[autismo-biologia] Trend antipsicotici in Inghilterra negli ultimi 20 anni
daniela
daniela a autismo33.it
Mer 1 Feb 2023 09:08:07 CET
Il 2023-01-29 22:36 Enrico Toffolo ha scritto:
> Lancet ha pubblicato una ricerca inglese sulla somministrazione degli
> antipsicotici a bambini e adolescenti nel periodo 2000-19.
>
> https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(22)00404-7/fulltext
>
> a questo articolo è collegato un secondo il cui titolo è
> significativo:
>
> TRENDS IN ANTIPSYCHOTIC PRESCRIBING IN CHILDREN AND ADOLESCENTS: MORE
> IS NOT NECESSARILY BETTER
>
> https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(23)00003-2/fulltext
>
> ET
> _______________________________________________
Maja R Radojčić e colleghi ( Radojčić MR, Pierce M, Hope H, et al.
Trends in antipsychotic prescribing to children and adolescents in
England: cohort study using 2000-19 primary care data. Lancet
Psychiatry. Published online January 10, 2023.
doi:10.1016/S2215-0366(22)00404-7) sono partiti dalla stessa
preoccupazione che ha condotto Rita Di Sarro e colleghi a fare la
ricerca di cui abbiamo parlato nel messaggio al link
http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2023-January/004803.html
ovvero dal timore che degli psicofarmaci si faccia un uso eccessivo e
pericoloso per la salute, soprattutto per gli effetti indesiderati a
lungo termine.
La Di Sarro ha fatto un’istantanea delle prescrizioni di psicofarmaci
agli adulti con diagnosi di disturbi dello spettro autistico (ASD) in
Emilia Romagna, facendo anche una correlazione tra prescrizioni e
comorbilità, quando segnalate nella cartella psichiatrica, cosa che non
c’è nel lavoro della Radojčić, che è fatto su tutte le prescrizioni di
antipsicotici ai minori nel periodo considerato.
La Radojčić, utilizzando il data base Clinical Practice Research
Datalink (CPRD), ha esaminato il trend delle prescrizioni di
antipsicotici ai minorenni (dai 3 ai 18 anni) in Inghilterra dal 2000 al
2019.
Essendo una ricerca fatta sui grandi numeri, i dati sono interessanti ma
abbastanza grossolani. Le diagnosi per le quali gli antipsicotici
vengono prescritti sono diagnosi probabilistiche e non sicure. I dati
vengono tratti dalle cartelle dei medici di base nell’ipotesi che, anche
se la prescrizione viene fatta da specialisti, essa venga poi trascritta
e continuata dai medici di base.
Pur con questi limiti i risultati sono interessanti e sono i seguenti.
Il campione include 7 217 098 bambini e adolescenti registrati nelle
cartelle dei medici di medicina generale (general practiotioners) tra
l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2019.
La prevalenza annuale di prescrizioni è aumentata, nel periodo dello
studio, da 0·057% nel 2000 a 0·105% nel 2019, e pertanto è raddoppiata,
raggiungendo il massimo nel 2017 (0·119%).
Le diagnosi probabili comprendono una vasta gamma di disturbi, tra i
quali un posto importante, nell’adolescenza, occupano le psicosi
non-affettive e la depressione. I disturbi dello spettro autistico
riguardano il 12·7% delle prescrizioni
The most likely indications in the first identified antipsychotic
prescriptions were for ASD (2477 [12·7%]), non-affective psychosis (1669
[8·6%]), anxiety disorders (1466 [7·5%]), ADHD (1391 [7·1%]), depression
(1256 [6·4%]), and conduct disorders (1181 [6·1%];
L’aumento rilevato nelle prescrizioni di antipsicotici nel corso dei 20
anni di osservazione risulta dall’accumulo di prescrizioni ripetute allo
stesso individuo combinata con un aumento di nuove prescrizioni.
Esso è verosimilmente in rapporto con l’aumentata prevalenza di ASD,
ADHD, ansia e depressione.
Gli autori ritengono che l’aumentata prevalenza di ASD risulti
primariamente dall’inclusione nella diagnosi di casi meno gravi di ASD,
che probabilmente non dovrebbero ricevere antipsicotici.
In ogni caso l’aumento della durata delle prescrizioni riscontrato
impone una maggiore attenzione e una ricerca specifica sul loro uso a
lungo termine
Gli autori auspicano che si faccia un audit nazionale per verificare le
pratiche prescrittive esistenti per assicurare che i clinici aderiscano
alle correnti raccomandazioni e per identificare i gap esistenti tra le
linee guida e la loro applicazioni
Molto interessanti le osservazioni che vengono fatte da Aswin Ratheesh
e Patrick McGorry nell’articolo di accompagnamento alla ricerca
originale, che valgono non solo per l’autismo, ma per tutti i disturbi
psichiatrici
“Although social and systemic efforts are difficult to implement, these
are vital to support prescribers, young people, and families to respond
better to serious mental health difficulties without excessive use of
medications”
Per arrivare a questo i medici devono lavorare in équipe, in quanto gli
sforzi sociali e sistemici, anche se difficili da implementare, devono
essere fatti e non devono essere sostituiti da un uso eccessivo di
farmaci.
Dall’articolo di commento copio altre affermazioni che mi sembrano
assolutamente condivisibili
"Metabolic complications are a concern in a majority of children and
adolescents who use these medications, and tardive dyskinesia and
intentional overdose are rarer but also serious concerns.
Aside from the availability and approval of medications, it is also
possible that GPs and specialists prescribe antipsychotic medications
because they have few other options to support young people with severe
difficulties
Effective psychosocial therapies are not readily available in certain
settings or provide insufficient improvements in some situations; for
example, young people with moderate-to-severe neurodevelopmental
difficulties
The incidence of autism diagnoses in the same data set among children
and adolescents increased 4–13 times between 2003 and 2018. Additional
analyses suggested that the incidence of the severe autism phenotype
doubled from 1998 to 2013, after which the data were inconclusive
because of changes introduced by the DSM-5 as well as missing data.
In addition, parents and young consumers might be active participants in
care who request better symptom control and gains in quality of life.
Yet, it is far from clear that antipsychotics are the right approach to
improving quality of life or overall health outcomes for children and
adolescents with disorders other than psychoses"
Daniela Mariani Cerati
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