[autismo-biologia] Aripiprazolo

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mer 2 Dic 2009 17:52:05 CET


Segnalo la pubblicazione del seguente lavoro 

PEDIATRICS Vol. 124 No. 6 December 2009, pp. 1533-1540 (doi:10.1542/peds.2008-3782) Aripiprazole in the Treatment of Irritability in Children and Adolescents With Autistic Disorder
Randall Owen, MDa, Linmarie Sikich, MDb, Ronald N. Marcus, MDa, Patricia Corey-Lisle, PhDa, George Manos, PhDa, Robert D. McQuade, PhDc, William H. Carson, MDc and Robert L. Findling, MD

http://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/abstract/124/6/1533

Il farmaco è risultato superiore al placebo nel diminuire i sintomi da irritabilità, termine col quale gli autori intendono “tantrums, aggression, self-injurious
behavior, or a combination of these”

Copio dal lavoro alcuni stralci per fare poi qualche osservazione.

“164 patients were enrolled and
98 patients were randomly assigned to
receive treatment with placebo (n _
51) or aripiprazole (n _ 47). Seventyfive
(76.5%) patients completed the
randomized, double-blind treatment
phase”

98 pazienti hanno partecipato alla randomizzazione e solo il 75 per cento ha completato lo studio. La numerositā del campione č modesta, ma non trascurabile in considerazione del fatto che si arruolavano solo pazienti con autismo (autistic disorder) e non con lo spettro, e con sintomi di irritabilitā che superassero una determinata soglia ai test specifici. 

“there were significantly more responders
in the aripiprazole group
than in the placebo group (52.2% vs
14.3%; P_.001)

the mean ABC irritability
subscale at end point was only slightly
lower than the minimum entrance criteria.

Conclusions regarding the relative
benefits of aripiprazole compared with
other antipsychotic agents in this population
cannot be drawn from the findings
of this study; additional studies
that include active comparator treatment
arms would be required

Additional
long-term controlled trials to evaluate
the efficacy and safety of aripiprazole
in this population may be warranted,
along with studies to compare aripiprazole
with other agents”.


Essendo l’aripiprazolo un neurolettico, non sorprende che la sua efficacia sia superiore al placebo sui sintomi da grave irritabilità, dal momento che già per il risperidone e per l’aloperidolo è stata documentata una superiorità rispetto al placebo.  Dal lavoro non si puo’ evincere se l’aripiprazolo sia superiore al risperidone. 
Lo studio è durato otto settimane e pertanto non si puo’ conoscere l’efficacia e la tollerabilità della terapia, se prolungata oltre tale periodo. 
Una cosa di cui si dovrebbe tenere conto nella prescrizione del farmaco è che  i responders sono stati solo il 52% verso il 14,3% dei responder al placebo, vale a dire che solo il 38% ha realmente risposto al farmaco. Questo dovrebbe indurre nella pratica ad un monitoraggio attento dei pazienti a cui il farmaco viene prescritto. Se la metà non risponde, bisognerebbe essere pronti a sospenderlo e a contrastare la forza d’inerzia in base alla quale troppo spesso un farmaco, una volta iniziato, viene continuato senza che ci si chieda se realmente ne vale la pena
Anche l’entità della risposta appare modesta dal momento che “the mean ABC irritability
subscale at end point was only slightly
lower than the minimum entrance criteria.”

Questo e altri lavori eseguiti secondo le regole condivise della sperimentazione non giustificano il trionfalismo che abbiamo sentito riferire qualche mese fa da Simonetta da parte di un clinico proprio su questo farmaco. Invitano invece ad una grande prudenza e ad un monitoraggio stretto e attento, ogniqualvolta i sintomi di irritabilitā in un bambino o adolescente con autismo sono tanto gravi da giustificare il ricorso ai neurolettici

Alla prossima
   Daniela











      


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