 
> materiale genetico in una particolare posizione porta alla minore socialità 
> tipica dei Dsa, mentre la perdita di tale materiale comporta esattamente 
> l'effetto opposto è particolarmente eccitante", ha sottolineato Matthew W. State 
> della Yale Univerisity.
> Un altro importante pezzo del puzzle lo hanno poi aggiunto i ricercatori della 
> Columbia University. Invece che concentrarsi sui geni, gli studiosi sono andati 
> a guardare le interazioni tra le proteine che questi esprimono e le altre 
> proteine dell'organismo. La sorpresa è stata scoprire che la maggior parte delle 
> mutazioni legate all'autismo analizzate appartengono ad una stessa rete di 
> relazioni. Non solo: questa rete è implicata nello sviluppo del cervello e, se 
> alterata, viene compromessa la corretta formazione di neuroni e sinapsi. "Questa 
> analisi - scrivono i ricercatori - supporta l'ipotesi che l'alterazione nella 
> creazione delle sinapsi sia al cuore dell'autismo".
> Alla stessa conclusione sono arrivati i genetisti del Baylor College of Medicine 
> e del Jan and Dan Duncan Neurological Research Institute del Texas Children's 
> Hospital.
> Dall’analisi delle interazioni delle proteine prodotte da geni associati 
> all’autismo è emerso che modificazioni negli stessi processi biologici 
> determinano disturbi comportamentali simili.
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