[autismo-biologia] "Disturbi dello spettro autistico: fenotipi, genotipi, marcatori e prospettive terapeutiche" Articolo sulla rivista "Medico e Bambino"
daniela
daniela a autismo33.it
Sab 29 Giu 2024 21:16:05 CEST
La Professoressa Marina Marini è nota agli iscritti a questa lista in
quanto interviene spesso con messaggi di grande spessore.
Ne cito uno per tutti al link
https://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2019-March/003421.html
dove delinea il suo pensiero in merito a nuove prospettive di ricerca
sull’autismo.
Negli ultimi 12 anni, da che ha iniziato a occuparsi della biologia
dell'autismo, ha messo a fuoco, insieme a colleghi e collaboratori di
grande valore, la presenza di stress ossidativo e di neuro-infiammazione
nei portatori di autismo, aspetti che anche altri gruppi di ricerca
hanno poi confermato.
Capire l'origine di queste alterazioni e il motivo per cui i meccanismi
omeostatici non sembrano in grado di contrapporsi ad essi è uno degli
aspetti della sua ricerca attuale, con la convinzione che una migliore
conoscenza della biologia dell'autismo possa suggerire, come lei stessa
dice nel messaggio citato
“ interventi con nutraceutici, integratori alimentari ecc. volti a
correggere le alterazioni periferiche riscontrate nei pazienti ASD. Si
tratta di percorsi già in parte saggiati, di cui si è anche data notizia
in questa newsletter, ma che richiedono tanta ricerca perché gli
interventi possano essere iscritti alla medicina basata sull’evidenza.
In particolare, i cd biomarcatori dovrebbero essere valutati prima e
dopo gli interventi e andrebbe studiata sia la sinergia tra diversi
principi attivi sia l’eventuale comportamento “congruente” dei
biomarcatori”.
La prof.ssa Marini è al momento impegnata in uno studio di ampio
respiro, il cui responsabile clinico è la prof.ssa Antonia Parmeggiani
(docente di Neuropsichiatria Infantile dell'Università di Bologna),
volto a valutare centinaia di parametri biologici e biochimici che
saranno correlati a caratteristiche cliniche, nell'intento di
individuare eventuali sottogruppi di pazienti associati a diverse vie
metaboliche alterate. La speranza è ovviamente quella di riconoscere le
alterazioni potenzialmente reversibili con interventi nutraceutici.
Da un lato, infatti, i pazienti ASD presentano caratteristiche
clinico-comportamentali comuni e presentano tutti alterazioni dei
parametri caratterizzanti stress ossidativo e neuro-infiammazione,
dall'altro il quadro genetico ed epigenetico è estremamente complesso e
variegato, così che nessun paziente è "uguale" ad un altro. Questo
aspetto ha reso molto difficile l'individuazione di farmaci volti alla
mitigazione dei sintomi di base.
La ricerca internazionale si è sviluppata molto velocemente in questi
ultimi anni, toccando terreni del tutto nuovi, come la possibile
influenza di sostanze inquinanti che alterano il neurosviluppo. Per
aiutare il pediatra di base a comprendere gli ultimi apporti della
ricerca, la prof.ssa Marini ha pubblicato adesso un articolo sulla
rivista più letta dai pediatri italiani ,“Medico e Bambino”. Marini M,
Disturbi dello spettro autistico: fenotipi, genotipi, marcatori e
prospettive terapeutiche. “Medico e Bambino”, 2024;27(6):e104-e115. DOI:
10.53126/MEBXXVIIGU104
L'autismo è una condizione molto diffusa e ogni pediatra certamente ha
tra i suoi assistiti dei bambini con autismo che deve saper gestire con
le peculiarità comportamentali e le comorbilità frequenti in questi
bambini. Deve essere chiaro al pediatra che l'autismo è una patologia
che ha un'importante componente fisiopatologica. È giusto inoltre che il
pediatra si familiarizzi con alcuni concetti che sempre più entreranno
nell'eziopatologia, come ad esempio quello di epigenetica. Comprendere
come l'ambiente giochi dei ruoli fondamentali per mantenere la salute o
indurre le patologie sarà sempre più rilevante nella preparazione del
medico.
Daniela Mariani Cerati
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