C.7.B - Elenco dei giudizi "liberi" dei docenti - Beverara

  1. Ho trovato il libro interessante e utile per tutti i bambini in difficoltà, perché le attività proposte sono adattabili. Mi sono piaciute, di ogni asse, le proposte operative perché sono una guida al percorso graduale finalizzato al raggiungimento degli obiettivi.
  2. Dalla lettura e dall'osservazione di questo testo è apparsa evidente la chiarezza delle immagini e la definizione dei colori. E' molto chiara la sezione informativa. Vi ringrazio sentitamente per l'opportunità offerta a quanti, come me, nella scuola spesso si misurano con realtà difficili da gestire.
  3. Buono l'impianto teorico del libro, chiaro e sintetico; ricca la parte delle schede di lavoro che costituiscono degli utili esempi concreti di come intervenire in situazione, dove è possibile.
  4. I commenti a questo strumento non possono non essere che positivi. Un manuale che tiene conto in modo concreto di molti punti di vista, dal bambino allievo autistico/DPS, alle famiglie, agli insegnanti ed educatori, fornendo risposte in modo semplice e veloce e offrendo numerosi spunti lavorativi. Ottimo!
    1. Alcune immagini sono (inutilmente) troppo grandi. L'illustrazione a pag 42 indica un portauovo (come riportato nel testo) o invece un contenitore per uova (come appare nel disegno)? Non chiare le immagini a pag 54/55.
    2. Rispetto al lavoro sulle emozioni, ritengo preferibile utilizzare foto di bambini (meglio se conosciuti dall'alunno stesso) e arrivare all'uso delle icone con un lavoro sul corpo e delle foto poi; le icone pertanto, ancorchè convenzionali, potrebbero essere scarsamente comprensibili se non scaturiscono da un lavoro sulle foto (ad es. sottolineando con pennarello la posizione degli occhi, delle labbra ecc.). Le schede proposte sulle interpretazioni delle emozioni mi sembrano un po' troppo astratte; forse possono andar bene con un alunno ad altro funzionamento, ma comunque approfondirei maggiormente la riflessione con fotografie e situazioni reali di vita del bambino.
    3. Molto utili le proposte per quest'area: forse si potrebbe fare qualche proposta di toilet training?
    4. Alcune schede andrebbero meglio nell'asse linguistico (114-118); per le schede 119-121 mancano i suggerimenti operativi.
    5. L'attività sull'intervallo (pag. 148) starebbe meglio tra quelle dell'asse affettivo-relazionale.
    6. Alcune schede (152-153) sono attività di educazione senso-percettiva; non chiara scheda 166.
    7. Nella scheda 184 non è ben disegnata la mucca.
    8. Non ci sono valide proposte curricolari: mancano strategie visive per proporre schede didattiche di lingua o matematica (come organizzare lo spazio quaderno e i materiali sul banco, come dare “istruzioni visive”, come preparare le attività più astratte con “scatole-attività” ecc.), ad eccezione della sola scheda 194, adatta però solo a chi possieda la scrittura; si potrebbero proporre attività con materiale strutturato (ad es. per la matematica) o uso di “mappe concettuali” ecc. Si tratta, effettivamente di un lavoro molto complesso e specifico: forse basterebbe dare solo alcune linee guida. Come mai è inserita qui, e non nell'asse linguistico-comunicativo) la parte sullo sviluppo linguistico? E il tangram (forse collegamento con la geometria?)
    9. Uso dell'informatica nella didattica:

      Il discorso sull'uso delle nuove tecnologie è “disperso” in tutto il libro: difficilmente comprensibili (e, mi sembra, artificiosi) i collegamenti con i diversi assi.

      Condivisibile l'introduzione (pag. 97), ma si potrebbe avviare la ricerca su strategie visive di istruzione ai diversi compiti proposti dal computer (per evitare atteggiamenti ed usi stereotipati dello strumento e incoraggiare un utilizzo condiviso con i compagni: ad es. giochi con il rispetto dei turni...).

