[autismo-biologia] Vagus nerve stimulation therapy

Emanuela Defranceschi emydefranceschi a hotmail.com
Mar 6 Lug 2010 10:54:01 CEST


E tutti i bambini appena nati che muoiono e quelli che muoiono a pochi anni di vita senza diagnosi?Non credo siano cosi pochi....
Magari hanno tratti autistici ma nessuno si interessa di documentarne la storia.In 6 mesi di neonatologia con Mirco, ho visto che i bambini prematuri hanno i loro protocolli da seguire e sono parecchio tutelati. Mentre i nati a termine che comunque hanno bisogno della neonatologia mancano di stessa tutela. Come del sinagis.Quelli che muoiono di più sono i nati a termine con problemi vitali, si può fare un'indagine conoscitiva in proposito e poi sarebbe il caso di stilare protocolli anche per loro... ..autistici, ritardati e non. E' dimostrato che carenza di ossigeno crea danni neuronali e spesso autismo. E' ingiusto discriminare tra bambini con problemi mentali e non. Sia per trapianti che per altro. Anche perchè molte patologie diventeranno curabili e magari recupereranno i danni che creano problemi mentali che potranno sparire.Mirco aveva recuperato tutto il suo ritardo. Ma il suo problema respiratorio e la mancanza di tutela lo hanno ucciso.

