Re: [autismo-biologia] ossessività

Vera Stoppioni N.P.I. vera.stoppioni a asl3.marche.it
Lun 19 Feb 2007 19:25:11 CET


Anche nella nostra esperienza la categoria di farmaci che riduce, anche se 
non di molto, la sintomatologia ossessiva, è quella degli antipsicotici 
atipici ed in particolare il risperidone. L'intervento 
cognitivo-comportamentale non riduce significativamente, sempre 
relativamente alla nostra esperienza, tale sintomatologia. Per questo ultimo 
aspetto del trattamento (cognitivo-comportamentale), abbiamo visto (sono 
comunque pochi casi) che in  preadolescenti in cui la sintomatologia di tipo 
ossessivo sia molto evidente, l'intervento molto strutturato può peggiorare 
la sintomatologia aumentando l'ansia, per cui vanno visti programmi di 
intervento modificati e personalizzati.
Saluti
Vera stoppioni
----- Original Message ----- 
From: "Daniela Mariani Cerati" <daniela.marianicerati a autismo33.it>
To: <autismo-biologia a autismo33.it>
Sent: Saturday, February 17, 2007 1:24 PM
Subject: [autismo-biologia] ossessività



Trascrivo alcune righe da una mail pervenuta al sito autismo33

"Quale può essere il farmaco più efficace per le \"pulsioni
maniaco-ossessive\"?
E quale l\'atteggiamento da tenere da parte dei genitori quando simili
pulsioni
ripetutamente si verificano? é stato usato per circa quattro mesi il farmaco
\"Zoloft\" con un debole risultato complessivo (su un ragazzo di 13 anni).

Il
ragazzo ha una diagnosi di tratti autistici e frequenta con grandi
difficoltà la 2°
media."

Il caso di cui sopra è uno dei tanti casi di ragazzi che, su una base di
autismo ( la dizione "tratti" rispecchia quasi sempre la non voglia o
incompetenza nella comunicazione della diagnosi da parte del medico che la
dovrebbe comunicare con il garbo e la sensibilità dovute) sviluppa,
nell'adolescenza o anche prima, una ossessività e una impulsività
esasperate  che diventano il problema più difficile da gestire.
Dal momento che il disturbo ossessivo-compulsivo c'è in pieno, molti
medici prescrivono, come in questo caso, farmaci antidepressivi della
categoria degli inibitori selettivi dei recettori della serotonina (SSRI).
Nella pratica ho sentito molti genitori che non solo hanno avuto scarsi
risultati, come nel caso di cui sopra, ma hanno avuto un netto
peggioramento dei sintomi per i quali il farmaco è stato prescritto, oltre
ad insonnia e agitazione molto peggiori di prima.
Naturalmente il paziente o il genitore che si trova in grande difficoltà
chiede un rimedio  efficace, non importa se farmacologico o di altra
natura.
Io personalmente, quando i sintomi che dominano il quadro sono della
natura riportata dalla mamma di cui sopra, ho visto fallire sia i farmaci
che l'approccio comportamentale.
Avrei piacere di sentire l'esperienza di altri medici, soprattutto se
hanno esempi di pazienti che hanno risposto a terapie diverse dagli SSRI.
Grazie e cordiali saluti
    Daniela Mariani Cerati

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