[autismo-biologia] probiotici

daniela daniela a autismo33.it
Lun 31 Lug 2023 13:52:45 CEST


Nell’articolo

Alam S, Westmark CJ and McCullagh EA (2023) Diet in treatment of autism 
spectrum disorders. Front. Neurosci. 16:1031016. doi: 
10.3389/fnins.2022.1031016

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fnins.2022.1031016/full

di cui ho dato un resoconto sulla dieta chetogenica, viene dato ampio 
spazio anche ai probiotici nel capitolo dal titolo

  “Microbial approaches in autism spectrum disorders”

Per quanto riguarda le premesse biologiche di questo approccio rimando a 
quanto ho scritto il 13 giugno 2022 al link

  http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2022-June/004640.html

Nella tabella 3

https://www.frontiersin.org/files/Articles/1031016/fnins-16-1031016-HTML-r2/image_m/fnins-16-1031016-t003.jpg

vengono riportati articoli che vanno dal 2010 ad oggi riguardanti sia 
studi su animali che su umani e nell’articolo di Kong e colleghi del 
2021 viene riportata una sperimentazione con probiotici e ossitocina.

I probiotici sono ben tollerati e non danno importanti effetti avversi.

Il problema è verificare se e quando sono efficaci nel mitigare i 
sintomi propri dell’autismo o altri sintomi ad esso associati.

Una condizione che dovrebbe essere verificata prima di somministrare 
probiotici dovrebbe essere la documentazione della composizione del 
microbiota intestinale delle persone con autismo, o almeno di un 
sottogruppo di esse, nel quale tale composizione risulti alterata 
rispetto ai controlli.

Già qui i dati della letteratura sono contrastanti.

Kantarcioglu e colleghi

  (Kantarcioglu, A. S., Kiraz, N., and Aydin, A. (2016). 
Microbiota–gut–brain axis: Yeast species isolated from stool samples of 
children with suspected or diagnosed autism spectrum disorders and in 
vitro susceptibility against nystatin and fluconazole. Mycopathologia 
181, 1–7. doi: 10.1007/s11046-015-9949-3)

  hanno trovato una più alta proporzione di Candida albicans nelle feci 
di bambini con autismo, mentre Adams e colleghi

  (Adams, J. B., Johansen, L. J., Powell, L. D., Quig, D., and Rubin, R. 
A. (2011). Gastrointestinal flora and gastrointestinal status in 
children with autism – comparisons to typical children and correlation 
with autism severity. BMC Gastroenterol. 11:22. doi: 
10.1186/1471-230X-11-22)

  non hanno trovato differenze nel contenuto di miceti in generale.
Iovene e colleghi

(Iovene, M. R., Bombace, F., Maresca, R., Sapone, A., Iardino, P., 
Picardi, A., et al. (2017). Intestinal dysbiosis and yeast isolation in 
stool of subjects with autism spectrum disorders. Mycopathologia 182, 
349–363. doi: 10.1007/s11046-016-0068-6)

hanno trovato bassi livelli di Lactobacillus acidophilus nelle feci di 
bambini autistici, mentre Strati e colleghi

(Strati, F., Cavalieri, D., Albanese, D., De Felice, C., Donati, C., 
Hayek, J., et al. (2017). New evidences on the altered gut microbiota in 
autism spectrum disorders. Microbiome 5:24. doi: 
10.1186/s40168-017-0242-1)

  hanno trovato alti livelli dello stesso bacillo.

Questi dati contrastanti sottolineano l’esigenza di ulteriori ricerche 
per definire se e come vi sia un’alterata composizione del microbiota 
nelle persone con autismo, o in un sottogruppo di esse, in modo da 
comprendere se una supplementazione con probiotici possa impattare sui 
fenotipi della condizione.

In molti campi della medicina si parla di terapie personalizzate e 
questo dovrebbe avvenire anche nell’approccio ai probiotici per 
l’autismo. Sarebbe opportuno formare dei sottogruppi omogenei nella 
composizione del microbiota  e cercare una correlazione tra sintomi e 
composizione specifica del microbiota col fine ultimo di sviluppare una 
medicina di precisione anche nello spettro autistico, come già avviene 
in altri campi della medicina.
     Daniela Mariani Cerati




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