      I software proposti per l'area linguistica e neuropsicologica sono commerciali (e di una sola casa produttrice!) e piuttosto vecchi: esiste molto buon software free, il problema è la personalizzazione secondo le caratteristiche dell'alunno e l'utilizzo finalizzato e integrato nella classe (vedi strategie di utilizzo del computer).

      Il software CLICKER, inserito tra le proposte dell'area sensoriale-percettiva, è utile soprattutto come “comunicatore” in strategie di CAA, e naturalmente per le attività linguistiche e curricolari.

  5. Il software segnalato a pagina 139 è anche a Ferrara. E' possibile avere informazioni presso U.O.I. del comune di Ferrara, 0532 418100, via Calcagnini 5 Ferrara. REFERENTE: Ganzaroli Francesco 0532 418100 e-mail: cdih@comune.fe.it
  6. Finalmente un testo che non fa solo teoria!

    Non riservato solo agli addetti ai lavori o a chi ha competenza specifica, efficace da un punto di vista comunicativo per far circolare non solo informazioni, ma buone prassi, per diffondere la cultura dell’integrazione.

    Questo libro può essere utilizzato, oltre che per gli spunti didattici che offre, anche come strumento funzionale di comunicazione e integrazione fra colleghi, con le famiglie, con tutti gli attori del processo formativo della persona.

    Mi è piaciuta l’impostazione complessiva( suddivisione in parte generale ed operativa) la grafica accattivante, l’operatività delle proposte.

    Le informazioni, anche quelle relative alla parte generale e più teorica, sono sintetiche corredate da schematizzazioni, illustrazioni e disegni che aiutano la comprensione e attivano l’attenzione; oltre ai riferimenti teorici sono sempre presenti esempi che si riferiscono a comportamenti o esperienze concrete, molteplici sono le voci che le narrano.

    La parte relativa all’approccio T.E.A.C.C.H e all’utilizzo dei linguaggi augmentativi (PECS) è corredata da disegni ed indicazioni operative funzionali sia all’attuazione che come strumento didattico. Questa parte potrebbe essere un ottimo facilitatore per comunicare funzioni e allestimento di un laboratorio T.E.A.C.C.H ,anche a non addetti ai lavori ( penso ad esempio ai colleghi , ai genitori di alunni che frequentano una scuola, ai bambini stessi con opportuni accorgimenti).

    A proposito di operatività, ho trovato particolarmente interessante la scheda riportata a pag. 47 sull’ autocontrollo del P.E.I., molto spesso questo documento se riporta obiettivi fumosi rischia di essere un mero e sterile atto burocratico, mentre proprio come indica il suo nome dovrebbe essere produttore di cambiamento. Va bene poi essere un po’ gelosi del proprio lavoro, ma l’ermetismo specie quando si lavora in team e il progetto deve essere tagliato su misura è meglio lasciarlo ai poeti. Questo fa parte delle buone prassi, così la scheda sull’operatività degli obiettivi (discretamente lasciata come un appunto) ci aiuta ancora nel nostro lavoro.

    La suddivisione della parte didattica (SCHEDE DI LAVORO) secondo gli assi riportati dal P.D.F. rende concreto e attuabile la comunicazione,specie con gli operatori A.S.L e le famiglie: anche qui molto arrosto e poco fumo!

    Le schede poste alla fine degli assi offrono indicazioni aggiornate sui programmi utilizzabili al computer: le ho trovate interessanti, forse perché in questo mare non sono navigatrice esperta, segno comunque questo che il testo può offrire livelli differenti di lettura e competenza. Fra le proposte presentate mi ha colpito IL SISTEMA AUTORE CLICKER per la sue possibilità creativa e di individualizzazione.

