[autismo-biologia] abilify
Paola Visconti
Paola.Visconti a ausl.bologna.it
Lun 13 Lug 2009 19:08:25 CEST
Mi unisco alla riflessione sulla utilità di farmaci
(psicotropi)neurolettici in soggetti con autismo; ciò che abbiamo appreso
con gli anni e la letteratura mi sembra confermarlo è che tali sostanza
sembrano agire e vengono utilizzate quando abbiamo la presenza di problemi
di comportamento più o meno limitanti nella vita del "ragazzo" (questo può
essere stabilito di comune accordo fra medico e genitori). A maggior ragione
la scelta va fatta con estrema attenzione se si tratta di bambini sotto i
6aanni. Ritengo che siano veramente pochi i casi nei quali questa strada
vada percorsa ( intendo nei bamb sotto 6 anni ) : non ho fra le mie
esperienze risultati postivi in bambini così piccoli, anzi spesso, giunti
qui a visita abbiamo riscontrato in coloro che li stavano assumendo effetti
collaterali , in primis irritabilità e maggiore agitazione. Diverso il caso
dei più grandi con diversi problemi di comportamento e con anni di
difficoltà e scarso lavoro sul versante psicoeducativo. Comunuque debbo
convenire che nei più grandi,. dopo i 12 anni , anche verosmilmente in
relazione a puberta e adolescenza questi farmaci possono aiutare anche se
il tutto va sempre correlato a quanto viene fatto sul versante
psicoeducativo, e va deciso di comunue accordo con la famiglia. Per quanto
attiene a piccola esperienza con aripiprazolo, in un paziente piccolo sui 7
anni con diverse crisi di agitazione e urla la notte, il farmaco , dato al
posto di risperidone, ha comportato una prima minima fase di miglioramento
seguita da deciso e netto incremento della si ntomatologia, mentre in un
ragazzio più grande di 15 anni, anche in questo caso si è avuto incremento
di agitazione con aumento del versante ossessivo , peraltro già presente. E
chiaro che queste sono solo due esperienze, attendiamo studi più ampi e
controllati.
----- Original Message -----
From: "daniela marianicerati" <marianicerati a yahoo.it>
To: <autismo-biologia a autismo33.it>
Sent: Sunday, July 12, 2009 12:14 AM
Subject: R: [autismo-biologia] abilify
> Buonasera. Ho appreso con sconcerto
> da una mamma che avevo indirizzato ad un NPI per una
> conferma di diagnosi, che presso questa NPI di una ASL a
> tutti i pazienti con autismo, di qualsiasi età viene
> "fortemente caldeggiata" la somministrazione di un farmaco
> che a detta degli operatori e degli utenti è una vera
> panacea. Sul momento pensavo si trattasse del Risperdal,
> proposto anche a me dallo stesso medico quando mio figlio
> aveva meno di 6 anni e certamente nè violento nè agitato.
> Invece, ecco la sorpresa, pare si tratti di qualcosa di
> nuovo, per quel che ne so. Ecco perchè chiedo delucidazioni
> agli utenti di questa lista, che certo ne sanno meglio. Il
> nome che mi è stato fatto da questa mamma, spero non ci sia
> un errore, è ABILIFY (aripiprazolo). Che cos'è?
Sono in corso tre sperimentazioni sull’aripiprazolo finanziate dall’NIH.
http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT00198107?term=autism&rank=68
http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT00208533?term=autism&rank=69
http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT00619190?term=autism&rank=70
Copio dalla presentazione dei trials alcune frasi
This study will address the above-mentioned limitations by evaluating
aripiprazole in reducing self-injurious behavior, aggression, and
irritability
Clinical judgment that medication treatment for autism is indicated
The purpose of this open label study in children and adolescents is to
examine the acute and long-term effects of aripiprazole on problem behaviors
associated with autism spectrum disorders and development in areas which
appear to be affected by autism spectrum disorders.
Da quanto sopra è evidente che i sintomi a cui si indirizzano le
sperimentazioni sono non i sintomi nucleari dell’autismo, ma i
comportamenti problema: auto ed eteroaggressività ed irritabilità, così come
per gli altri neurolettici.
Quando un farmaco appartiene ad una categoria, in questo caso ai
neurolettici, bisogna aspettarsi che gli effetti collaterali noti per la
categoria possano comparire, anche se in misura ridotta. Gli effetti
collaterali dei neurolettici sono molti: alcuni rari, ma gravi e
potenzialmente letali come la sindrome neurolettica maligna; altri
irreversibili come la discinesia tardiva, oltre al Parkinsonismo, l’aumento
di peso e l’acatisia. La prescrizione va quindi fatta considerando il
bilancio rischi e benefici e monitorando a breve termine se gli effetti
desiderati superano quelli indesiderati.
Uno degli autori che più si è dedicato all’uso dei farmaci nei bambini con
autismo è Richard P Malone che ha scritto recentemente una rassegna sul tema
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19368416?ordinalpos=1&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_DefaultReportPanel.Pubmed_RVDocSum
e che ha tenuto un seminario nel 2007 a Roma, che puo’ essere visto e
integralmente ascoltato, con la traduzione italiana, all’indirizzo:
http://tv.unimore.it/index.php?option=com_content&task=view&id=128&Itemid=7
Cordiali saluti
Daniela Mariani Cerati
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