[autismo-biologia] FARMACI ANTIDEPRESSIVI E ANSIOLITICI PER LE PERSONE CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO: REVISIONE SISTEMATICA E META-ANALISI

daniela daniela a autismo33.it
Sab 1 Gen 2022 16:43:10 CET


Ciro Ruggerini, nel libro più volte citato

https://www.unilibro.it/libro/ruggerini-ciro-rebecchi-mauro-seghedoni-paolo/passione-possibile-trent-anni-charitas-modena-1990-2020-impegno-evoluzione/9788869880780

afferma che in psichiatria ci dovrebbe essere una specialità nella 
specialità, ovvero quella di trattare la psicopatologia nella disabilità 
mentale.
Qui la diagnosi e il trattamento richiedono competenze che gli 
psichiatri non hanno, abituati all’ascolto del vissuto dei pazienti, 
cosa che il disabili mentali non sanno fare,
e a un terreno biologico completamente diverso da quello, del tutto 
peculiare, del disabile mentale, che risponde ai farmaci in un modo 
diverso dai normodotati,
imprevedibile e non raramente paradosso.

Considerazioni del tutto simili vengono fatte nel recente articolo di 
Lancet

http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2021-December/004418.html

là dove dice

"Dovrebbe essere generata un’evidenza da sperimentazioni ad hoc  per 
dare linee guida su questi approcci specificamente modificati per 
l’autismo.
In mancanza di questo dovrebbero essere apportate modificazioni basate 
sulle attuali conoscenze  dell’autismo all’attuale pratica evidence
based esistente per le condizioni co occorrenti"

A questo tema, tanto importante quanto trascurato,  si sono dedicati  
Marco Bertelli e colleghi focalizzandosi  sui farmaci antidepressivi e 
ansiolitici per le persone con disturbo
dello spettro autistico.

Ritengo che sia utile e opportuno fare emergere il problema dell’uso, e 
abuso, di psicofarmaci nelle persone con disturbi dello spettro 
autistico partendo dall’analisi del presente
per sollecitare  l’attuazione di sperimentazioni specifiche delle 
diverse classi di psicofarmaci sui sintomi e le condizioni psichiatriche 
co occorrenti.

Ecco dunque un resoconto dell’ articolo di Marco Bertelli e colleghi, 
pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale

FARMACI ANTIDEPRESSIVI E ANSIOLITICI PER LE PERSONE CON DISTURBO DELLO 
SPETTRO AUTISTICO: REVISIONE SISTEMATICA E META-ANALISI
Nell’edizione di ottobre del British Journal of Psychiatry è stato 
pubblicato l’articolo dal titolo “Farmaci antidepressivi e ansiolitici 
per le persone con disturbo dello spettro autistico:
revisione sistematica e meta-analisi su studi randomizzati controllati”, 
scritto dal Dott. Marco Bertelli del CREA della Fondazione San 
Sebastiano di Firenze, in collaborazione con
Shoumitro Deb, Meera Roy, Rachel Lee, Madiha Majid, Bharati Limbu, 
Jacopo Santambrogio e Ashok Roy.

Per la produzione di questo articolo è stata effettuata una revisione 
sistematica e una meta-analisi di studi randomizzati e controllati che 
hanno valutato l'efficacia dei farmaci antidepressivi
e ansiolitici nelle persone con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD).
Infatti, sebbene si tratti di categorie farmacologiche ampiamente 
utilizzate, attualmente le prove della loro efficacia per le persone con 
ASD sono limitate e conflittuali.
Le ricerche sono state condotte esaminando 11 riviste pertinenti e 
accedendo ai seguenti database: Cochrane Library, Medline, EMBASE, 
CINAHL, PsycINFO, ERIC, DARE e ClinicalTrials.gov.
Inoltre, la qualità di ciascuno degli studi inclusi nella meta-analisi è 
stata valutata attraverso l’utilizzo dello strumento Cochrane 
risk-of-bias e del punteggio Jadad.
Sono stati inclusi e analizzati 15 studi randomizzati e controllati (13 
su antidepressivi e 2 su anti-ansia) per un totale di 958 persone con 
ASD.
I risultati sono contraddittori, con gli studi più ampi che mostrano per 
lo più una differenza non significativa nei risultati tra i gruppi 
trattamento e i gruppi placebo.
Anche la meta-analisi dei dati aggregati della Yale-Brown Obsessive 
Compulsive Scale e della Clinical Global Impression Scale, riferibile a 
9 studi (60%), non ha mostrato alcuna differenza
statisticamente significativa tra i gruppi, su nessuna delle misure di 
esito.
Gli effetti avversi riportati sono stati lievi e, nella maggior parte 
dei casi, i tassi non hanno mostrato alcuna differenza significativa tra 
i gruppi.
La revisione sistematica ha rilevato che nessuno studio randomizzato e/o 
controllato (RCT) ha utilizzato misure di esito per ansia e depressione, 
indicatori specifici dell’efficacia dei farmaci,
mentre è stato valutato l’effetto di questi su alcuni sintomi dell’ASD, 
soprattutto i comportamenti rigidi e ripetitivi (RRB), e su altri 
sintomi e comportamenti associati come irritabilità,
iperattività e aggressività. Il fatto che non siano state valutate le 
co-occorrenze psicopatologiche ma gli RRB, sintomi a cavallo fra quelli 
nucleari (core) e quelli definiti accessori
(per quanto frequenti, gravi e di difficile gestione), è espressione di 
una grave carenza culturale in questo ambito.
Dunque risulta tuttora difficile trarre conclusioni definitive 
sull'efficacia dei farmaci antidepressivi o ansiolitici nel trattamento 
dei sintomi principali dell'ASD o dei comportamenti associati.
Per affrontare questo problema sono necessari un buon inquadramento 
diagnostico prima di procedere all'uso di questi farmaci e studi 
controllati randomizzati, e su larga scala.

Contributo di A. Bianco e L. Forte

Da CREA (Centro di ricerca finalizzato all’acquisizione, all’analisi ed 
alla divulgazione di conoscenze scientifiche sulla disabilità 
intellettiva e sui disturbi dello spettro autistico,
con particolare attenzione alla salute mentale ed alla qualità di vita 
delle persone in età adulta)





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