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PRIMA RILEVAZIONE  A.S. 2005-2006

Nel corrente anno scolastico, l’Ufficio Scolastico Regionale ha considerato con grande interesse la richiesta presentata dall’A.N.G.S.A. (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), di conoscere quanti ragazzi e ragazze con patologie dello spettro autistico frequentano le scuole statali e paritarie della regione, rilevando in ciò non soltanto il legittimo interesse delle famiglie ma anche una precisa necessità dell’Ufficio.

Gli studenti con patologie dello spettro autistico, infatti, rappresentano un problema assai rilevante per le scuole e per i docenti, e pongono problemi nodali in ordine all’organizzazione della vita delle classi, degli spazi e dei tempi della scuola, della differenziazione dei percosi educativi e didattici e della loro specializzazione, ed interrogano in profondità le ragioni che sono alla base della scelta compiuta nel nostro paese a favore dell’integrazione scolastica degli allievi con handicap, anche grave o gravissimo.

La Legge 104/92 pone in capo all’Amministrazione scolastica la responsabilità di costruire i percorsi e garantire le condizioni affinchè la scuola di tutti possa essere anche scuola di ciascuno, a partire dalle condizioni in cui si trova, condizioni che, secondo la Legge stessa, non possono costituire ostacolo all’integrazione.

La rilevazione quantitativa relativa alla presenza degli allievi con autismo nelle scuole di ogni ordine e grado della regione viene a costituire un primo, essenziale passo, verso la successiva riflessione in ordine alla dimensione qualitativa dell’integrazione nelle classi e nelle scuole in cui essi sono presenti.

Le patologie dello spettro autistico costituiscono situazioni umane che “contrastano il senso comune”. Infatti le radici della scelta dell’integrazione scolastica delle persone con handicap nelle classi comuni fondano sulla convinzione, supportata da decenni di esperienze positive, che soltanto

in relazione con i compagni un ragazzo con handicap può giungere a sviluppare al meglio le proprie competenze cognitive, comportamentali, sociali, relazionali, di autonomia e di autodeterminazione.

Strettamente connessa a quanto sopra indicato vi è anche la convinzione della reciprocità delle ricadute positive dell’integrazione, anche nei confronti dei processi di maturazione psicologica, cognitiva ed etica dell’intero gruppo – classe.

Purtroppo per le persone con autismo, il rapporto con gli altri è proprio uno degli aspetti più problematici e più difficilmente suscettibili di modificazioni.Richiede l’uso di strategie da costruire passo per passo con costanza e coerenza nel lungo periodo e deve essere modulato nel “come” e nel “quanto” per loro possibili onde evitare che diventi fonte di sofferenza, di ribellione e di rifiuto, sentimenti che possono manifestarsi con comportamenti anche eclatanti e difficili da affrontare, a volte anche di tipo aggressivo o autoaggressivo.

Sembra quindi che la sfida dell’integrazione perda, rispetto ai ragazzi autistici, la sua arma migliore.

Tuttavia non è così. L’idea che le persone autistiche non desiderino il rapporto con i loro simili viene via via lasciando il passo alla certezza che essi non sappiano cosa sia il rapporto con un’altra persona, come con se stessi, che manchino cioè degli elementi essenziali – e, per i non autistici, nativi – per strutturare l’identità propria e per comprendere quella altrui.

In mancanza – allo stato attuale della ricerca medica – di una cura risolutiva, l’educazione a vivere è l’unica speranza che può dare futuro a a questi ragazzi e alle loro famiglie.

In questo senso i dati della rilevazione che qui presentiamo sono soltanto un primo passo di conoscenza, sia in ordine alla quantificazione della situazione sia, come si diceva, in ordine alla riflessione qualitativa.

La rilevazione quest’anno ha censito circa 700 alunni frequentanti le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado della regione Emilia – Romagna. Si osserva che, rispetto ai dati epidemiologici internazionali, la percentuale di autistici sul totale della popolazione “attesa” era invece intorno al 3 per mille (ovvero all’incirca mille e cinquecento certificazioni).


Scarica il file coi dati completi di tutte le tabelle riassuntive


IL GRUPPO DI LAVORO USR E ANGSA

ANNA MARIA ARPINATI
MARIA GRAZIA MASI
GRAZIELLA RODA
LORETTA LUPPI

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