[autismo-biologia] Terapia genica: in cosa consiste

daniela daniela a autismo33.it
Lun 18 Apr 2022 11:30:18 CEST


La ricerca sulle cause dell’autismo, finalizzata ad una modificazione in 
senso positivo della traiettoria evolutiva, ci porta a tante diverse 
condizioni genetiche, molte delle quali monogeniche.
Una terapia genetica risolutiva non è più fantascienza, ma è 
biologicamente plausibile per molte di queste condizioni.
E’ pertanto utile familiarizzarsi con ciò che potrebbe essere “terapia 
genica”.
A questo fine mi sembra utile la lezione di Carla Portulano, biochimica 
e biologa cellulare, PhD in Farmacologia Molecolare all’Albert Einstein 
College di New York.
Ecco il link

https://www.youtube.com/watch?v=aR8-FHFfIgk

Il 2022-03-23 09:26 daniela ha scritto:
> Il 2022-03-19 20:09 Enrico Toffolo ha scritto:
>> https://www.news-medical.net/news/20220315/Study-takes-a-new-approach-to-looking-at-de-novo-genetic-variants-in-autism.aspx
>> 
>> "The picture that emerges is that ASD may not be one disorder
>> involving many genes. It may actually be hundreds of genetic
>> disorders, like those caused by certain GLRA2 variants," said Wangler,
>> assistant professor of molecular and human genetics at Baylor and
>> co-corresponding author of the work. "We think that this information
>> is important to physicians seeing patients with ASD."
>> 
>> https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2211124722002534?via%3Dihub#!
> 
> A commento di quanto segnalato da Toffolo valgono le considerazioni
> generali sulle condizioni monogeniche fatte nel messaggio al link
> 
> http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2022-March/004551.html
> 
> In questo nuovo articolo segnalato da Toffolo gli autori partono da
> quanto rilevato nella Simons Simplex Collection (SSC) (Iossifov et
> al., 2014)
> nella quale è stato studiato il sequenziamento dell’esoma di 2500
> famiglie all’interno delle quali c’era un figlio con autismo.
> In questa collezione si sono identificate un grande numero di mutazioni 
> de novo.
> Gli autori si propongono di evidenziare quali mutazioni hanno
> conseguenze funzionali, in quanto è noto che non tutte le mutazioni
> sono patogene, ma una certa percentuale sono innocue.
> Hanno quindi esaminato 79 mutazioni in 74 geni e hanno trovato che il
> 38% di queste causa alterazioni funzionali secondo la metodologia da
> loro utilizzata.
> Per arrivare a questa conclusione gli autori hanno immesso uno a uno
> questi geni mutati nel genoma della Drosophila melanogaster, il
> moscerino della frutta,
> un modello animale largamente utilizzato nella biologia di base.
> Hanno poi sottoposto le Drosofile con i diversi tipi di mutazione a
> test comportamentali volti a evidenziare alterazioni dei comportamenti
> sociali e della flessibilità comportamentale,
> le due caratteristiche simil autistiche che i ricercatori sanno
> rilevare in un animale apparentemente lontano dall’uomo, ma che ha una
> sua socialità e una sua flessibilità,
> che sono state ben caratterizzate.
> Una delle mutazioni identificata de novo nella banca dati SSC, ma
> presente come ereditata nella banca dati  GeneMatcher (Sobreira et
> al., 2015),  , ha consentito agli autori di identificare
> una nuova sindrome, caratterizzata da ritardo di sviluppo, disabilità
> intellettiva, autismo ed epilessia, tra loro variamente associate,
> dipendente da una mutazione del gene GLRA2 (Glycine Receptor alpha 2 ).
> Il GLRA2 è  situato sul cromosoma X che codifica per una subunità del
> canale del Cloro glicina-dipendente.
> I 13 casi identificati in queste due banche sono rappresentati  da 8
> femmine e 5 maschi.
> Nelle femmine la mutazione è sempre de novo, mentre nei maschi è
> ereditata da madri non affette,
> Il tipo di mutazione è diverso nei maschi e nelle femmine: LoF nelle
> femmine e GoF nei maschi, ovvero con perdita di funzione nelle femmine
> e con guadagno di funzione nei maschi.
> Questo lavoro dimostra che le condizioni monogeniche causa di autismo
> sono una percentuale importante e in continuo aumento, ma la presenza
> di tanti sottogruppi,
> ciascuno con un numero limitato di casi, rende difficile la ricerca
> dei network che portano dal gene alla funzione, premessa
> indispensabile per ipotizzare delle terapie innovative.
> 
> Si potrebbe ipotizzare una medicina personalizzata al punto che per
> ogni mutazione si sostituisse il gene mutato con il gene sano, ovvero
> l’inverso di ciò che è stato fatto nelle Drosofile.
> Questa procedura, che è già possibile per alcune condizioni, come
> l’emofilia, non è detto che sia ipotizzabile per i disturbi del
> neurosviluppo
> in quanto alcuni geni sono attivi solo, o prevalentemente, durante la
> vita embrionale, mentre un’eventuale terapia genica potrebbe
> funzionare soltanto
> se la funzione presieduta dal gene fosse attiva nella vita post natale.
> 
> Questo imponente lavoro è stato apprezzato dal genetista Evan E.
> Eichler, soprattutto per la precisa  caratterizzazione dei geni, le
> cui mutazioni sono di diverso tipo
> (missense and inframe indel). Lo scienziato, in una mail ad un
> collega,  mette però in guardia sulla possibile presenza di falsi
> positivi,
> data la grande distanza che esiste tra l’uomo e la Drosofila.
> 
>     Daniela Mariani Cerati
> 
> 
> _______________________________________________
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