COMMENTO
(di
Daniela Mariani Cerati)
Sabato
5 aprile si � svolto a Monteveglio (BO) il convegno sul tema “NO
alla segregazione. SI’ all’inclusione nella Scuola, nella
Societ�, nello Sport e nel Lavoro”
Siamo
partiti dalla scuola, precisamente da una scuola dell’infanzia del
Comune di Bologna, per poi trasferirci alla piscina comunale di San
Lazzaro di Savena, all’autobus di linea che va da Bologna a Sasso
Marconi, alle strade di Codigoro (FE) e di Boston (Massachussets)
Non
� stato possibile registrare gli interventi per pubblicarne degli
estratti sul nostro canale Angsaer1 di YouTube perch� le relazioni
sono consistite quasi interamente di video che mostravano
le attivit� delle relatrici con i loro educandi. Noi chiediamo ai
genitori il permesso di mostrare questi video nelle sale dei nostri
eventi, ma non ce la sentiamo di chiedere di metterli in Internet.
Inutile
dire quanto sia eloquente e coinvolgente assistere alla vita
vissuta tramite i video, dove � possibile vedere al naturale le
strategie educative e la loro efficacia. “Qui audiunt
audita dicunt, qui vident plane sciunt” sta scritto nell’Aula
magna di Fisica dell’Universit� di Bologna. Questo privilegio �
toccato solo ai presenti.
Un
motivo di grandissimo interesse del convegno � dato dal fatto che i
relatori hanno portato esperienze proprie, filmando se stessi nella
loro azione educativa con i propri educandi.
Di
scuola ha parlato Federica Battaglia, pedagogista e analista del
comportamento in formazione. Con queste competenze e questi titoli
Federica presta servizio in una scuola dell’infanzia del
Comune di Bologna come educatrice di sostegno.
Il
Comune di Bologna offre a tutte le scuole dell’infanzia, su
richiesta della famiglia e delle coordinatrici pedagogiche, la
consulenza di professionisti che hanno ottenuto l’ambiziosa
qualifica di BCBA (Board Certified Behaviour Analyst)
Il
gruppo di lavoro che si occupa di Francesca � pertanto costituito:
dagli insegnanti curricolari, dall’insegnante di sostegno,
dall’educatrice della cooperativa, che nel nostro caso � Federica,
dal supervisore ABA e, potremmo dire, da altre figure
importantissime che sono i compagni di scuola. Questi, istruiti da
professionisti di eccellenza, sono diventati a loro volta delle
risorse preziose nel programma educativo di Francesca.
Un
altro ingrediente di questa composizione di elementi fortunati � il
fatto che la maestra curricolare ha una buona conoscenza teorica e
pratica del metodo Montessori, che Federica ha detto di condividere
in pieno. La nostra Maria � tra gli autori pi� citati dai moderni
ABA che hanno preso dal suo metodo tanti spunti.
Una
riflessione che Federica non ha fatto, ma che faccio io. Che
meravigliosa opportunit� educativa � questa esperienza, tuttora in
atto, per i compagni di Francesca! Imparare sin da piccoli ad aiutare
chi � in difficolt� in modo competente e gratuito! Come sono belle
le leggi italiane e in particolare la 104/92, pi� volte citata da
Federica! Non sono sempre applicate cos�? Noi ce la mettiamo tutta
per fare conoscere le esperienze di eccellenza perch� siano imitate
e perch� diventino la regola e non l’eccezione. Peccato che ai
giornalisti le cose buone non interessino!!!
Sara
Ambrosetto, psicologa e psicoterapeuta cognitivo – comportamentale
in formazione, ha mostrato numerosi video di bambini con disturbi
dello spettro in piscina.
Alcuni
di loro sono degli autentici pesciolini. Si muovono nell’acqua con
disinvoltura e con visibile piacere.
Altri
sguazzano, si divertono, ma sono lontani dall’arte del nuoto. A
tutti un istruttore dedicato insegna qualche movimento dando loro
dei supporti adeguati per avvicinarli al nuoto o per migliorare lo
stile.
C’�
per� un bimbetto di nove anni, Paolo, che dell’acqua ha paura.
Sara non rinuncia ad avvicinarlo al piacere dell’acqua. Ma non lo
forza. Se ne sta seduta sul bordo vasca con Paolo sulle ginocchia.
Insieme giocano a palla con un bimbo che la tira stando in acqua. In
questo modo Paolo � costretto al contatto con un pallone bagnato che
manda spruzzi sul suo corpo. Dopo questo adattamento, durato
settimane, vediamo Paolo in acqua, immerso fino alla cintura,
visibilmente divertito. Al prossimo convegno speriamo di vedere
nuotare anche lui.