    ASSE AFFETTIVO RELAZIONALE

    La parte relativa all’integrazione nel contesto classe , in particolare per ciò che concerne i momenti ricreativi offre proposte interessanti : IL GIOCO DEI DADI E QUELLO DEL DOMINO sono attuabili (il passaggio di scatole per indicare il turno può essere utilizzato per altri giochi per esempio il tris). Le indicazioni fornite per la lettura e la comprensione delle emozioni potrebbero essere collegate ad un lavoro attuabile anche sul piano corporeo oltre che simbolico, da attuarsi allo specchio o collegandolo anche ad attività di ascolto di ritmi musicali, a tal proposito si veda anche l’asse percettivo sensoriale.

    ASSE COMUNICAZIONALE-LINGUISTICO

    Ho trovato particolarmente interessante l’attività CREARE UNA CONVERSAZIONE poiché attraverso l’individuazione di parole sporgenti permette non solo di attivare conversazioni in piccolo gruppo, di partecipare ad un brain storming, ma offre collegamenti con attività curricolari per esempio di scrittura creativa. Anni fa vidi una tabella simile a quella riportata a pag.105 utilizzata da conferenzieri un po’ malandrini, era possibile comporre frasi dal tono altisonante che non avevano specifico contenuto comunicativo.

    ASSE SENSORIALE PERCETTIVO

    Molto curate le attività da svolgersi per così dire “a tavolino”. Le attività dal titolo le OMBRE O LA MACCHIA potrebbero aprire uno spazio operatorio penso ad esempio ad esperienze di impronte o ombre cinesi. Anche le proposte riguardanti la percezione potrebbero essere arricchite attraverso proposte che comportino anche la costruzione e l’utilizzo di strumenti. A riguardo ho trovato spunti sul testo Dallari M., Francucci C., L’esperienza pedagogica dell’arte, La Nuova Italia, 1998, in particolare le esperienze dei capitoli VII “ Lo spazio” e VIII “Impronte”. Numerose sono le impronte che possiamo percepire: impronte di oggetti, del nostro corpo, delle nostre labbra mentre esprimono emozioni. Queste possono essere rilevate attraverso varie tecniche (collegamento con attività curricolare in anbito artistico). Anche il collegamento fra produzione di suoni o ritmi a cui muovere parti del corpo può offrirci un collegamento con l’ambito affettivo e comunicativo.

    Nella pratica del mio lavoro ho, inoltre trovato particolarmente funzionale utilizzare una fotocamera digitale sia per fissare alcune attività operatorie significative per l’alunno su cui poter poi lavorare per costruire sequenze ( in questo modo si può così lavorare in vari assi: autonomia, organizzazione temporale), sia agevolare l’osservazione ( in questo caso le immagini possono essere scattate dallo stesso alunno) che attraverso l’obiettivo focalizzerà l’attenzione.

    ASSE MOTORIO

    Oltre alle attività proposte nel testo ho trovato stimolanti i percorsi proposti nel testo di Zagatti F., La danza educativa, Mousikè 2004 perché suggeriscono esperienze che sollecitano l’acquisizione del linguaggio corporeo.

    ASSE COGNITIVO

    Oltre alle attività di classificazione proposte in ambito percettivo ho trovato utile tradurre alcuni esperimenti di scienze come ad esempio quello sul galleggiamento queste proposte hanno come obiettivo un collegamento con le attività curricolari svolte dalla classe. L’accoppiamento figura oggetto può essere operato anche con fotografie scattate direttamente dall’alunno.

    ASSE DEGLI APPRENDIMENTI CURRICOLARI

    Gli obiettivi proposti nelle attività GIOCO FUNZIONALE e SEGUIRE LE ISTRUZIONI sono propedeutiche a molti apprendimenti curricolari che riguardano l’intera classe. Ho trovato comunque utile, nella mia esperienza lavorativa, adattare materiali ed attività che si effettuavano per l’intera classe all’alunno, per creare continuità a volte è sufficiente utilizzare strumenti comuni (stessi materiali). Più spesso sono state utilizzate strategie utilizzate per alunni in situazioni di handicap per apprendimenti curricolari rivolte all’intera classe. Ecco perché a mio parere un area del laboratorio TEACCH andrebbe destinata ad attività riservate ad apprendimenti da svolgersi in piccolo gruppo e proprio nello spirito che contraddistingue tale approccio che a mio parere si e rilevato

