[autismo-biologia] per l'autismo conta più la specializzazione dell'età

Carlo Hanau hanau.carlo a gmail.com
Mer 29 Mar 2023 16:03:34 CEST


Una criticità che viene spesso sottolineata è la transizione dall’età
minorile all’età adulta delle persone con autismo. In un messaggio del
novembre 2021 abbiamo parlato della differente gestione dei farmaci: da
parte di un unico specialista in neuropsichiatria infantile, neurologo e
insieme psichiatra, nell’età minorile e da parte di due specialisti
nell’età adulta con i rischi connessi a questa divisione.

http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2021-November/004371.html



Questa non è la sola criticità. Rimanendo nell’ambito dei farmaci c’è la
diversa risposta agli psicofarmaci da parte delle persone con autismo
rispetto a coloro che presentano disturbi mentali in età adulta dopo uno
sviluppo neurologico tipico.

E il problema dei farmaci non è né il solo né il più importante. Il
programma di vita, che dovrebbe iniziare al momento della diagnosi, e
proseguire, con gli opportuni aggiornamenti, per tutta la vita, dovrebbe
essere l’aspetto principale della presa in carico e, quando esiste, trova
un momento di grave crisi nel passaggio dai servizi per i minori ai servizi
per gli adulti.

Ma questa suddivisione non è una calamità naturale come un terremoto o un
uragano. E’ una suddivisione organizzativa fatta dall’uomo, adottata dal
nostro Paese.

Dal momento che ormai è assodato che l’autismo, seppure con modificazioni
più o meno legate ai diversi trattamenti, persiste nel corso della vita,
perché non costituire dei centri di presa in carico delle persone
autistiche nel corso di tutta la vita?

Questo è stato fatto, ad esempio, nella Carolina del Nord con il TEACCH



*Services Across the Lifespan for Individuals with Autism Spectrum Disorder*
<https://teacch.com/>

*TEACCH® Autism Program* <https://teacch.com/>

https://teacch.com/

Da sempre l’Olanda e i Paesi scandinavi hanno realizzato strutture di presa
in carico globale e continuativa sul modello della Carolina del Nord.

In Italia, per quanto mi risulta, una cosa simile si sta facendo all’ASL di
Rimini, dove si sta sperimentando da novembre 2022 una Struttura Semplice
Interdipartimentale ( che fa riferimento al DSM-DO e al dipartimento Salute
Donna Infanzia e Adolescenza) che si chiama "Disturbi dello spettro
autistico nell'arco della vita”.

Mi complimento con Rimini e con la Dottoressa Serenella Grittani,
responsabile della Struttura, e auspico che questa prassi diventi la regola
e non l’eccezione in Italia.

Cordiali saluti
Carlo Hanau
-- 
*invito a firmare la petizione al Ministro contro le raccomandazioni di
prescrivere antipsicotici e altri psicofarmaci ai bambini con autismo*
*http://chng.it/4PCKz4n6ct <http://chng.it/4PCKz4n6ct>*
Prof. Carlo Hanau
già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e
sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.
Presidente di A.P.R.I. Odv ETS pagina Facebook al link
https://www.facebook.com/APRI.ONLUS/
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