C.7.B - Elenco dei giudizi "liberi" dei docenti - Guastalla

  1. Personalmente ritengo che il volume "Autismo" sia molto ben strutturato in quanto dà sia informazioni teoriche riguardo tale disabilità, sia suggerimenti pratici su come impostare le attività a scuola con persone autistiche.

    Il volume è specifico per l'autismo, ma alcune proposte possono essere rivolte anche ad alunni affetti da altri deficit.

    Alcune schede di lavoro dell'asse 2 (Autonomia); 3-4 (Comunicazionale linguistico) e 6 (Motorio prassico) mi hanno dato preziosi spunti per attuare esercizi con la mia bambina down.

  2. Alcuni esercizi presuppongono che il soggetto allievo autistico/DPS abbia buone capacità di concentrazione (pag.185) o abbia raggiunto un buon livello nel linguaggio verbale e nelle capacità cognitive (pag.165, 159, 135, 121, 105) forse alcune attività andrebbero, per alcuni ragazzini, affrontate in modo più semplificato (Es: con ingrandimenti e meno figure di confronto o con figure più semplici).

    Il libro è comunque un testo fondamentale per capire come e cosa fare rispetto all'autismo.

  3. Non ho mai avuto di fronte a me studenti-allievi con autismo/DPS; questo fa sì che io non abbia punti di riferimento precisi su cui misurare l'utilità di tanti esercizi proposti; mi manca in particolare l'esperienza della fascia d'età anagrafica che va dai 3 agli 11 anni (ho insegnato in scuole medie inferiori e superiori), che posso conoscere solo attraverso la mia esperienza di madre (ma quegli anni sono ormai lontani).

    Anche se penso che il Ministero proponga i 9 assi di sviluppo del bambino come aree della personalità su cui intervenire in parallelo, mi pare comunque che i primi assi (1, 2, 3) e i relativi esercizi proposti, riguardino in modo più specifico la fase della prima infanzia, anche se capisco che occorrerà poi sempre rafforzare e consolidare obiettivi raggiunti nel campo dell'autonomia e della relazione sociale.

    Gli ultimi assi (7,8,9) riguardano gli ultimi anni di scuola elementare e la scuola media. Dico questo perché alcuni esercizi (es: pag.167, pag.131) mi sembrano molto impegnativi per bambini che trovano difficoltà a collegare un oggetto con la sua rappresentazione o il suo simbolo (vedi pag.27; in questa parte non sarebbe stato bene soffermarsi più a lungo su questa difficoltà del bambino allievo autistico/DPS?).

    L'altro aspetto a mio avviso non del tutto chiarito è quello (che dovrebbe essere preliminare) con gli esperti dell'ASL (a chi spetta la diagnosi?).

    Detto questo la mia impressione e anche quella della mia amica (insegnante in pensione nella scuola dell'infanzia con cui ho esaminato il testo) è quella di un libro ricchissimo, chiaro, ben organizzato (come può emergere dal questionario).

  4. Devo subito dire che sia le informazioni che le proposte operative presentate in questo volume appaiono a mio avviso "molto chiare", "lineari" e "fattibili".

    Dalla mia esperienza personale ho colto un aspetto spesso trascurato nell’educazione di un bambino allievo autistico/DPS ed è "l’aspetto sensoriale". Questi soggetti percepiscono le più piccole stimolazioni sensoriali come un susseguirsi di "onde" che gli si infrangono addosso. I soggetti non percepiscono il dolore , il piacere, la rabbia , la gioia, o la paura come noi ma la "sovrastimolazione" che provano per esempio in circostanze di rabbia o di paura o solo con un semplice abbraccio, fa si che dia loro fastidio. Tutto questo è stato da me constatato e sono convinta che la "terapia sensoriale" costituisce forse il momento educativo più faticoso e stressante con un bambino aut.