  7. Con un linguaggio semplice, ma competente e preciso, questo volume fornisce in maniera efficace importanti informazioni di base sull'autismo, ma nel contempo attraverso gradevoli immagini e vignette insegna con concretezza e precisione metodi e tecniche educative assai utili ad un buon intervento psicoeducativo sull'autismo. Dunque l'apprezzata novità sta nel fatto che non è solo un libro che informa, ma anche un utile manuale di lavoro quotidiano che aiuta a riflettere, studiare, sperimentare, e... a non sbagliare.
  8. Il testo è chiaro; la veste tipografica accattivante, vivace e di impatto, facilita l'approccio a chi deve e vuole "mettersi in gioco" nel processo educativo dei soggettiallievi con autismo/DPS.

    Le schede operative si offrono come strumento guida efficace all'azione formativa ed alla verifica in itinere degli step raggiunti.

    I punti di forza, a mio parere, consistono nel fatto che il libro:

    • divulga, informa in modo scientifico, preciso ed accurato
    • mette a fuoco i reali bisogni formativi della persona con autismo, sfatando pregiudizi e luoghi comuni
    • guida, indica i percorsi psicoeducativi in modo direttivo e rassicurante
    • offre una preziosa ed utile bibliografia.

    Quindi si presta ad essere un alleato prezioso per chi opera nel delicato e difficile compito di insegnare e di educare.

  9. Il testo è una preziosa guida per gli insegnanti di sostegno e per tutti coloro che operano nel settore educativo, perché espone in maniera chiara ed esauriente "cos'è autismo" e "cosa non è autismo", gli interventi corretti e l'approccio alla comunicazione con il bambino. il manuale è soprattutto valido nelle situazioni in cui si deve costruire, passo dopo passo, il rapporto di fiducia educatore-bambino e trovare la giusta chiave per aprire il fronte della comunicazione.

    Risulta particolarmente interessante la chiarezza con cui vengono sfatati tanti luoghi comuni sull'autismo, quindi come vengono sottolineati errori "commessi" anche se involontariamente a causa delle scarse informazioni sulla patologia in questione.

  10. Mi permetto di inserire qualche osservazione desunta da "test" informali:
    • Pag.6 - Classificazione poco chiara;
    • Pag.7 - Molto efficace;
    • Pag.8 - Troppi colori nuociono alla chiarezza;
    • Pag.74 - Disegno non chiaro: la gabbia sembra aperta;
    • Pag.75 - Foto troppo scura, difficile da decodificare;
    • Pag.103 - Storia difficile da capire: si riferisce ad esperienze che non sempre i bambini hanno fatto;
    • Pag.158 - A partire da questa scheda forse se ne potevano aggiungere altre di orientamento spaziale sul foglio (es: battaglia navale);
    • Pag.166 - Troppo astratta.

    Scrivo questo allo scopo di perfezionare un testo che è già molto PREZIOSO!

  11. Grazie per aver elaborato un manuale che:
    • offre stimoli di riflessione sul/sui percorsi educativi;
    • permette di acquisire maggiore conoscenza del "mondo allievo autistico/DPS";
    • guida alla scoperta degli elementi essenziali che compongono la struttura del percoso formativo;
    • esemplifica, in modo chiaro e vario, stimoli e strategie mirate;
    • responsabilizza l'educatore al suo ruolo di "spola" che con "l'ordito" delle conoscenze e la "trama" delle relazioni umane, tesse il tessuto connettivo che accoglie e contiene il soggetto allievo autistico/DPS nei suoi diversi luoghi di vita;
    • conforta e rassicura sulla possibilità, anche se non immediata, di ottenere quantità/qualità di risultati positivi.