Usciti
dall’acqua agli educatori si presenta un’altra importante
opportunit� educativa: il training alle abilit� di svestirsi, fare
la doccia e rivestirsi. Per ogni bambino, anche per quelli di soli
tre anni, le educatrici aiutano lo stretto necessario, mai di pi�,
in modo da favorire l’apprendimento di queste basilari attivit�
della vita quotidiana.
E
veniamo, con Liana Baroni, all’autobus di linea. Finita la scuola,
vent’anni fa, bisognava scegliere per Andrea un luogo adatto a lui,
stimolante, che lo tenesse impegnato e in compagnia La scelta �
caduta su una fattoria a venti chilometri da casa. Gli educatori
hanno scommesso che Andrea poteva diventare autonomo nel fare il
viaggio con l’autobus dalla casa al lavoro. Liana era molto
combattuta. Il desiderio di rendere il figlio autonomo si scontrava
con la paura per la sua incolumit� fisica e non solo. Ha comunque
accettato, seppure con angoscia, di iniziare un accompagnamento
pedagogico finalizzato all’autonomia del viaggio.
C’�
voluto il suo tempo ma alla fine � stato un successo.
Liana
ha tre figli: due sono laureati in materie importanti e impegnative,
ma anche Andrea ha preso una bellissima laurea: la laurea in
autonomia. E da vent’anni ogni giorno mette in pratica questa bella
acquisizione.
Dall’autobus
alla bicicletta. Ferrara � una delle zone in cui non si � mai persa
la tradizione di andare in bicicletta. Qui tutti ci vanno. E’
pertanto necessario saperci andare per essere integrati
nella comunit�.
Un pap� di Codigoro ha deciso che il figlio, anche se gravemente
disabile, doveva imparare. Ha costruito un sellino supplementare
dietro la vera sella, che lui teneva senza che il figlio se ne
accorgesse.Applicando, senza saperlo, il prompt e il fading, ha
raggiunto l’obiettivo.
Dal
Ferrarese ci siamo spostati nel Massachusetts,
dove i genitori di un bambino di 9 anni, sempre con disturbo dello
spettro autistico, si sono posti lo stesso obiettivo, partendo dalle
medesime considerazioni, dei genitori di Codigoro. Anche per loro,
infatti, fare imparare ad Ellis ad andare in bicicletta coincideva
con il farne crescere l’indipendenza, la qualit� di vita e la
partecipazione alla comunit�.
Non
sappiamo se i genitori del Massachusetts fossero meno ingegnosi o se
il loro figliolo fosse pi� problematico, anche in seguito alla paura
insorta dopo numerose cadute. Sta di fatto che la famiglia americana
– pur motivata e determinata non meno di quella ferrarese – ha
fatto diversi tentativi con i propri mezzi, ma non vi � riuscita.
Rimanendo per� convinta, anche dopo reiterati insuccessi, della
validit� dell’obiettivo, si � rivolta ad alcuni specialisti
dell’educazione speciale e dell’analisi applicata del
comportamento: Michael
J. Cameron,
direttore dei Programmi di Educazione Comportamentale al Simmons
College di Boston, Susan
A. Ainsleigh ,
assistente nella medesima struttura e Robert
L. Shapiro,
che si occupa di servizi clinici nello HMEA, un’Agenzia del
Massachusetts che sostiene le persone con disabilit� dello
sviluppo.
Quegli
esperti hanno preso in grande considerazione la richiesta e,
applicando alcune strategie classiche dell’ABA (Applied
Behaviour Analysis,
ovvero ’“Analisi applicata del comportamento”), tra cui la task
analysis
e il rinforzo, hanno messo in grado il ragazzino, dopo 103 giorni, di
andare in bici sulle strade della sua citt�. Un successo che �
stato anche oggetto di un articolo sulla rivista specializzata
“Journal
of Positive Behavior Interventions” (Volume 7, Numero 3, Estate
2005, pp. 153-158). Nell’articolo viene riportato anche il costo
totale
dell’intervento, 970
dollari,
comprensivi degli attrezzi necessari nella prima fase
dell’intervento.
Chiss�
se l’assicurazione di malattia ha rimborsato quella cifra. In ogni
caso, chiunque li abbia pagati, sono soldi
spesi bene,
perch� quell’abilit� accompagner� Ellis per tutta la vita,
dovesse anche campare cent’anni.