[autismo-biologia] risperidone nella vita reale

Antonia Parmeggiani antonia.parmeggiani a unibo.it
Sab 25 Nov 2006 11:01:26 CET


cara daniela,
parlando di trattamento per l'autismo penso che sicuramente anche i farmaci 
abbiano grande importanza soprattutto quando i sintomi "psichiatrici o 
neurologici" in comorbidità sono importanti tanto da alterare profondamente 
un equilibrio già difficile soprattutto per la famiglia ma anche per gli 
operatori che devono occuparsi del progetto riabilitativo. io personalmente 
non ho un'opinione così negativa di questo farmaco. è sicuramente una 
terapia che va somministrata in presenza di un quadro clinico preciso e 
monitorata nel tempo anche con l'utilizzo di esami necessari assolutamente 
prima e durante l'assunzione della (ECG, CPK, PRL, glicemia, ecc.). I 
genitori vanno sempre avvertiti relativamente agli effetti collaterali di 
qualunque terapia e sono d'accordo sul fatto che tutto va giudicato per ogni 
singolo paziente valutando i rischi e i benefici di un trattamento. anche le 
dosi del farmaco efficaci sono molto individuali e vanno gestite da piccole 
quantità con l'intenzione di valutarne gli effetti positivi; se non vi è 
efficacia a basse dosi sarà poi necessario aumentare il dosaggio fino al 
limite previsto possibile.
cari saluti e buona domenica.
antonia parmeggiani
----- Original Message ----- 
From: "Daniela Mariani Cerati" <daniela.marianicerati a autismo33.it>
To: <autismo-biologia a autismo33.it>
Sent: Friday, November 24, 2006 9:32 PM
Subject: [autismo-biologia] risperidone nella vita reale


> Nel trattamento dell'autismo c'è stata una sorta di schizofrenia. Da un
> lato si diceva che il trattamento doveva essere solo
> educativo/abilitativo e che l'uso dei farmaci doveva essere limitato al
> massimo. Dall'altro molti soggetti autistici facevano terapie
> farmacologiche, soprattutto con neurolettici, in assenza di supporto da
> parte di sperimentazioni specifiche.
> Un articolo del 2005, Aman MG, Lam KS, Van Bourgondien ME., Medication
> patterns in patients with autism: temporal, regional, and demographic
> influences, J Child Adolesc Psychopharmacol. 2005 Feb;15(1):116-26,
> evidenzia come anche nella Carolina del Nord, nel 2001, quando il
> programma TEACCH, punto di riferimento mondiale per un'abilitazione
> ottimale, era in atto da trent'anni, la percentuale di autistici di ogni
> età  in terapia farmacologia era del 45,2%, con percentuali via via
> crescenti col crescere dell'età.
> Ora c'è un primo farmaco per il quale esiste l'indicazione "irritabilità
> associata all'autismo" da parte della FDA, il risperidone.
> Il passaggio dal trial randomizzato controllato alla vita reale però non è
> sempre lineare. Molti farmaci che hanno superato sperimentazioni condotte
> secondo le regole d'arte si rivelano poi deludenti nella pratica
> quotidiana, in genere per la differenza tra il campione selezionato nella
> sperimentazione e la popolazione dei pazienti della vita reale.
> Anche molto prima che l'FDA desse l'OK molti autistici di ogni età hanno
> provato il risperidone. C'è qualcuno la cui qualità di vita è stata
> decisamente migliorata dal farmaco?
> Io enumero quanto ho sentito raccontare dai genitori coi quali ho parlato
> della cosa. Diversi bambini e ragazzi hanno avuto insonnia, un bambino ha
> subito avuto una crisi epilettica, la prima. Le ragazze in età
> postpuberale sono andate in amenorrea. A questo punto mi chiedo: se ci
> fossero dei vantaggi importanti,  ( non è una domanda retorica)  non si
> potrebbe tollerare  l'amenorrea per donne che non si devono riprodurre? Ma
> i genitori non erano stati allertati su questa evenienza, si sono
> spaventati e, d'altro canto, non hanno notato vantaggi evidenti. Le
> informazioni che io ho mi sono giunte in modo casuale, non per una ricerca
> compiuta ad hoc.
> Avrei piacere di conoscere altre esperienze. A qualche persona con autismo
> e alla sua famiglia l'unico farmaco approvato per un effetto satellite ha
> migliorato un po' la qualità della vita?
> Ricordo che, rispondendo a questo messaggio, comunicate con un ristretto
> gruppo di medici, biologi e genetisti.
> Grazie e cordialità
>         Daniela Mariani Cerati  (ANGSA)
>
>
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