> From: vera.stoppioni a sanita.marche.it
> To: autismo-biologia a autismo33.it
> Subject: Re: [autismo-biologia] Vagus nerve stimulation therapy 
> Date: Mon, 5 Jul 2010 18:10:49 +0200
> 
> Volevo precisare che in Italia non ci sono esperienze di questo genere, 
> visto che qualche tempo fa la Dott.ssa Zamponi aveva chiesto a me se 
> partecipavo a uno studio di questo genere, mai partito poichè la ditta 
> fornitrice di stimolatori vagali li dà in uso gratuito solo quando lo studio 
> è gestito dalla ditta stessa. Inoltre nella mia esperienza clinica, di ormai 
> oltre 500 soggetti autistici visti e in parte seguiti negli ultimi 7 anni, 
> ho ritrovato epilessia che compare in adolescenza, molto sporadicamente nei 
> primi anni di vita. Credo inoltre che si debba capire bene cosa c'è nella 
> diagnosi di autismo che propone lo studio riferito in quanto, a mio avviso, 
> essendo ormai una diagnosi di ampissimo spettro, contiene al suo interno 
> probabilmente quadri clinici e ad eziologia e patogenesi molto diverse.
> Un saluto a tutti.
> Vera Stoppioni
> ----- Original Message ----- 
> From: "daniela marianicerati" <marianicerati a yahoo.it>
> To: "lista autismo-biologia" <autismo-biologia a autismo33.it>
> Sent: Thursday, July 01, 2010 3:12 PM
> Subject: [autismo-biologia] Vagus nerve stimulation therapy
> 
> 
> Il 27 giugno scorso sul Corriere della Sera è stato pubblicato il seguente 
> articolo
> L'impulso che fa uscire i bambini dall'isolamento
> di Cesare Peccarisi
> 
> Il metodo migliorerebbe la vigilanza e l'aggressività
> Da pagina 55 La stimolazione vagale (in sigla VNS), tecnica basata sui 
> microimpulsi di un neuro-pacemaker posto sotto la clavicola e avviati al 
> cervello tramite il nervo vago che transita nel collo, si sta rivelando 
> un'inattesa soluzione per le cosiddette comorbidità, termine che indica 
> patologie che si presentano insieme. Utilizzata per curarne una, finisce per 
> funzionare anche nell'altra, sorprendendo gli stessi medici.
> 
> Frequenza. L'autismo colpisce fino a 60 bambini ogni 10 mila.
> L'ultima sorpresa arriva nell'autismo, la malattia dell'isolamento psichico, 
> che colpisce fino a 60 bambini ogni 10 mila. Usando la stimolazione vagale 
> su oltre 300 bambini affetti da epilessia e autismo i neuropsichiatri 
> infantili diretti da Michael Levy dell'Università della California hanno 
> visto migliorare anche questo disturbo.
> 
> «L'autismo può assumere varie forme», spiega Nelia Zamponi, responsabile del 
> Centro di epilessia infantile del Presidio Ospedaliero ad Alta 
> Specializzazione Salesi di Ancona. «Si parla infatti di spettro autistico 
> intendendo i suoi vari aspetti, come mancata interattività con gli altri, 
> evitamento dello sguardo, non immediata comprensione delle intenzioni 
> altrui, comportamenti ripetitivi e problemi di controllo emotivo e di 
> comunicazione. Il 40% di questi bambini soffre anche di epilessia, spesso 
> non grave e se questa insorge nel primo anno divita la comorbidità è più 
> frequente».
> 
> Lo studio californiano, appena pubblicato sul Journal of Neurosurgical 
> Pediatrics, indica che il trattamento ottiene un miglioramento della qualità 
> di vita degli autistici pari a quello ottenibile nell'epilessia, malattia 
> per la quale la VNS ha avuto l'approvazione della FDA americana nel '97.
> 
> Nel 2004 il metodo ha ottenuto anche l'autorizzazione per depressione 
> cronica resistente e due anni fa la sua doppia azione si è presentata anche 
> nell'emicrania associata a depressione: i ricercatori del Besta di Milano, 
> trattando la depressione farmacoresistente di una paziente emicranica, hanno 
> visto migliorare entrambe le patologie. Nel 2003 i ricercatori 
> dell'università canadese di Halifax, curando l'epilessia farmacoresistente 
> di un paziente anche emicranico, ottennero addirittura un miglioramento 
> dell'emicrania superiore a quello dell'epilessia.
> Che la stimolazione vagale riesca ad agire su varie malattie neurologiche, 
> da sole o in comorbidità, può essere spiegato dalle molteplici ramificazioni 
> del nervo vago nel cervello. Gli impulsi della VNS hanno di conseguenza 
> un'ampia e rapida propagazione e, dato che i neuroni sono cellule 
> elettriche, i suoi impulsi ne resettano l'attività.
> 
> Si è visto che nella depressione tale effetto rimodula i neuroni della 
> corteccia cingolata anteriore e orbitofrontale, dell'ippocampo e 
> dell'amigdala. Proprio l'azione sull'amigdala ci riporta all'autismo: uno 
> studio inglese dei ricercatori del Cambridge Autism Research Centre, 
> pubblicato sugli Archives of General Psychiatry, ha indicato che fino a 3 
> anni gli autistici hanno un'amigdala più grossa del normale; poi diventa più 
> piccola per lo stress cronico dovuto all'angoscia dell'isolamento sociale 
> vissuto nell'infanzia.
> 
> «Pur avendo vari limiti metodologici, come un'inadeguata divisione dei 
> pazienti o la mancanza di soggetti di controllo in doppio cieco, lo studio 
> americano indica che la VNS può rappresentare un buon trattamento 
> sintomatico commenta Zamponi . Qui in Italia stiamo allestendo uno studio 
> pilota nazionale, nel quale vogliamo essere più precisi degli americani 
> scegliendo bambini autistici con epilessia lieve: se, infatti, l'epilessia è 
> predominante, si corre il rischio di non capire se il miglioramento consegua 
> all'effetto sull'epilessia, o se si è invece esplicato specificamente 
> sull'autismo. Fondamentale è quindi creare un buon protocollo per 
> selezionare i pazienti. Difficoltà organizzative hanno rallentato l'inizio 
> dello studio, ma intanto abbiamo preparato meglio i pazienti, dividendoli in 
> autistici puri e in comorbidità con epilessia. Nei primi 16 già trattati si 
> confermano i risultati degli americani: cala l'aggressività emigliorano tono
>  dell'umore e vigilanza».
> 
> 
> La fonte da cui l’articolo è tratto è la seguente
> J Neurosurg Pediatrics 5: 595-602, 2010
>  Vagus nerve stimulation therapy in patients with autism
> spectrum disorder and intractable epilepsy: results from the
> vagus nerve stimulation therapy patient outcome registry
> Michael L. Levy, M.D., Ph.D.,1 Karen M. Levy, R.N., B.S.N.,1 Dayna Hoff, 
> M.B.A.,1
> Arun Paul Amar, M.D.,2 Min S. Park, M.D.,1 Jordan M. Conklin, B.S.,1
> Liss a Baird, M.D.,1 and Michael L. J. Apuzzo, M.D.2
> 
> Si tratta di uno studio retrospettivo in cui si riesaminano le cartelle dei 
> pazienti sottoposti a VNS = vagus nerve stimulation
> “A total of 393 patients were evaluated in the constant
> cohort; 315 patients with intractable epilepsy,
> and 78 patients with a history of autism and intractable
> epilepsy”
> 
> Mio commento
> Dall’articolo del Corriere sembra che la terapia sia stata praticata su 300 
> bambini con autismo ( Usando la stimolazione vagale su oltre 300 bambini 
> affetti da epilessia e autismo i neuropsichiatri infantili diretti da 
> Michael Levy dell'Università della California hanno visto migliorare anche 
> questo disturbo)
> 
> La diagnosi di autismo è stata fatta in modo approssimativo
> Gli autori  dicono infatti di  avere avuto “difficulties with the 
> designation of children within the broad spectrum of autistic
> disorders”
> 
> Nel follow up, oltre a verificare la diminuzione delle crisi epilettiche, 
> hanno anche fatto qualche domanda sulla QOL = quality of life, che dovrebbe 
> migliorare come conseguenza del miglioramento dell’epilessia.
> Gli autori hanno trovato che il miglioramento della QOL si evidenziava anche 
> nel gruppo dei soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico e che l’umore 
> migliorava in questo gruppo più che in quello senza autismo.
> Un mio commento: testare il tono dell’umore nelle persone con autismo è 
> molto difficile e pare che il follow up fosse fatto solo con delle semplici 
> domandine
> Il clou dell’articolo sta nel grafico in allegato
> Mio commento
> Se la diminuzione delle crisi epilettiche aumenta la QOL nelle persone 
> affette da epilessia, non vedo perché non lo dovrebbe fare anche nelle 
> persone con epilessia e autismo.
> Non vorrei sembrare una guastafeste, ma non mi sento di condividere l’entusiasmo 
> del Corriere.
> Interessante la notizia che un gruppo di ricercatori italiani partirà con 
> una sperimentazione su bambini affetti da autismo e epilessia lieve per 
> vedere se gli effetti sulla QOL sono superiori a quelli attesi in base al 
> miglioramento dell’epilessia.
> Attendiamo il risultato.
> Buona estate
>       Daniela
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