  5. Questo particolare momento educativo potrà avere positivi effetti sull’affettività, sul linguaggio e sul contatto visivo. Le attività dovranno essere un sistema integrato di stimoli dolci, tattili e vestibolari, e svolti sotto forma di gioco. Lo stimolo tattile è molto efficace se si fanno toccare al bambino vari tipi di tessuto (toccare e non sfiorare un tessuto perché la percezione deve arrivare in profondità nei recettori di pressione) (Pet terapy di accarezzamento fa diminuire l’attività tonica nella colonna dorsale e nella corteccia cerebrale). Penso che se si terrà presente questo aspetto, si potranno raggiungere determinati obiettivi sociali quali:
    • intersoggettività
    • il bambino dovrebbe essere facilitato a riconoscere l’esistenza dell’altro e di se stesso come soggetti di interazione
    • dovrebbe tollerare maggiormente la vicinanza con l’altro, per arrivare a condividere alcune abilità.

    Per affrontare particolari "problematiche sociali" sono stati utili nella mia esperienza i "giochi di ruolo". Si simulava insieme ai compagni una determinata situazione es: "Cosa faccio se mi danno uno spintone?". I compagni "mettevano in scena" la situazione all’interno della classe, pochi gesti poche parole ma chiare, che l’alunno poi su invito dei compagni ripeteva e condivideva. Cagliari Loretta.

  6. Molto chiare e fattibili le proposte e le schede di lavoro, utilizzabili anche per altre disabilità.
  7. Trovo il libro molto utile come primo spunto per approfondire e indirizzare sulla tematica in questione.

    Sono utili i suggerimenti delle schede di lavoro, che sarebbero più utili poste in maniera più operativa, ovvero riprodotte in modo da essere staccate o fotocopiabili, rendendole più funzionali.

  8. Non avendo mai operato con soggettiallievi con autismo/DPS , il libro mi ha fornito preziose informazioni sui bisogni speciali e sulle metodologie d utilizzare con i bambiniallievi con autismo/DPS.

    Ritengo che questo libro sia un'ottima base da cui partire per approfondire ulteriormente la conoscenza sull'autismo e sulle metodologie operative specifiche.

  9. Il testo risulta chiaro sia nella sua organizzazione che nella terminologia.

    Si configura un po' come un manuale pratico, concreto, estremamente operativo. Contrariamente a molti testi si caratterizza proprio per la sua fruibilità, per il suo entrare nei problemi, per dare soluzioni, idee, spunti, suggerimenti operativi immediati.

    Risulta essenziale, schematico e per questo facilmente comprensibile ed utilizzabile.

    Forse mi sarebbe piaciuto, per mie caratteristiche personali, uno sviluppo un po' più ampio e discorsivo di ogni capitoletto delle prime 60 pagine; ma certo i problemi risultano ben inquadrati e chiari.

    Grazie.

  10. Ho letto con attenzione il libro, mi è sembrato molto chiaro ed esauriente in tutti i suoi aspetti.

    Le schede operative inoltre, secondo me, si possono rivelare un ottimo strumento per interagire con i bambini diversamente dotati. Esse offrono spunti di lavoro stimolanti e facilitano l'approccio con le problematiche derivanti dalla condizione di svantaggio in cui si trovano i soggetti che si devono accompagnare nel percorso scolastico prima e nel percorso di vita in seguito.

  11. Nella mia esperienza lavorativa non ho mai lavorato con un soggetto allievo autistico/DPS.

    Ci sono delle schede che per un "autistico" sono da mediare dall'insegnante. Mentre per altri soggetti diversamente abili possono andare bene, compatibilmente col tipo di handicap (sono comunque sempre da selezionare.

  12. Non ho esperienza diretta di sostegno ad alunni disabili, penso però che il materiale sia talmente ricco, vario e graduato nei passaggi da poter essere utilizzato con qualsiasi forma di disabilità.

    Ritengo che la grafica, le immagini e gli strumenti operativi proposti siano molto accattivanti e adatti a catturare l'attenzione dei bambini.

  13. Ho letto con molto interesse l'allegato "L'approccio all'autismo nel tempo" e l'ho considerato parte significativa e integrante del testo.